Ricordo che iniziammo col riempire le bobine del famoso "Gelosino" modello G680 di proprietà del bassista (se non ricordo male all'epoca c'era la pubblicità di questo "magnetofono" in quarta copertina su Topolino), per poi passare alle musicassette di un registratore Sanyo e quindi ad un favoloso Revox A77. Con gli anni '90 arrivarono i PC ed i primi programmi sequencer e di editing audio, nella fattispecie ho utilizzato per anni Trax e Cool Edit. Ad oggi, infine, sono disponibili prodotti, sia software che hardware, a dir poco fantascientifici.
Le nostre registrazioni, che poi in seguito allo scioglimento del gruppo sono diventate le mie (solitarie) registrazioni, sono sempre state pressochè amatoriali, più simili a bootleg che a prodotti discografici pseudo-seri, con una post-produzione nulla o limitata a poche essenziali correzioni. Questo fino ad oggi. Da qualche tempo però sto rimuginando sulla possibilità di organizzare il materiale in mio possesso, logicamente integrandolo con quanto necessario, per realizzare uno studiolo (definirlo studio sarebbe esagerato) di registrazione serio ancorchè minimalista.
Premesso che il tempo che ho a disposizione non è molto e che quindi dovrò cercare di sottrarlo in qualche modo ad altri impegni, mi piacerebbe lasciare sul mio diario traccia delle riflessioni che man mano farò sulle varie problematiche. Se poi qualcuno leggesse e volesse intervenire sarebbe fantastico!