Buongiorno a tutti, sono un utente di accordo nel 2007 e devo dire che nei primi tempi vi ho davvero letto molto, traendo vari spunti dai vostri articoli e cercando anche di dare il mio contributo in modo attivo con commenti e post più o meno utili e interessanti…poi nel tempo il mio utilizzo di Internet è andato via via diminuendo e mi sono connesso sempre meno fino a quasi non usare più il web e confesso quindi, che ultimamente non vi ho più seguito in modo molto assiduo, ora però sento proprio l’esigenza di fare un bella chiacchierata liberatoria con voi, per conoscere le vostre opinioni, le vostre esperienze e le vostre idee riguardo un argomento che credo interessi tutti, ossia l’impatto che la crisi economica ha avuto sulla musica dal vivo non professionistica…
Io suono la Chitarra da 25 anni, e considerato che per me è sempre stato un hobbies, mi ritengo soddisfatto dell’attività che ho fatto in tempo ad avere, ho fatto parte di vari gruppi, cover band e tributi, e fatto vari concerti in pub, birrerie, piazze, feste paesane ecc..sia nella mia provincia che in quelle vicine, in passato infatti se si riusciva ad entrare in un buon gruppo che avesse un po’ di competenza e serietà, bastava impegnarsi un attimino nella ricerca e si trovava da suonare abbastanza spesso, la maggior parte dei locali era piena di gente che apprezzava la musica dal vivo e che consumava (facendo contenti sia quelli del gruppo che quelli del locale), i gestori infatti erano quasi sempre soddisfatti, ti offrivano la cena e un giro di birre in più, ti davano il compenso pattuito e spesso ti proponevano di fare un altro concerto nei mesi successivi, ma anche quando si suonava nei locali meno conosciuti, meno di moda, pur essendoci meno gente, c’era comunque un discreto movimento e ne usciva sempre una bella serata, magari il gestore non si sfregava le mani e alla fine ti pagava senza un sorriso a 32 denti, magari ti dava qualcosa in meno della cifra pattuita ma anche in quei casi il concerto era un buon successo e comunque un’esperienza che valeva la pena fare.
Dal 2012 in poi, ho visto la situazione precipitare, la clientela nei locali ha iniziato a calare e le locandine con scritto live music non attiravano più la gente, alle prime avvisaglie i gestori hanno cominciato a chiedere alle band di portare al concerto un po’ di amici (che sommati ai pochi clienti del locale formavano un pubblico numericamente accettabile), da li a poco la cosa è diventata un obbligo e ti facevano suonare solo se garantivi un seguito di almeno una trentina di persone, poi ancora è andata peggiorando fino ad arrivare al punto in cui in molti locai la clientela era praticamente zero e il pubblico era composto al 100% da persone portate dalle band, ovviamente dopo i primi 2 o 3 concerti ogni gruppo faticava a racimolare tot tra fans/amici/parenti e anche i fedelissimi consumavano sempre meno perché i soldi scarseggiavano anche per loro, alla fine, che fossero 30 o 50 persone, per il gestore erano sempre pochi.
La situazione era diventata critica, i locali erano deserti e l’unica possibilità per avere una data era garantire un seguito di gente consumante, ma nemmeno ai sostenitori più accaniti si poteva chiedere di svenarsi sorbendosi un concerto ogni 15 giorni, l’unica soluzione che abbiamo trovato è stata diluire il numero di live, facendone uno ogni 3-4 mesi e solo in posti in zona e comodi da raggiungere, avevamo una certa partecipazione e potevamo quindi garantire il famoso seguito della band.
La soluzione di portarci il pubblico da casa ci ha fatto sopravvivere per un periodo ma dopo qualche concerto si è rivelata comunque senza senso, primo perché non era giusto dover sempre puntare sulle solite persone, e secondo perché per noi non c’era soddisfazione a suonare sempre davanti alla stessa gente che ormai conosceva a memoria cosa e come suonavamo.
Ma soprattutto, ormai era chiaro che i gestori dei locali non ci davano più la data per offrire alla loro clientela la nostra musica dal vivo, ci davano la data solo perché portassimo loro clientela pagante, cosa suonassimo e come lo suonassimo non contava più…in pratica da musicisti fornitori del servizio musica dal vivo eravamo diventati PR, fornitori di clienti…sinceramente non ero più disposto a continuare questa agonia, ho fatto il mio ultimo concerto a giugno 2013 dopo di che ho deciso di smettere in attesa di tempi migliori.
Sono rimasto in pausa per circa un anno, ma suonare mi mancava perché mi piace, mi diverte, mi rilassa e non riuscivo a farne a meno, dopo l’estate 2014 ho ripreso la chitarra e attualmente faccio parte di 2 gruppi, i repertori sono pronti già da un pezzo ma facciamo solo sala prove perchè date non se ne trovano, anzi dal mio ultimo live mi pare che la situazione dei locali sia addirittura peggiorata, le scorse settimane ho visto addirittura chiudere i battenti pub storici, che avevano alle spalle 25-30 anni di attività, sempre meno clienti e sempre meno soldi che girano, in compenso sempre più tasse, più spese, penso che di questi tempi per i locali sia già un traguardo non fallire, e capisco che per loro sia diventato insostenibile far suonare un gruppo e pagarlo, infatti quasi tutti hanno smesso di fare musica dal vivo e quei pochi rimasti sono ovviamente presi d’assalto dalla marea di band che prima si spalmava su una trentina, conseguenza riuscire a prendere una data è impossibile.
Io ho incolpato principalmente la crisi economica perché dal quando è iniziata ho visto la clientela dei locali crollare, ma forse è anche cambiato il modo di divertirsi delle nuove generazioni, che magari preferiscono altre cose ai pub e alla live music, tipo lo spritz hour con DJ o altro, o forse da qualche anno a questa parte ci sono talmente tante persone che suonano, quindi talmente tanti gruppi che ormai sentire una band dal vivo è diventata una consuetudine che non suscita più alcun interesse, forse la situazione dipende dall’insieme delle cose, resta il fatto che le sale prova sono piene zeppe di una moltitudine di band di ogni genere e livello, che fanno 1.000 prove e 0 concerti…e penso che per un bel po’ di tempo, questo sarà il destino di chi ha questa passione…
Purtroppo questo è lo scenario che vedo io, e temo che per molti (me compreso) il rischio di arrivare al punto di mollare sia alto, se vi va di fare una chiacchierata sull’argomento mi farebbe piacere…un saluto un e grazie a tutti!