Dopo mesi e mesi spesi a restaurare minuziosamente il mio amplificatore valvolare Geloso degli anni 50, mi è presa l’irrefrenabile curiosità di vedere cosa offriva il mercato di completamente opposto alla tecnologia valvolare.
Ho pertanto cominciato a cercare, così per gioco, un amplificatore con le seguenti caratteristiche: basso prezzo, basso ingombro, peso contenuto, insomma tutte caratteristiche che non hanno i nostri amati amplificatori valvolari.
Dopo qualche ricerca mi sono avvicinato al target che cercavo e ho trovato, proprio qui su Accordo.it, un articolo sull’Electro-Harmonix 44 Magnum. Molto interessante, un amplificatore finale da 44 watt racchiuso in uno stomp box, ottimo anche il prezzo intorno ai 140 Euro, specialmente se confrontato con il valore di una testata valvolare.
Oramai immerso nelle letture di schemi e circuiti ho voluto dare un’occhiata un po’ più a fondo e ho cercato lo schema del 44 Magum. Sorpresa, sembrerebbe che tutta la tecnologia sia racchiusa in un microchip della Texas Instruments, il TPA3106d1, un amplificatore mono in classe D. Ho usato il condizionale perché lo schema del 44 Magnum non l’ho trovato, ma vari forum associano l’ampli a questo microchip. Sorpresa ancora maggiore, i microchip degli amplificatori in classe D costano poco, si potrebbe dire che te li tirano dietro.
A questo punto ho voluto fare un esperimento, mi sono dato un budget di 20 Euro e ho cominciato a cercare un finale in classe D da acquistare in rete.
Ho trovato per pochi spiccioli, circa 5-6 Euro, il TPA3106, ma solo in chip da montare e pertanto l’ho scartato. Poi mi sono imbattuto in un sito italiano molto interessante dove vengono mostrati schemi e progetti di vari pedali. Il sito si chiama aresaudio.com e consiglio ai chitarristi di dargli un’occhiata, potete trovare pedalanza di interesse. Comunque, su questo sito ho trovato lo schema di un micro amplificatore da 80 Watt che utilizza un chip più potente rispetto a quello del 44 Magum, il TPA3116D2, molto bello ma l’acquisto già montato era fuori budget, non di molto ma sopra i 20 Euro.
La ricerca è approdata ad un forum dove un chitarrista si vantava di aver acquistato un amplificatore con il TPA3116D2 a 10 Dollari.
In effetti era vero, una ditta di Hong Kong, la Yuan-Jing audio, vende l’amplificatore stereo 50+50 watt montato su una basetta, senza scatola esterna, a soli 11,99 Dollari. Ho proceduto subito all’acquisto e con spese di spedizione incluse sono arrivato alla cifra di 18,20 Euro. Solo successivamente mi sono accorto che un amplificatore simile veniva venduto a molto meno su Aliexpress, addirittura a 6,28 Dollari spese di spedizione incluse. Sempre su Aliexpress si possono trovare numerosi amplificatori in classe D anche con potenze elevate, 200 watt e oltre, a prezzi sotto i 20 Euro.
Dopo qualche tempo l’amplificatore è arrivato, si tratta di una basetta molto piccola con sopra saldati i componenti elettronici, il tutto è compreso in circa 7x8 cm.
L’amplificatore non può essere usato subito ma bisogna fare qualche lavoretto prima dell’utilizzo con chitarra: innanzitutto bisogna saldare sull’entrata un jack femmina e poi bisogna sommare i canali di uscita perché l’ampli è stereo. Ci sono vari metodi per sommare i canali in uscita, con resistenze, condensartori etc., io ho usato il metodo più intuitivo, anche se qualche tecnico si può scandalizzare ho semplicemente unito i + ed i – e da qui sono andato al cono.
Per l’alimentazione ho usato il trasformatore da 20 v di un vecchio computer portatile, non sono proprio i 24 v richiesti dall’ampli ma può andare lo stesso.
Veniamo alle prove: se si collega la chitarra direttamente all’ampli il volume è molto basso, non si sente quasi niente, credo sia una questione di impedenze, sono dovuto quindi passare da un preamplificatore a pedale della T-Rex e da qui all’ampli tramite l’uscita mixer.
Ho cominciato a suonare pensando al peggio, ma incredibile, il suono era forte e decente, il mio preamplificatore, per l’esattezza un T-Rex SpinDoctor, non veniva sminuito ed anzi usciva un suono più che accettabile. E’ chiaro che il confronto con gli amplificatori di alto e medio rango è improponibile, ma per pochi spiccioli ci si inserisce nella fascia di amplificatori stompbox, e se si possiede un buon preamplificatore il risultato può essere interessante. Alcuni difetti ci sono, ad es. l’ampli risulta un po’ rumoroso, il suono è un po’ inscatolato, ed inoltre la potenza è buona ma non altissima. A quest’ultimo riguardo non credo di essere riuscito ad ottenere 100 watt sommando i due canali da 50 watt, se qualcuno sa come fare si faccia vivo.
Dopo la prima esperienza continuo a suonare con il mio economicissimo micro-amplificatore che, viste le dimensioni, è stato posizionato in una scatola ed ha trovato posto in pedaliera; lo considero come amplificatore di riserva nelle occasioni importanti e lo uso principalmente per suonare in casa.
Questo esperimento può portare ad una serie di riflessioni sulla tecnologia, i prezzi, i sovraprezzi, il mercato globale etc., etc., Voi come la pensate!