Spesso mi è capitato di leggere su Accordo domande sull’acquisto di strumenti musicali negli Stati Uniti e relativo trasporto in Italia, questo è il resoconto della mia recente esperienza al riguardo.
Volutamente non entrerò in dettagli tecnici sullo strumento acquistato perché li potete trovare in altri articoli descritti meglio di come potrei fare io.
A Marzo mi sono recato a New York con un amico per una vacanza, ovviamente mi sono concesso anche un giretto in alcuni famosi negozi di strumenti musicali.
In uno di questi (Sam Ash Music Store sulla 34th street) resto colpito (oltre che dall’assortimento straordinario di Gibson, Fender e PRS, senza contare amplificatori e accessori) da un offerta sulle Gibson Les Paul Special, vendute a meno di 600 dollari, la tentazione è forte ma resto dubbioso, riuscirò a portarla con me in aereo? e se mi ferma la finanza a Milano? se me la rovinano imbarcandomela?
Esco dal negozio senza nemmeno provarla, per evitare di cadere in tentazione.
Controllo un po’ sul sito della compagnia aerea (United Airlines) e leggo che il trasporto di strumenti musicali è concesso come bagaglio a mano se le dimensioni consentono di posizionarli nelle cappelliere sopra i sedili.
Faccio due conti e penso che la custodia morbida (in dotazione con lo strumento) dovrebbe riuscire ad entrare nelle cappelliere.
Alla fine mi convinco, la mattina della partenza torno al negozio e chiedo di provare lo strumento.
Il commesso, gentilissimo, mi fa provare una Special con i P90 e due con gli Humbucker 490/498.
Mi lascia in una stanza prove per almeno un ora, circondato da amplificatori (per la cronaca la prova la farò su una testata Marshall 50 Vintage modern, un Vox AC15, un Fender Dual Reverb e un Blackstar HT20…senza che il commesso sia mai entrato se non per dirmi di prendermi tutto il tempo che mi serve).
La chitarra che scelgo è una sunburst con i due humbucker, un suono enorme, pieno, caldissimo e ricco di armoniche…insomma un piacere da suonare, il manico non verniciato (così come il corpo) non mi crea alcun problema, la chitarra è già settata perfettamente,l’action è bassissima senza nessun punto in cui le corde friggano.
Alla fine faccio l’acquisto, il prezzo,compresa la Gig Bag Gibson è di 650 dollari (599 + tasse), equivalenti a 500 euro!!
Per il viaggio in aereo allento le corde per evitare danni al manico da variazioni di temperatura e pressione, avvolgo la chitarra in vari maglioni per proteggerla al massimo (nella malaugurata ipotesi di doverla ficcare nella stiva).
All’aeroporto registro il bagaglio da stiva, faccio il check-in con la mia custodia a tracolla, nessuno dice nulla.
Passo il controllo sicurezza (chi è stato negli USA saprà essere abbastanza approfondito) senza problemi.
Salgo sull’aereo sempre con la custodia a tracolla,ancora nessuno che dica nulla, arrivo al sedile e apro la cappelliera…la chitarra entra al millimetro!!!
All’arrivo in Italia ritiro la valigia, esco dall’ uscita sotto lo sguardo di un finanziere che non si preoccupa (o fa finta di nulla) della mia custodia a tracolla e finalmente la mia opera di immigrazione (semi)clandestina di una chitarra USA è compiuta!!!
Riflessioni sparse
- Il fatto di essere o meno fermati alla dogana è unicamente questione di fortuna e benevolenza da parte degli addetti, sicuramente una custodia piccola e poco vistosa aiuta.
- Il trasporto di strumenti in aereo come bagaglio a mano è permesso (anche se l’ultima parola spetta sempre agli assistenti di volo), meglio una custodia morbida per questioni di dimensioni.
- I prezzi USA sono inferiori, aggiungendo il cambio favorevole il risparmio è di almeno un 15-20%, maggiore sugli amplificatori (tenendo conto però della necessità di modificarli per la differente tensione utilizzata negli USA)
- Per quello che ho visto nei negozi visitati (Sam Ash, Matt Umanov, Rudy’s, Guitar Center) direi che c’è molta disponibilità Gibson/Fender, più che discreta come PRS,Music Man, molto poca a livello di marche come Suhr o Tom Anderson, pressochè nulla di marche minori/economiche (escludendo Epiphone,Squier o Fender Mex).
Se avete un conto in banca tipo sceicco ogni negozio ha un angolo del vintage pazzesco (ho visto una strato a 58000 dollari…) ottimo anche solo per lustrarsi gli occhi.
- A New York c’è musica (di qualunque genere) ovunque, nei locali, nei parchi, in
metropolitana, per strada…merita una visita anche solo per questo!