di gwynnett [user #9523] - pubblicato il 12 maggio 2013 ore 01:25
qualche tempo fa ero a Londra in viaggio di piacere e non poteva mancare una visita al British Museum ed agli inestimabili tesori d'arte che custodisce
nei padiglioni dedicati all'antico Egitto non si può rimanere indifferenti di fronte alla raffinatezza estrema di quelle antiche genti che possedevano una innata vocazione ad accoppiare forme e colori in un equilibrio perfetto, componendo ogni scena con grande accuratezza in modo che ogni distinto piano pittorico o scultoreo si armonizzasse in modo perfetto con l'intero contesto
naturalmente l'attenzione è caduta su questa splendida "fotografia" che mi permetto di mostrarvi, una pittura su intonaco, che illustra quattro gentili fanciulle che suonano sorridendo strumenti dalle forme a noi molto note ed ugualmente amate, specialmente la terza da sinistra che imbraccia un piccolo liuto straordinariamente simile ad una moderna chitarra
quello che si nota immediatamente è la coerenza del modo di abbigliarsi, voluminosi orecchini, identici per tutte e di forma discoidale, collane e pettorali alla maniera egizia ma sopratutto l'acconciatura dei capelli, notevolmente diversa da tutti gli altri modi presenti nelle infinite immagini dell'arte egizia, quasi fossero un identificativo per indicare, insieme con la larga fascia di colore chiaro, una categoria e, in questo caso, quella dei musici
c'è da pensare che le quattro fanciulle costituissero un "gruppo musicale" nel senso moderno del termine ed osservando la ricchezza delle vesti e dei frivoli orpelli portati con disinvolta eleganza si potrebbe aggiungere "un gruppo abbastanza noto" negli ambienti del tempo per allietare feste e ricevimenti non certo del popolo ma di membri di casta in grado di corrispondere un adeguato compenso
escluderei l'ipotesi che potesse trattarsi di fanciulle della fascia servile perchè è noto che sarebbe loro vietato indossare il girocollo dorato e la marcatura dei contorni degli occhi, ottenuta con preziosi estratti di alcuni fiori delle sponde del Nilo, un tipo di cosmesi molto costosa e ricercata da donne ed uomini dell'antico Egitto
"Con i suoi capelli lancia contro di me le sue reti con i suoi occhi mi fa prigioniero con i suoi ornamenti si fa padrona di me"
questi semplici versi, così essenziali e meravigliosi, troneggiavano all'ingresso della sala, a sottolineare come in tempi così antichi, parliamo di tremila anni or sono o più, una donna ponesse i suoi termini di attrazione nei riguardi di un uomo che rappresentava la sua unica salvezza, l'unico modo per sopravvivere in una società così raffinata ma oltremodo violenta
ed ancora:
"suona con toni pacati durante il primo quarto brillante allieta gli ospiti quando la luna illumina la metà del cielo ferma la mano e non cantare quando si tinge di rosso per non offendere Hator, la dea dell'amore"
pare che le fasi lunari condizionassero non poco l'allegria e l'amore in quei tempi lontani e da questo la singolarità del titolo di questo piccolo diario