I 10 batteristi fondamentali dell’hard rock - Phil Rudd
di AndreaGe [user #60090] - pubblicato il 08 dicembre 2021 ore 18:30
Phil Rudd, nato a Melbourne (Australia), è di origine Lituana. Il suo nome completo è Phillip Hugh Norman Witschke Rudzevecuis, che lui stesso cambia in Phillip Hugh Norman Rudd.
Appassionatosi alla batteria sin dall'età di 15 anni, i suoi idoli sono Ringo Starr (Beatles), Simon Kirke (Free) e Kenney Jones degli Small Faces.
Nel 1975 partecipa a un provino ed entra negli AC/DC, restandoci fino al 1983 e facendovi ritorno tra il 1994 e il 2015. Caratteristica principale del suo drumming è il rimanere incollato alla linea di basso senza prendersi libertà: uno stile assordante e quasi meccanico, che ha contribuito con la sua essenzialità a definire il sound della band.
Album consigliato - Back In Black (AC/DC, 1980). In un genere musicale che ha visto sempre protagonisti artisti e band provenienti dal Regno Unito o dagli U.S.A., arrivano inaspettatamente dall'Australia gli AC/DC. Lasceranno un segno indelebile. Back In Black, prodotto dal leggendario Robert John 'Mutt' Lange, è il loro settimo album e il secondo più venduto della storia della musica con oltre 50 milioni di copie (dietro al solo Thriller di Michael Jackson).
Una miscela di elettrizzante rock 'n' roll intriso di blues, riff snelli ed essenziali, potenza e ritmo senza fronzoli che ha spianato la strada all' heavy metal. Alla voce il cantante Brian Johnson, che rimpiazza il leader e fondatore Bon Scott, scomparso a causa di arresto respiratorio in circostanze tragiche.
Lo affiancano i fratelli Malcolm e Angus Young alla chitarra - rispettivamente ritmica e solista - e la solida sezione ritmica costituita da Cliff Williams al basso e Phil Rudd alla batteria.
In futuro nella formazione degli AC/DC si alterneranno altri ottimi batteristi come Simon Wright e Chris Slade, ma Phil è quello che impersonifica al meglio il classico stile della band, diventandone il vero marchio di fabbrica.
Back In Black è il famoso primo singolo tratto dall'omonimo album, tributo della band al suo primo cantante Bon Scott. Un sound fantastico, che Mutt Lange riesce a catturare mantenendolo incontaminato e che dopo oltre 40 anni regge ancora all' ascolto. La tensione sonora della band è palpabile, e Phil Rudd con il suo approccio laidback (ovvero appoggiato indietro sul tempo), mantiene le redini con grande autorevolezza. Questo il video dell’originale.
Conclusione
Per descrivere tutta la storia dell' hard-rock mancano sicuramente nella lista nomi illustri di batteristi come Ginger Baker (Cream), Keith Moon (Who), Roger Taylor (Queen), Vinny Appice (Black Sabbath, Dio), Tommy Aldridge (Ozzy Osbourne, Whitesnake) e altri ancora. Ma la strada del rock è lunga, e l'importante è mettersi in cammino.