Dixon Revolution Cajón Rack: intervista a Claudio Canzano
di gabriele bianco [user #16140] - pubblicato il 23 settembre 2014 ore 07:30
Un rack studiato per semplificare la vita ai batteristi/percussionisti che a questo aggiunge leggerezza e praticità. A curare l'intera fase progettuale, Claudio Canzano, Product Manager Master Music. Incuriositi dal suo progetto realizzato in collaborazione con Dixon, gli abbiamo rivolto qualche domanda.
Un rack studiato per semplificare la vita ai batteristi/percussionisti che a questo aggiunge leggerezza e praticità. A curare l'intera fase progettuale, Claudio Canzano, Product Manager Master Music. Incuriositi dal suo progetto realizzato in collaborazione con Dixon, gli abbiamo rivolto qualche domanda.
Possibilità di configurazione pressoché infinite e peso decisamente contenuto, questo per agevolare chi ha necessità di spostarsi spesso e facilmente con il proprio set. Il rack è stato concepito in due varianti rappresentati dai modelli Basic ed Evolution. Entrambi sono composti da elementi tubolari cromati. Il tutto si sviluppa intorno al Cajón (che funge quindi anche da sgabello).
Gabriele Bianco: Com'è nata l'idea di realizzare un rack per percussionisti? Claudio Canzano: Avevo sempre desiderato suonare uno strumento pratico, che avesse tutti i vantaggi che si possono ottenere da una batteria e da un set di percussioni, ma ogni volta che provavo a creare un set misto, finivo per montare un mare di aste pesanti! Dunque, un giorno mi sono semplicemente chiesto: “perché non metto tutto ciò di cui necessito su un rack?” Da li ci è voluto davvero poco a sviluppare un disegno… Vederselo poi realizzare dal più grande costruttore di hardware al mondo, è stato ovviamente un sogno realizzato.
GB: Qual'è stata la reazione di Dixon quando gli hai proposto il tuo progetto? CC: Inizialmente mi hanno detto: abbiamo già molti rack nel nostro catalogo… perché dovremmo produrne un altro? La mia risposta è stata un lungo discorso che dimostrava praticamente le peculiarità importanti ancora assenti nei rack già in catalogo! La cosa che hanno apprezzato di più, alla fine del mio lungo discorso, è stata la praticità d’uso e la tecnica che poi avrei applicato agli strumenti che sarebbero finiti sul mio rack.
GB: Hai già in mente qualche eventuale evoluzione per il rack da te progettato, o credi che questa possa essere la sua forma definitiva? CC: Non si finisce mai di pensare, dunque in futuro farò evolvere ancora (Dixon permettendo) il rack… In ogni caso il modello Evolution è davvero interessante e lo diventa ancor di più se si guarda la tecnica "fusa" batteristica/percussionistica nel video. Questa unita a questo comodo rack, può davvero offrire spunti per il futuro sonoro e musicale di qualsiasi batterista percussionista.
GB: Il tuo setup - almeno quello mostrato nel video - è ricco di elementi (pedali, piatti e percussioni più in genere). Ce lo puoi descrivere? CC: Essendo sia batterista che percussionista, ho provato a fondere per bene le due cose. Molti colori, ma anche la base strumentale che compone la batteria.
Questi sono tutti gli strumenti del mio set-up Meinl e Dixon del quale sono anche endorser: AE-CAJ7 ARTISAN CAJONS SEGUIRIYA LINE STB80S cowbell STMT2B-BK tambourine Super Dry STAH1B-BK tambourine Super Dry-Studio MDST8BK drummer snare timbale SH23 Proton Shaker MPE2R low block>clave FCA5-L foot cabasa RA7BK rainmaker CH27 chimes WA7BK fiberglass waterfall BI7RY fiberglass bird FX Pedal GX-12SH - hi hat MB20-12RS-B splash BS8 splash
Sennheiser Mic e In-ear In ear ew 300 iem g3 (sistema in ear radio) e80 auricolari e604 microfoni
GB: Si intravedono anche dei pedali elettronici, in che modo li utilizzi? CC: L’intera pedaliera è un altro strumento comodo ideato da me e messo a punto dalle fidate mani di mio padre (batterista ed esperto conoscitore di meccanica ed elettronica).
L’adoro, sia per la praticità sia per la sonorità che mi permette di esprimere. L’intera pedaliera è composta da: Foot Cabasa, Hi hat pedal remoto, FX pedal Meinl, clave, loop e pedale per la voce TC Voicetone double. Vengono usati anche essi come colori e non come basi ritmiche fisse. Spesso l’uso di molteplici pedali viene preso come un potenziale a cui applicare ritmi o rudimenti. Io li uso come se avessi altre due mani con le quali suonare piccole percussioni.
GB: Hai qualche altro progetto in mente con il quale semplificare ulteriormente la vita di batteristi e/o percussionisti? CC: Vivo ogni giorno esperienze che mi permettono (ormai da anni) di creare qualcosa che abbia a che fare con il mio mondo. Ti svelo un segreto: lo faccio soprattutto con l’idea di migliorare la vita musicale degli altri, più che la mia… ed è un grande onore e piacere. Dunque, Si! C’è molto altro ancora da svelare, tanto da inventare e da fare.. Non posso però, per motivi che tutti potranno comprendere, svelare nulla prima dell’uscita sul mercato. Ancora Hardware e.. qualche percussione ;)
Grazie di cuore a Claudio Formisano e tutto il team Master Music per la grande opportunità che mi hanno donato con Dixon.