Tutto nacque così per caso, ritrovai il vecchio Peavey Rage 158, un transistor da 15 watt con un cono da 8 pollici, che comprai insieme alla mia prima chitarra, provai a suonarci qualcosa per sentire che suoni riusciva a tirar fuori con chitarre non proprio da principianti e il risultato fu a dir poco… orripilante!!
Vabbè poverino saranno 10 anni che se ne sta lì in soffitta!!
Allora ho fatto un po’ di conti, se lo avessi voluto vendere avrei dovuto pagare l’acquirente per prenderselo, così, mentre stavo per buttarlo nel cassonetto dell’immondizia, mi è venuto in mente che mi serviva una cassa piccola per suonare in casa o per le trasferte dagli amici musicisti senza portarmi dietro la 4x12. Idea!!! togliamo tutto e mettiamoci un bel cono da 10” dentro.
Le operazioni sono semplici:
- scegliere il cono, ho optato per un Jensen P10R in Alnico, visto che la Sica è a due passi da casa;
- prendere le misure della cassa e farsi tagliare un pezzo di multistrato per montare il cono;
- cercare qualcosa per proteggere il cono da eventuali urti (una zanzariera rotta va più che bene);
- cercare un jack femmina e un cavo elettrico per l’input;
- prendere un po’ di viti, un trapano, un cacciavite, un compasso per tracciare le linee da tagliare, un film erotico per concentrarsi meglio e una sega (elettrica).
Così dal povero Peavey Rage 158
ne è uscita questa cassa:
come potete ben notare era una delle prime volte che avevo a che fare con una sega (quella elettrica, ndr), il taglio non è proprio precisissimo… Se verniciassi di nero il legno non si vedrebbe, ma anche così non è poi malaccio.
Nella parte posteriore ho aggiunto un pannello per chiudere un po’ il retro della cassa, e il risultato finale in termini sonori non è affatto male!! Considerando anche il poco tempo impiegato per fare il tutto. Il cono da 10” sui puliti è veramente sorprendente e sui leggeri crunch se la cava bene. Vista la dimensione del cono e il tipo di magnete, risulta un po’ squillante e soprattutto scordate di usarlo in ambito hi gain.
Morale della favola: non è oro tutto ciò che luccica (ma che c’entra!??!!?)