Treno 8017, 3 marzo 1944, il più grave disastro ferroviario della storia d'Italia e D'Europa, dai più dimenticato
di FBASS [user #22255] - pubblicato il 04 marzo 2012 ore 21:57
Questo post mi ero proposto di presentarvelo ieri, anniversario della tragedia, ma il fatto triste di questi giorni, cioè la morte del grande Lucio Dalla, me lo hanno fatto dimenticare. Avvenne la notte del 3 marzo 1944, il treno merci 8017, carico di legname per la ricostruzione dei ponti distrutti dalla guerra, eravamo in pieno 2° conflitto mondiale, con la nostra Patria divisa in due a seguito dell'armistizio del giorno 8 settembre 1943, era partito da Napoli il 2 marzo diretto a Potenza, in testa aveva una potente locomotiva elettrica che fu sostituita a Salerno da 2 locomotive a vapore, la 476 058 titolare e la 480 016, che doveva essere inoltrata a Potenza per servizio, entrambi ubicate in testa contravvenendo, si disse, alla disposizione di essere ubicate una in testa e l'altra in coda, a causa della inidoneità del tipo di carbone, ricco di zolfo e di ceneri, che veniva allora fornito dagli Alleati ( c'era stato un incidente, con la morte di un macchinista proprio la settimana prima a causa delle esalazioni del carbone ), più 47 carri, per un totale di 520 tonnellate di peso reale. Il teno ripartì dalla Stazione di Battipaglia alle ore 19,00 del 2 marzo 1944 e giunse a Balvano con 37' di ritardo, dopo la manutenzione e rifornimento, ripartì alle ore 0,50 del 3 marzo, ma non giunse mai alla successiva stazione di Bella-Muro Lucano. L'allarme fu dato solo alle ore 2,40, mentre erano previsti circa 20' di percorrenza. Il convoglio si era fermato sotto la Galleria delle Armi, lunga 1692 metri con pendenza 12,8 per mille, con i soli due ultimi vagoni fuori; il treno fu poi recuperato solo alle ore 8,40, si erano salvati, così si credeva, solo un fuochista ( allora così si chiamavano gli aiutomacchinisti ) ed un frenatore di coda, facendo supporre circa 7 deceduti tra i soli ferrovieri, ma quando furono aperti i carri furono rinvenuti centinaia di cadaveri, morti per asfissia a causa delle esalazioni del carbone; un primo elenco parlò di 7 ferrovieri, 8 militari e 402 civili, di cui 78 donne, vi erano anche dei ragazzi tra i corpi, ma un secondo elenco ne elevò il numero a 501, di cui 438 identificati, tra il totale. L'inchiesta condotta dalla commissione nominata dall'allora Presidente del Consiglio, Generale e Maresciallo d'Italia Pietro Badoglio, parlò di 517 vittime, mente sulla lapide del cimitero di Balvano ( i corpi furono sepolti in 4 fosse comuni ) vennero segnate 509 vittime, 408 maschi e 101 donne, molti non identificati e qualche giornale dell'epoca invece diede un numero di oltre 600 morti asfissiati. Il tutto fu attribuito alla mancanza di comunicazione tra i macchinisti ed i fuochisti delle due locomotive, il treno era rimasto frenato e ad avvalorare questa tesi, fu il fatto che si sentivano i colpi dovuti ai piani suli circoli di rotolamento delle ruote, quando il treno fu tirato fuori. Vi furono anche 90 intossicati, quasi tutti negli ultimi vagoni, ed alcuni altri si erano salvati perchè fatti scendere ad Eboli essendo abusivi, cioè senza recapito di viaggio. L'inchiesta si chiuse verbalizzando che i viaggiatori erano tutti "Borsari Neri" e quindi viaggiatori di frodo. Ecco, un brano preso dalla cronaca dell'epoca, di attribuzione delle cause del disastro:
« una combinazione di cause materiali, quali densa nebbia, foschia atmosferica, mancanza completa di vento, che non ha mantenuto la naturale ventilazione della galleria, rotaie umide, ecc., cause che malauguratamente si sono presentate tutte insieme e in rapida successione. Il treno si è fermato a causa del fatto che scivolava sulle rotaie e il personale delle macchine era stato sopraffatto dall'avvelenamento prodotto dal gas, prima che avesse potuto agire per condurre il treno fuori del tunnel. A causa della presenza dell'acido carbonico ( è così scritto nel verbale ma è più giusto Monossido di Carbonio CO ), straordinariamente velenoso, si è prodotta l'asfissia dei passeggeri clandestini. L'azione di questo gas è così rapida, che la tragedia è avvenuta prima che alcun soccorso dall'esterno potesse essere portato. ».
Ma non bisogna dimenticare che in quel periodo esisteva, tra Napoli e Potenza, una sola relazione passeggeri, assicurata dal treno 8021 e solo 2 volte a settimana, pertanto venivano utilizzati tutti i mezzi per poter scappare dai bombardamenti e mettere in salvo la vita, oppure per recuperare qualcosa da mangiare, barattando il poco cibo disponibile, uova e pollame soprattutto, con quello che si aveva, come vestiti, oggetti preziosi ed altri generi; le Ferrovie dello Stato impugnarano la richiesta di risarcimento dei parenti delle vittime, adducendo come ragioni che sul quel treno, era un merci, non avrebbero dovuto salire passeggeri, poi la situazione dell'epoca era tale che non si poteva definire, con certezza, a chi spettasse la gestione di quella tratta, essendo in atto l'occupazione Alleata. Ecco un video al riguardo ed una cronoca fotografica con la voce di un grande Fabrizio De Andrè :
Ma ora qualcosa in musica che ricorda quel triste periodo :
Ecco il Verbale della Commissione d'Inchiesta :
Archivio Centrale dello Stato. Verbali del Consiglio dei Ministri. Luglio 1943 - maggio 1948 (Roma, Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, 1994) pagine 253-262
VERBALI DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI GOVERNO BADOGLIO SEDUTA DEL 9 MARZO 1944 SOMMARIO Sinistro ferroviario della linea di Potenza (Siciliani) VERBALE Alle ore 16 si è riunito in Salerno, nel palazzo municipale, sotto la Presidenza del Capo del Governo, il Consiglio dei Ministri nelle persone di:
Maresciallo Pietro Badoglio, Capo del Governo, Ministro degli Affari Esteri;
Avv. Vito Reale, Ministro dell'Interno;
Avv. Ettore Casati, Ministro di Grazia e Giustizia;
S.E. Guido Jung, Ministro delle Finanze;
Gen. Taddeo Orlando, Ministro della Guerra;
Amm. Raffaele De Courten, Ministro della Marina;
Gen. Renato Sandalli, Ministro dell'Aeronautica;
Prof. Avv. Giovanni Cuomo, Ministro dell'Educazione Nazionale;
Avv. Raffaele De Caro, Ministro dei Lavori Pubblici;
Avv. Falcone Lucifero, Ministro dell'Agricoltura e Foreste;
Prof. Avv. Tommaso Siciliani, Ministro delle Comunicazioni;
Prof. Epicarmo Corbino, Ministro dell'Industria, Commercio e Lavoro.
Esercita le funzioni di Segretario l'Avv. Dino Philipson, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il Ministro delle Comunicazioni riferisce sul sinistro ferroviario della linea di Potenza il quale è da attribuirsi alla pessima qualità di carbone fornito dagli Alleati. I morti sono 517. Tutto il personale ferroviario addetto al treno è deceduto, all'infuori di un fuochista. Tutti gli altri erano viaggiatori di frodo (5).
Il Segretario: PHILIPSON Il Capo del Governo : BADOGLIO
Poi si può consultare : http://www.trenidicarta.it/treno8017/