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Q-Tuner: il futuro dei pickup è al neodimio?
Q-Tuner: il futuro dei pickup è al neodimio?
di [user #116] - pubblicato il

Q-Tuner ha riscritto da zero i pickup per chitarra elettrica basandosi sulle caratteristiche fisiche del neodimio. I suoi magneti sono potenti e trasparenti all'inverosimile, forse anche troppo per i generi musicali più tradizionali, ma qualcosa sta cambiando.
Q-Tuner produce pickup passivi basati su magneti al neodimio, privi di poli a vista. Il modello Q2.0 è dedicato sia a bassi a cinque corde sia a chitarre a otto corde, senza distinzioni. A seguito delle richieste dei fan, attualmente ne sono in lavorazione delle versioni con plastiche trasparenti tutto intorno. Questa è la notizia. Tutt'altro che una novità, ma ben più succosa per chi non conoscesse già il marchio, è invece la storia dei suoi singolari pickup super-trasparenti non alla vista, ma all'orecchio.

"Il pickup migliore è quello che non senti" recita uno degli slogan di Q-Tuner. In circolazione da un bel po' di anni, i particolari pickup al neodimio del laboratorio statunitense promettono una risposta hi-fi con uno spettro di frequenze assolutamente fedele a quello impartito dalla performance. Con un approccio unico per la categoria dei pickup passivi (di cui i Q-Tuner fanno parte), assicurano di trasmettere in maniera trasparente e dettagliata tutte le armoniche prodotte dallo strumento, compreso il range più acuto tra i 4 e i 7kHz che, il costruttore spiega, i circuiti attivi filtrano elettronicamente e quelli passivi non colgono per niente o quasi.

Q-Tuner: il futuro dei pickup è al neodimio?

Il neodimio è un magnete con caratteristiche uniche nel suo genere. Nel campo audio, garantisce un dettaglio impressionante e una definizione superiore soprattutto sulle basse frequenze, sempre asciutte e a fuoco. In oltre 25 anni di studio, Q-Tuner ha messo a punto e brevettato un tipo di pickup che ne sfrutta al meglio i punti di forza, infilando barrette di neodimio in ognuna delle bobine e posizionando delle lamelle tutto intorno per domare e dirigere il segnale. La struttura promette un'eliminazione totale dei rumori di fondo e una resistenza assoluta al feedback.

La risposta completa sull'intera gamma di frequenze, dal canto suo, assicura una presenza nel mix oltre ogni aspettativa, che può essere dimostrata con una certa dovizia di particolari nei clip audio messi a disposizione dal sito ufficiale a questo link, su chitarra e su basso.

Sebbene su carta quanto promesso dai Q-Tuner appaia rivoluzionario, i pickup al neodimio hanno faticato a varcare i confini nazionali e restano tutt'ora un fenomeno limitato. Se si pensa alla musica più amata dai chitarristi e si considera che un Q-Tuner al manico fa suonare una chitarra elettrica come nel video qui di seguito, un paio di idee sul perché non abbiano mai avuto diffusione possono venire in mente.



Tuttavia, la scena musicale è cambiata molto negli ultimi anni, e la necessità di brillantezza e definizione assolute si fanno reali con il recente boom delle chitarre a range esteso.

Qualche anno fa, Tosin Abasi ha scoperto i pickup Q-Tuner con una sua otto-corde personalizzata. Sui puliti quanto sui distorti, nel genere suonato da Abasi è indispensabile che tutte le note siano sempre intellegibili, che gli acuti suonino ricchi, non sottili, e i bassi non slabbrino mai. Un progetto come il Q-Tuner, va detto, sembra essere fatto a posta per questo.



In tempi più recenti, anche Javier Reyes degli Animals As Leaders ci ha messo sopra le mani, e il suono hi-fi e secco dei Q-Tuner comincia decisamente ad avere un senso.



Se si pensa ai Q-Tuner nell'ambito della musica più tradizionale, nel rock come nel blues o nel pop, la loro sonorità fin troppo precisa può far storcere il naso. Se invece li si considera in situazioni del genere, montati su chitarre dal range con cui altri pickup non riuscirebbero a tenere lo stesso passo, i trasduttori al neodimio acquistano una luce nuova.
Forse i Q-Tuner resteranno sempre la sperimentazione di un visionario adatta a pochi generi e amati da una ristretta cerchia di musicisti, o forse hanno anticipato i tempi e, con le mosse giuste, oggi rischiano di diventare davvero una preferenza per molti chitarristi e bassisti moderni. A dirlo sarà solo il tempo.
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Link utili
Transparent Q2.0 sul sito Q-Tuner
Esempi audio Q-Tuner
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di TidalRace [user #16055]
commento del 16/08/2016 ore 17:11:21
La banda passante estesa di un'elettrica deve far piacere, anche se il suono sembra perdere di carattere, ma al contrario di un pickup attivo, qui abbiamo un passivo con tanto di valore d'induttanza, resistenza in c.c. e capacità parassita. Se il suono ci sembra troppo lineare ed esteso in frequenza è sufficiente utilizzare un cavo di lunghezza maggiore.
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di Aquarius utente non più registrato
commento del 16/08/2016 ore 17:24:41
Onestamente non saprei dare un giudizio di primo acchito (forse è questione di abitudine, alla fine abbiamo nelle orecchie le solite sonorità), complice anche lo strumento già di per sè particolare, sui bassi si ha quasi un effetto "pianistico". Nel complesso è comunque decisamente un bel suono, molto "esteso".
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di And96 [user #41601]
commento del 16/08/2016 ore 17:41:17
Come suono per fare djent e simili alla AAL sono perfetti, peccato che non siano dotati di quattro conduttori, dunque niente split o serie/parallelo...
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 16/08/2016 ore 19:16:16
Parebbe una buona idea per pilotare una lunga catena di effetti - voi con p/u attivi, cosa ne dite? Sulla loro pagina vantano un "meglio di un attivo" e pure... (orrore) "niente feedback"! E anche "non hanno le interferenze di frequenze del solito HB". È però forte per una 8 corde alla Bach come negli esempi. Chiamarsi Q-accordatore è però fuorviante.
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di mz2250 utente non più registrato
commento del 16/08/2016 ore 21:18:27
ho pensato anch io la stessa cosa sul nome !
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di oscar1965 [user #19484]
commento del 16/08/2016 ore 21:32:34
Nel 2009 acquistai 3 pickup, il loro sito aveva una grafica molto diversa, c'erano meno modelli ed erano solo del tipo a trasparenza (o rossi o neri), la sede era in Olanda.
Prima dell'acquisto avevo scritto una lunga email con alcune domande, mi risposte dopo alcuni giorni direttamente Erno, dicendo al fondo che era l'autore di Animal Magnetism for Musicians (il libro colragno in copertina): in pratica chiariva che tutti i modelli erano cmq humbuchers in serie, con due sole uscite, e sconsigliava avere 4 uscite per fare splitting, parallel o inversione di fase (non so i modelli attuali).
Sono stati installati su un clone headless Steinberger, uso in pratica sempre solo quello al ponte, il suono e' abbastanza freddo, molto deciso e tagliente sugli alti, devo sempre usare ampli valvolari e spesso anche un pedalino a valvole per scaldare i toni (gli altri due hanno un suono viceversa poco nitido, forse a causa del circuito della chitarra in questione, saranno i potenziometri o un condensatore sballato, ma ho preferito non metterci piu' mano), per equlibrare intensita' ho dovuto avvitare le espansioni polari sia su corde basse che alte, altrimenti le medie erano troppo preponderanti in volume. In tutto avevo speso 275 Eur.
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 16/08/2016 ore 22:55:50
non mi piace tantissimo il suono di Tosin Abasi, i suoni degli altri due video, invece, li trovo splendidi
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di luvi [user #3191]
commento del 17/08/2016 ore 15:42:32
Quel che determina il suono "freddo", "secco" o "hi-fi" che dir si voglia dei Q-Tuner non
è il neodimio in sè, ma il particolare progetto che il costruttore ha volutamente elaborato attorno a tali magneti.

Attenzione a non incappare in questo errore: il magnete del pickup non ha di per sé un proprio "suono", ma assieme ad altri fattori concorre nel determinare la velocità dell'attacco, il livello di output ed alcune caratteristiche sonore.
Il progetto delle bobine e tutti gli altri parametri (posto che si tratti naturalmente di un prodotto di qualità, come nel caso in questione...), determinano se il pickup sarà esteso o meno, caldo, freddo, ecc. ecc.

Inoltre, qualunque pickup passivo indipendentemente dal magnete che monta, riproduce senza alcuna esitazione le frequenze dei bassi ad 8 corde(!), figuriamoci le corde basse delle chitarre a 7-8! La resa sulla gamma acuta è decisamente più critica, ma come dicevo più sopra, dipende essenzialmente dal progetto, non solo dal tipo di magnete impiegato.

Affermo questo con una certa sicurezza, perché utilizzo il neodimio da molti anni (per la precisione da quando nessuno in Italia -e non solo- credeva ancora si potessero ottenere risultati interessanti!), per realizzare modelli che per mia precisa scelta nulla hanno (garantisco!) di asettico, di freddo o di Hi-FI nel loro carattere. :-)
Rispondi
di VgS Master utente non più registrato
commento del 18/10/2018 ore 12:19:18
Ho i p.u. al neodimio sul.mio pedulla
Rispondi
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