La tecnologia corre veloce, e più corre, più si sente il bisogno di cullarsi nella tradizione, in suoni d’altri tempi, magari sognando strumenti oggi ritenuti leggendari e per questo inarrivabili per le tasche dei comuni mortali, ma ai quali il mercato offre alternative assai succose, riedizioni o “eredi” da tenere seriamente in considerazione.
Se siete il “babbo natale segreto” di un chitarrista che si immedesima in questa visione, ecco qualche spunto per voi.
Marshall Bluesbreaker
Impossibile parlare di classici senza tempo e non citare lo stompbox che più ha fatto discutere negli ultimi anni. Forse più del Tubescreamer, forse più del Klon Centaur, il Bluesbreaker ha visto una vera esplosione di appassionati che ha portato a una galassia di repliche, reinterpretazioni, integrazioni di ogni genere.
Dapprima una specie di brutto anatroccolo, è stato poi riscoperto fino a diventare un oggetto di culto e ritrovarsi oggi al centro di una vasta gamma di effetti più o meno esplicitamente ispirati all’overdrive Marshall. Tale è la desiderabilità dell’effetto originale che, sul mercato dell’usato, è davvero difficile trovarne uno d’epoca a prezzi sensati in buone condizioni.
La notizia è che nel 2023 , insieme a Shredmaster, Guv’Nor e Drivemaster, che pure meriterebbero un’occhiata.
Vox 1967
In un mare di wah ultra moderni e versatili all’estremo, Vox torna alle origini. è una novità del 2024, “novità” per modo di dire perché nasce proprio guardando indietro nel tempo, ma davvero indietro. Così mette da parte i sensori ottici, programmabilità, formati mini, sonorità estrose, e dà vita al wah puro e semplice, come nel 1967.
Real McCoy e V846 Vintage sono i modelli della serie 1967 e ricreano i primi due wah mai prodotti da Vox con fedeltà assoluta e impiegando componenti appositamente progettati. Piccoli pezzi da museo da schiacciare sotto i piedi senza pietà.
SVDS Boost
SoloDallas è ormai un nome tra gli appassionati di effettistica di alto profilo e di precise identità sonore. Chiave del suo successo è l’aver individuato, estratto e riproposto la sezione di preamplificazione dello Schaffer-Vega Diversity System, trasmettitore wireless nato nel 1975 e divenuto celebre per il modo in cui rimpolpa e spinge il segnale della chitarra. La sua influenza nell’immaginario è tale che ancora oggi lo si ritiene uno dei segreti nel sound di chitarristi del calibro di Angus Young e Carlos Santana, giusto per citarne alcuni. Lo stesso SoloDallas ci ha costruito intorno un’attività, un catalogo fatto di versioni, reinterpretazioni e riedizioni di ogni tipo, fino alla più piccola e accessibile svelata giusto in tempo per finire sulla letterina natalizia del 2024.
Armoniche a iosa, fino a 30dB di spinta, l’ è una chicca per veri appassionati che potrebbe non essere compresa da tutti, ma quando si trova il cultore…
Pignose 7-100
Dal Roland Micro Cube al Positive Grid Spark Go, la tecnologia a stato solido ha dimostrato molteplici volte di saper regalare suoni credibili a volumi ridotti e con costi irrisori. Ma il chitarrista amante dell’analogico a tutti i costi non vuole l’alta fedeltà: desidera il sound sanguigno di un progetto d’altri tempi reso tascabile.
Il è un classico. L’estetica di una valigetta in pelle, niente controlli di tono, gain o roba elaborata. Sembra la radiolina riconvertita in amplificatore che un bluesman di metà ‘900 porterebbe con sé a un angolo di strada nel cuore di New Orleans o di Chicago, e suona esattamente così. Presente, nasale, ignorante, un must per qualsiasi fanatico della strumentazione spartana per definizione.
Il tutto per un esborso di poco superiore al centinaio d’euro. In alternativa, Danelectro regala ore di divertimento con l’Honeytone N-10, un watt di maleducazione a una frazione del prezzo e con un pelo di versatilità timbrica in più.
Nashville
D’accordo, siamo di parte, ma quando si parla di nostalgia è un attimo andare indietro con la memoria al magazine da cui tutto ha avuto inizio.
Nashville era il titolo della fanzine cartacea che, nel lontano 1992, ha gettato le basi per quello che è oggi Accordo.it. Su quelle pagine, spedite per posta agli abbonati, a loro volta parte dell’avanguardia dell’informazione musicale in Italia, si parlava di chitarre, novità, curiosità con informazioni fresche d’oltre oceano e quello che probabilmente è stato il primo confronto audio tra chitarre elettriche a corredo di una rivista nel nostro Paese, con protagoniste una splendida Stratocaster del 1956 e la corrispettiva reissue.
Per celebrarne la tradizione, ma anche per condividere con tutti una raccolta tanto rara quanto di grande interesse storico, . |