Mi riallaccio all’articolo “Tris di Donne” inviato da Dogat il 13 ottobre per aggiungere un poker.
Le chitarre, forse più di altri strumenti musicali, colpiscono dal punto di vista estetico ed emozionano per la storia che si portano dietro.
Per questo motivo ho individuato 7 magnifiche chitarre che, per impatto visivo, tradizione e suono, a mio parere rappresentano il mondo della chitarra elettrica.
Non voglio fare una disamina tecnica e storica, altri ben più preparati lo hanno già fatto su queste pagine, ma soltanto descrivere le emozioni che mi suscitano questi modelli, a prescindere dalla versione, dall’anno di fabbricazione e dalla configurazione.
Sono quattro solid body e tre semiacustiche.
Fender Telecaster: l’elogio dell’essenzialità e la perfetta semplicità. Dal country a Kobain, senza dimenticare Keith Richards ed il Boss (si, lo so, Bruce ha l’Esquire, ma siamo lì!)
Fender Stratocaster: LA chitarra elettrica! Chiedete ad un bambino di disegnare una elettrica ed al 90% lo scarabocchio somiglierà ad una Strato. Dagli Shadows a Jimi (“From Hank to Hendrx”, dice Neil Young), senza dimenticare David Gilmour, Eric Clapton, Jeff Beck, SRV. E’ stata il logo dei primi Dire Straits.
Gibson Les Paul: poche parole per dire che rappresenta il rock in tutte le sue declinazioni: hard, progressive, southern e così via
Gibson SG: è, per me, insieme alla bianca Stratocaster di Jimi, la chitarra di Woodstock. Titillata da un ventenne Carlos Santana e massacrata da un anfetaminico Pete Townshend. Da non dimenticare, comunque, gli arabeschi di Robby Krieger dei Doors e i ruggiti di Tony Iommi e Angus Young.
Gibson ES 335: mi viene in mente una sola parola: blues!. Forse perchè la associo alla Lucille di B.B. King o quella che Stevie Ray Vaughan imbraccia sulla foto di copertina di Soul to Soul
Gretsch White Falcon: la chitarra americana! Appariscente come una Cadillac, potente come una Corvette. E’ stata l’arma con cui hanno combattuto i loro duelli Stephen Stills e Neil Young nei Buffalo Springfield prima e con Crosby e Nash dopo. Non riesco a immaginarla senza un cappello da cowboy appoggiato alla paletta.
Rickenbacker 360 (ma anche gli altri modelli): personalità indiscutibile e suono brillante reso celebre da Beatles e Byrds, che l’hanno fatta conoscere anche nella versione a 12 corde. Anche questo modello ha attraversato i decenni caratterizzando il suono di tanti musicisti (da Tom Petty ai REM)
Ecco: nella mia ipotetica rastrelliera sono questi i pezzi che vorrei avere, per la gioia della vista, oltre che dell’udito.