di giacomocastellano [user #7681] - pubblicato il 17 maggio 2013 ore 07:30
Nel 2010, dopo l’ennesimo trasloco, decisi di costruire un Isobox artigianale per il mio studio. Fino a oggi non avevo mai avuto bisogno di un box, mentre in questo caso ho avuto la necessità di ridurre il volume disperso nell’ambiente dalle casse per evitare di disturbare il vicinato.
Nel 2010, dopo l’ennesimo trasloco, decisi di costruire un Isobox artigianale per il mio (allora) nuovo home studio, il settimo dal 1987. Per me l’home studio è il luogo della creazione, il posto dove avviene la registrazione delle chitarre, dei bassi e di tutto ciò che non richieda una sala di ripresa, per la quale mi appoggio a dei veri studi di registrazione. Fino a oggi non avevo mai avuto la necessità di costruire un box, avevo sempre utilizzato dei ripostigli o delle stanze appositamente trattate, mentre in questo caso ho avuto la necessità di ridurre il volume disperso nell’ambiente dalle casse per evitare di disturbare il vicinato durante le registrazioni delle chitarre.
Nel corso di questi anni ho ricevuto un considerevole numero di domande circa la realizzazione di tale progetto e ho deciso quindi di utilizzare le riprese che feci all’epoca per produrre questo tutorial (un corto da venti minuti con tanto di colonna sonora originale ed esempi musicali) che parla della progettazione, della costruzione e dei costi.
Il mio Isobox 1.0 è un esercizio di bricolage piuttosto semplice che contiene però alcune accortezze importanti che permettono di evitare che il prodotto finale suoni appunto per quello che è: uno scatolone di legno!
La ragione per cui decisi di costruire un oggetto simile risiede nel semplice fatto che non ho trovato nulla di simile in giro: gli Isobox in commercio hanno un loro cono interno e una struttura che funge praticamente da cassa sigillata, io ero interessato a continuare a usare la mia 2x12 Dragoon e mi serviva quindi un box che contenesse la cassa stessa, che potesse entrare nello spazio a mia disposizione e che avesse un suono decente! Era anche fondamentale che passasse attraverso le porte in modo che all’occorrenza fosse possibile spostarlo in un’altra stanza, tirare un po’ il volume senza però sentire il conseguente "borbottio" in regia, dove normalmente serve l’ascolto "pulito" dai monitor. Già che c’ero ho fatto in modo che entrasse anche nell’ascensore, in modo da evitare di farsi quattro piani di scale, nell’eventualità di un altro trasloco.
Ci tengo a precisare che questo Isobox non è un prodotto commerciale, vedrete quindi un tutorial che condivide una semplice esperienza di bricolage. Spero in ogni modo che possa servire come fonte d’ispirazione per tutti coloro che mi hanno scritto chiedendomi informazioni e in generale per chiunque decidesse di procedere alla progettazione di un Isobox personalizzato. Suggerisco a tutti gli interessati di cercare altri video simili su YouTube in modo da fare un confronto sicuramente utile per arrivare a soddisfare le proprie esigenze.