In campo elettrico quanto in quello acustico, Ibanez è da sempre sinonimo di innovazione e, da Jon Gomm a Marcin, non è un caso se una precisa corrente stilistica della chitarra acustica moderna guarda sempre con maggior piacere al marchio nipponico e alle sue creazioni.
L’azienda si è dimostrata più volte sensibile alle esigenze dei chitarristi amanti delle innovazioni sonore e tecniche, e la gamma Advanced Acoustic ne è l’ennesima dimostrazione.
Legni classici per il genere, ma accorgimenti speciali per la suonabilità, shape originale e note di colore come un’elettronica flessibile e la chicca di un AIRport rendono chitarre come la altamente riconoscibili. Lo abbiamo scoperto provandone una di persona in video.
I legni
Con la Advanced Acoustic, Ibanez insegue l’innovazione senza lasciare da parte gli ingredienti tipici della flat-top western. La AAM700CE è tutta in massello, con una tavola armonica di abete sitka su fasce e fondo di mogano africano a disegnare un profilo ispirato al mondo Auditorium.
Il manico, ovale nella sezione e con un buon lavoro sui bordi per una presa confortevole al primo approccio, è composto da cinque parti alternate di mogano e pau ferro. Una tastiera in mogano lo completa per un’estetica elegante e una risposta brillante, definita.
AIRport
AIRport è la soluzione Ibanez per massimizzare l’ascolto da parte del musicista. Si tratta di una buca sulla spalla superiore della chitarra, rivolta verso il volto di chi suona, così da permettergli un monitoraggio diretto e immediato del proprio playing.
Non è una semplice buca extra, perché all’interno sono disposti dei listelli di legno in una posizione specifica, studiata per convogliare le vibrazioni nel modo giusto, equilibrato, verso l’utente. Allo stesso tempo si ha la sensazione che questa “presa d’aria” permetta alla chitarra di godere di un timbro vivido, aperto sugli acuti e con bassi meno gonfi rispetto a quanto potrebbe accadere in un design tradizionale, aspetti che rendono l’esperienza d’ascolto nell’ambiente decisamente piacevole e finiscono per favorire anche la resa in amplificazione, dove la chitarra suona “giusta” quasi subito, senza richiedere particolari accorgimenti.
XM Bracing
Di sicuro a fare la “magia” non è solo il foro, e la progettazione dello strumento nel suo intero è cruciale. È impossibile quindi non vederci la responsabilità del particolare bracing impiegato sulle AAM. Questo parte dalla classica X e aggiunge dei listelli longitudinali al senso delle corde, che nascono dai lati del ponte e si uniscono alla base della cassa, ricordando in parte la V messa a punto da Taylor.
Il risultato è uno strumento dal buon sustain, chiaro e definito nel timbro, dall’articolazione degna di nota.
Cutaway
L’articolazione è importante quando si affrontano gli stili chitarristici più elaborati, accordi complessi e corde a vuoto che si muovono insieme ai bassi e mischiati a note al canto come gli amanti del fingerstyle amano fare. Ma le medesime caratteristiche sono quelle che fanno apprezzare uno strumento anche da parte di chi ama spingersi nei registri più alti per melodie e assolo.
Qui la AAM700CE suona equilibrata e presente, e l’esecuzione è agevolata da uno shape del body con spalla inferiore assai arretrata rispetto allo standard. Imbracciandola, l’impressione è di una chitarra che “non sta di mezzo” mentre si suona.
L’elettronica
L’elettrificazione è uno degli aspetti cardine nel progetto della Advanced Acoustic. Da uno strumento del genere ci si aspetta che suoni bene sul palco, dritta col jack, senza soffrire troppo fenomeni di feedback né necessitare particolari accorgimenti a valle. Ed è esattamente quello che accade quando si trova il giusto equilibrio con le tre manopole presenti sulla fascia superiore.
Il circuito mette a disposizione un pickup sotto il ponte con toni dedicati e un sensore da contatto, entrambi provvisti di un controllo di volume individuale così da individuare l’equilibrio ottimale al caso e più adatto allo stile che si va ad affrontare. Giocando coi livelli dei due trasduttori è possibile strizzare maggiormente l’occhio al sound di un microfono o virare più verso il timbro asciutto e nitido del piezo, a seconda di quello che il caso richiede. Una volta trovato lo “sweet spot” sarà facile riconoscere il proprio suono sul palco, senza doversi affidare a microfonazioni esterne. Microfoni che abbiamo comunque impiegato nel test per miscelarne la voce al segnale di linea via jack, così da cercare di ricostruire con maggior fedeltà quello che è il timbro vero della AAM.
Raffinata nell’estetica, curata nel suono e ricercata per ciò che riguarda gli aspetti tecnici e costruttivi, la AAM700CE nasce come uno strumento professionale, dall’impronta moderna e nato per la versatilità. La produzione cinese riesce a tenere a bada il costo di una chitarra comunque importante, che va a collocarsi in una fascia di mercato interessante, laddove i concorrenti di solito si limitano a concetti costruttivi più tradizionali puntando tutto sulla qualità dei materiali e sulla bontà della progettazione classica. Ibanez, dalla sua, ci mette la ricerca tecnica e, ancora una volta, fa anche centro. |