Blade recupera le forme e il sound della solid body più famosa di sempre per portarla su un nuovo livello di suonabilità e versatilità. La RH2 dispone di un preamplificatore interno e conta su una serie di accorgimenti pensati per dare vita alla Strat da studio per eccellenza.
La Blade RH2 è una super-Strat concepita (almeno a me sembra) con lo scopo non di potenziare/boostare/superpompare una Stratocaster, ma semplicemente di smussare quei "difetti" che potrebbero risultare fastidiosi per un uso live o in studio che richieda precisione e versatilità al 100%. Badate bene, ho anche un paio di Stratocaster stile vintage con le quali mi sollazzo alla grande, non dico che le Fender siano schifezze.
Dopo aver provato una RH2 e una RH4, la sorellona costosa, la mia scelta è caduta sulla RH2. Dovrebbe essere più economica solo perché costruita in oriente con legni meno pregiati (palissandro sulla tastiera invece dell'ebano), ma che è identica a livello di elettronica.
È ovviamente meno sfarzosa della RH4, ma d'altronde la differenza di prezzo non è poca: 900 contro 2000, su per giù.
Nel rispetto della sua vocazione di "Stratocaster 2.0", la chitarra è intonata, comodissima, la tastiera non ostacola i bending anzi li aiuta (sia con .010 sia con .011).
L'elettronica è marchiata Levinson (humbucker splittabile al ponte e due single coil al centro e al manico) e oltre a essere pulita (zero rumorini di fondo) ha una dinamica incredibile. Una Strato più brillante, direi.
Come nella RH4, anche qui troviamo il preamp VSC di casa Blade, cioè una sezione che, attivata, permette di boostare a piacimento (grazie a dei mini controlli sul retro della chitarra, all'interno) alcune frequenze (low, middle, treble).
Il VSC si attiva tramite un miniswitch a tre posizioni. Nella posizione intermedia si ha il bypass, poi io ho regolato un boost sui medi nella posizione in basso e un boost sulle alte nella posizione in alto. Il sistema è strepitoso, si passa da un crunch a un lead senza cambiare nulla del proprio suono, solo pompando i medi con questo switch.
Il ponte sembra fatto di proposito per evitare scordature e rotture di corde alle sellette nel caso di utilizzo della leva, le corde infatti viaggiano comodissime su delle sellette a rotella e praticamente non creano angoli.
In conclusione una Strat senza problemi, versatile ma non snaturata, con preamp attivo (bypassabile) e con tre pickup (di cui il doppio splittabile) dall'ottimo suono.
Visto che usata si colloca comunque tra 500 e 800 euro, è difficile che con tale cifra si possa prendere una Fender di pari livello, versatile e ben costruita come questa Blade. Metteteci le mani sopra se ne trovate una!