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DIDATTICA VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE

Tradizionale o moderna?

di E! [user #6395] - pubblicato il 19 agosto 2022 ore 13:02
Ciao a tutti.
Scrivo per sapere che tipo di strumento preferite avere, se uno di tipo tradizionale (Gibson, Fender...) o uno più moderno (Suhr, Ibanez...) e perché.
Io ultimamente sono combattuto. Quando ricerco cose nuove (ad esempio quando mi metto a scrivere per un disco) sono attirato dagli strumenti moderni, ma poi ripiego spesso verso qualcosa di più "classico", che forse non morirà mai.

Ultimamente sono attratto da una Strandberg che però costa un occhio. Ma temo che alla fine tornerò alla Gibson, come sempre.

Secondo voi il "classico" sarà soppiantato dagli strumenti più moderni o è destino che debbano viaggiare su due linee parallele che non si incontrano mai (e se si incontrano non si salutano)?

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di DAME54 [user #53104]
commento del 19/08/2022 ore 13:36:15
Hai posto una questione che, come certe dispute filosofiche, non ammette soluzione.
Prenditi la chitarra che più ti piace, che ti fa sentire meglio, e che ti fa venire voglia di suonare tutte le volte che puoi.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 19/08/2022 ore 13:45:4
:-)
So che non c'è soluzione a questi "grandi dilemmi" (o meglio, so che la soluzione di uno non è per forza la soluzione di un altro), ma potrebbero venir fuori tante opinioni interessanti...
Rispondi
di superloco [user #24204]
commento del 19/08/2022 ore 14:02:19
Ho strumenti acustici ed elettrici A seconda dei momenti sono attratto da questi e quelli. Saranno sempre paralleli, secondo me.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 20/08/2022 ore 17:38:33
Giusto, perché limitarsi??
Rispondi
di Ampless [user #60399]
commento del 19/08/2022 ore 14:49:07
Se scrivi molto, registri molto, devi comunque avere una tavolozza ampia di colori,
per cui ci sta avere a disposizione diverse soluzioni e sfumature date da strumenti classici e anche da strumenti moderni..
Il bello penso io, è che se puoi permettertelo, fai bene ad avere chitarre di stampo moderno e di stampo vecchia scuola come Gibson o Fender,
un pittore deve avere a disposizione tutti i colori per poter dipingere i suoi quadri, e anche il chitarrista che compone e registra deve avere a disposizione tutte le chitarre che gli permettono sia di dargli l'ispirazione e sia di registrare con lo strumento più coerente e che si avvicini di più allo stile che vuole riproporre..
Di la verità, ti ho incasinato ancora di più le idee?
Mi perdonerai spero dddddd:)
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 20/08/2022 ore 17:38:14
Ma no, anzi speravo in qualcuno che mi spingesse a non fossilizzarmi :-D
Rispondi
di Ampless [user #60399]
commento del 21/08/2022 ore 11:33:32
A proposito tra tradizionale e moderno, mia moglie spinge per farmi acquistare questa Fender vai al link
Le donne hanno l'occhio clinico ddd..
Per fortuna che il negoziante dove sono andato ieri aveva già venduto l'unico esemplare che aveva in negozio, venduta ancora prima di arrivare.. ho risparmiato 2000€ a sto giro;)
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 21/08/2022 ore 13:52:5
I trip negli anni '70 erano fatti con roba buonissima...
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 19/08/2022 ore 14:58:55
Se parliamo di suoni ti dico assolutamente tradizionale, che il più delle volte (semplifico per non dilungarmi) vuol dire pickup in Alnico con avvolgimenti al massimo di 8/9 kohm.

Esteticamente vado a giorni.

Ergonomicamente i vantaggi di alcuni strumenti moderni sono innegabili, anche se c'è gente talmente assuefatta alla Les Paul che ti dirà che è la chitarra più comoda del mondo, inutile discuterci (strumento che comunque possiedo e adoro... ma semplicemente non lo è).
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 20/08/2022 ore 17:39:34
No, è pesante, si scorda mediamente più di una chitarra "moderna" etc etc.. Però quando ti serve il suono di una Les Paul hai solo una cosa da fare...
Rispondi
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di Ernestor [user #46937]
commento del 19/08/2022 ore 15:57:56
Forse non esiste una vera risposta a questa domanda, un po’ come quelli che dicono/dicevano che il VAR ammazza la poesia del calcio, e gli scudetti della juve, hem… Ok, diciamo che personalmente, a parità di qualità costruttiva penso che il fascino delle radici è innegabile e tutto sommato dà sicurezza, il moderno sarà meno romantico ma probabilmente è più affidabile, probabilmente più performante. Non mi sognerei mai di andare a convincere un perfetto vintagista ad acquistare l’ultima fan fret, come del resto c’è in giro un sacco di gente che non ne fa una questione di vita o di morte. In linea di massima, se devo scegliere cosa suonare preferisco uno strumento che guardi la tradizione, ma ad esempio, da innamorato di stratocaster, pur sognandone una di fine anni 50, preferirei di gran lunga la regolazione del rod alla paletta, mi piace di più il ponte a sei viti ma riconosco che quello a due pivot è più facile da gestire, e comunque senza dubbio con le sellette vintage; vernice rigorosamente nitro, non perché era quella dei good old days ma perché mi fa apprezzare di più i legni; manico con profilo soft V moderno ma vorrei tanto un radius 7,25 al max 9,5: non sopporto il 12 sulla strato non è più una strato, come una F1 coi pneumatici del range rover. Battipenna triplo ply più figo (per me) di quello mono, ma quello a 8 viti è più gradevole (sempre x me) però s’imbarca, meglio quello a 11. Pickup rigorosamente SSS ma più 60s che 50s (e in fondo quelli del ‘60 erano già nuovi contro gli originali) tuttavia wiring eric johnson tutta la vita, come pure le meccaniche staggered senza l’assurdo alberino alla paletta. Dello smusso al tacco non me ne frega niente ma 22 tasti so’ megl che 21. Preferisco pure la tastiera in acero, ché quella in rosewood è una diavoleria moderna di quei giovani bruciati degli anni 60 che volevano andare sulla luna: assorbe le frequenze metafisiche dal manico perché i neutrini lo attraversano di sbieco e io poi suono male l’assolo di the wall. Tutto sommato, uno strumento ci deve fare felici, ci deve far sognare ed evadere con la fantasia ogni volta che lo imbracciamo, credo sia questo l’unico vero principio guida. Se poi la direzione di marcia deve essere quella all’indietro nel tempo o in avanti al futuro, poco conta, il suono che ispira l’anima dirà la sua, ma tra la voce di una Joplin o una Adele, non ha senso scegliere, o anzi si scelgono entrambe senza ombra di dubbio.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 20/08/2022 ore 17:40:43
"Tutto sommato, uno strumento ci deve fare felici, ci deve far sognare ed evadere con la fantasia ogni volta che lo imbracciamo, credo sia questo l’unico vero principio guida. Se poi la direzione di marcia deve essere quella all’indietro nel tempo o in avanti al futuro, poco conta"

Ma che bello leggere una cosa del genere ogni tanto.
Rispondi
di Ernestor [user #46937]
commento del 22/08/2022 ore 01:54:16
Grazie mille, muito obrigado!☺️🙏🏻
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 20/08/2022 ore 07:19:40
Di una cosa sono certo: il collezionista musicale è di 2 tipi, quello normale e quello di chitarre.
Eh sì. Il collezionista di chitarre non è un collezionista di strumenti musicali, no. È un collezionista suis generi.
Perché non lo so, ma è così. Cerca un universo a parte, fatto di cose strane, che lui soltanto percepisce. Quindi interfacciarsi con un collezionista di chitarre è praticamente impossibile.
Il lato musicale anche! Non c'è musicista più inutilmente maniacale del chitarrista elettrico. L'unico che spende capitali per sfumature di tono che in test alla cieca lui non distingue, ma i soldi c'è lì spende. Io penso invece al sodo.
Ho 2 figli e ciò che compro cerco sempre di valorizzarlo, così un giorno potranno rivenderselo. Compro sempre strumenti dal suono e dall'estetica decisa, riconoscibile. E soprattutto di buona marca e non altero nulla. I grandi marchi sanno il fatto loro.
Compositivamente non c'è una regola. L'importante è secondo me la riconoscibilità.
La riconoscibilità è un mix di tono, tocco, ritmo, pulizia e capacità melodica. L'importante è arrivare a farsi riconoscere, nei trentacinque secondi di un assolo.
Rispondi
di antsonc [user #13494]
commento del 20/08/2022 ore 07:29:2
Se ti piacciono gli strumenti vintage ma chiedi affidabilità e solo un tocco di modernità, ci sono delle alternative: ad esempio le Strato e Tele della Tyler, che credo usi Mauro Di Capua.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 20/08/2022 ore 12:26:00
Sono d’accordo.
Io prediligo l’estetica vintage, perché è inarrivabile, ma con dettagli “moderni” che me la rendono piacevole.
Le Strato che mi sono costruito sono così.
Poi ho una Fender Strato CS modello ‘62, relic non pesante, che ha radius 9,5 e tasti, non jumbo ma nemmeno piccoli, ed è una delle chitarre più suonabili e piacevoli che abbia mai provato.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 20/08/2022 ore 17:43:41
Quindi una specie di "via di mezzo".
Le Tyler sono grandi chitarre.
Io ho una Suhr che è diventata la mia chitarra principale e la cosa curiosa è che prima di provarla non mi piaceva l'idea.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 22/08/2022 ore 17:58:38
Le Tyler non le conosco. La Suhr unisce bene il moderno col vintage.
Mi piacciono moltissimo le SVL, che usa Matt Schofield, ma costano tanto.
Comunque a me attirano entrambe le tipologie, ma non vado mai sul troppo moderno.
Io però non ho trovato chitarre vintage particolarmente scomode, forse la Telecaster, per via della sagomatura del corpo che non ha, a differenza della Stratocaster, ma la Tele è talmente bella che le si perdona tutto. Come la Les Paul, non può definirsi una chitarra comoda, anzi, ma è così ed è il suo bello.
Se invece vuoi stare su Stratocaster, oggi puoi trovare modelli per ogni esigenza, e il design è quello, immutato.
Rispondi
di DAME54 [user #53104]
commento del 20/08/2022 ore 08:39:07
Copio e incollo la risposta di pelgas
Rispondi
di pelgas [user #50313]
commento del 21/08/2022 ore 08:33:32
Denghiu
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 20/08/2022 ore 08:39:58
Quando suono uno strumento vintage lo apprezzo ma sento che in parte potrebbe mancarmi qualcosa (Comodità? Precisione? Flessibilità?).
Quando suono uno strumento moderno lo apprezzo ma sento che mi manca qualcosa (Suono? Storia? Fascino?).
Credo che sia una questione molto intima e personale, nel senso che a volte si ha bisogno di esplorare, di allontanarci e allora ecco che lo strumento moderno ci aiuta, a volte vogliamo solo delle sicurezze, di sentirci a casa e allora ecco che lo strumento vintage ci viene incontro.
É lo yin e yang musicale..sono opposti ma complementari, l'uno non può esistere senza l'altro :-)
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 20/08/2022 ore 12:31:25
È vero, capita così anche a me.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 20/08/2022 ore 17:44:42
Già, molto bella questa visione.
E poi c'è chi si affeziona a uno strumento solo e ci fa di tutto.. Ogni musicista è un mondo a sé.
Rispondi
di fa [user #4259]
commento del 20/08/2022 ore 16:15:37
Ciao, io sono il felice possessore, tra le altre, di una Suhr Classic, presa usata. La cosa che più mi stupisce è la sua facilità di utilizzo…. Non solo perché sia comoda da suonare, ma per l’affidabilità, la silenziosità, la semplicità, l’intonazione, la comodità delle regolazioni, tenuta dell’accordatura… è una sicurezza. La prendo e la suono senza bisogno di spippolare e ha un gran suono! Ciao Fab
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 20/08/2022 ore 17:47:29
Ne ho una anch'io (con i modelli sono negato, ha l'humb al ponte).
Dopo averla provata mi sono convinto a comprarla, davvero molto performante. Sulla stessa scia mi sono fissato con una strandberg (o in alternativa una più economica Ibanez Quest), che dovrebbe essere comodissima.
Rispondi
di Sparklelight [user #41788]
commento del 22/08/2022 ore 08:36:10
Sul palco Telecaster e 335, se devo registrare provo lo stesso brano anche con Strato, Prs, chitarra di liuteria, resofonica, slide e pure con qualche ciofeca :-)
live devo sentirmi come a casa, in studio mi basta solo cancellare la traccia :-P
Rispondi
di FabioRock74 [user #44552]
commento del 24/08/2022 ore 15:33:04
Credo che non sia solo la chitarra a fare la modernità, ma ci sono dttagli che rendono la chitarra più o meno orientata a determinati suoni/tecniche.
Parli di scrivere per dischi.. quindi sicuramente sei a un livello diverso dal mio (veramente base) come chitarrista.
io in realtà o provato una sola chitarra che definisco moderna, una majesty (petrucci) della musicman. Pur essendo rimasto affascinato dallo strumento, sinceramente non riuscivo a cavarne nessun tipo di esecuzione lontanamente decente. Troppo tecnica, iperprecisa. Un bisturi, che dve andare in mano a chi il bisturi lo sa usare, altrimenti non ci si riesce a tagliare neanche il salame in modo decente.
Quindi per rispondere alla tua domanda... preferisco gli strumenti classici, perché ci soo abituato e riesco a usarli meglio. Ma sono convinto che co gli stessi potrei suonare roba moderna.
Rispondi
di E! [user #6395]
commento del 25/08/2022 ore 21:48:26
Beh, i dischi li possono fare tutti, non bisogna essere per forza bravissimi :-)
Tra una ventina di giorni ne uscirà uno mio, lo linko qui su Accordo così magari mi dici che ne pensi.

Si, con gli strumenti "classici" si può suonare (alla grande) roba moderna, forse è un po' più difficile avvicinarsi a certe tecniche (vedi i nuovi fenomeni tipo Ichika Nito), ma in definitiva tutto si può fare.
Io noto che con gli strumenti di impostazione più moderna come una Suhr c'è una migliore intonazione e su un palco, magari sotto un impianto luci davvero forte, tendono a perdere l'accordatura con meno facilità. In studio, invece, per tornare al discorso dei dischi, avere una strato o una Gibson aiuta ad avere un suono immediatamente più riconoscibile, ti senti più facilmente "a casa".
Grazie per lo scambio!
Rispondi
di DAME54 [user #53104]
commento del 29/08/2022 ore 16:29:04
Il tradizionale è un moderno che ha avuto successo
Rispondi
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