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Alienlove
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Attività

T.C. Electronic G-Major
di Alienlove | 27 giugno 2001 ore 13:46
La macchina da me testata è un nuovo miracolo di qualità-prezzo della T.C. Electronic. Nel G-Major c’è tutta la qualità di questa casa danese ad un prezzo abbordabile (1230000-1260000) e soprattutto è un rack studiato appositamente per i chitarristi !!! Come idea riprende il già famoso Replifex della Rocktron, ma con una qualità ben superiore a mio avviso. Basta guardare l’impressionante display multi-spettro.
Carvin Quad-X Amp
di Alienlove | 12 dicembre 2000 ore 20:50
Questo pre in mio possesso si presenta come un 2 unità rack elegantemente nero e professionale. E' dotato di 9 valvole 12ax7a, la prima per i 2 canali clean, la seconda e la terza per il crunch e le altre 6 (!!!) per il quarto canale sustain (Hi-Gain). E' comandabile via Midi (vedi dopo la spiegazione). Ha il riverbero a molle (molto bello) ed il noise gate nonchè un potente equalizzatore grafico post-gain. Il retro presenta ben quattro loop instrument level per poter mettere in ognuno dei quattro canali pedalini differenti ! In più ci sono un loop generale stereo in parallelo per i nostri multieffetti e un altro loop stereo per il riverbero esterno. Completano il pannello posteriore il doppio out (mono e stereo) sbilanciato e quello bilanciato, la messa a terra ed il pulsante di accensione... pant... pant... Il davanti del "mostro" ha inoltre il tastino per il simulatore di cassa (non male) e un boost per dare una botta in ingresso simile a quella di un overdrive con poco gain e molto level. Un VU-Meter ci tiene al sicuro da clipping non voluti.
Wah Morley "Bad Horsie"
di Alienlove | 08 settembre 2000 ore 15:26
Ciao a tutti ed eccomi qui a testare un wah costosetto per palati fini: il “Bad Horsie”. Questo wah creato su specifiche di Steve Vai si fa subito notare per una costruzione imponente e robusta in metallo, neanche il Vostro cantante stivalato al cromo-molibdeno sarebbe in grado di scalfirlo sul palco ! Figuriamoci se è possibile ribaltarlo con il baricentro basso che ha ! L’ingresso e l’uscita per il jack sono molto serrate, molto positivo questo perché evita eventuali disconnessioni non volute; il nero del pedale è ovviato solo dalla scritta in corsivo “Bad Horsie” rossa sul frontale. Questo wah funziona senza potenziometro (causa di rumori e facilmente usurabile come nel cry-baby) perché utilizza una tecnologia fotoelettrica per regolare la quantità di effetto. La prima cosa che colpirà nell’uso di questo pedale ai normali “utenti-crybaby” è che il pedale torna su da solo spegnendosi, niente switch causa anch’esso di rumori non-voluti e alquanto scomodo. Beh, direte Voi: “ma se inavvertitamente tiro su troppo il piede e si spegne subito ?” Niente paura perché all’interno del pedale c’è una vite regolabile in modo da poter scegliere se si vuole uno spegnimento immediato alla salita del pedale oppure si può arrivare fino a 2.5 secondi dopo ! (il pedale testato era regolato con le specifiche di Steve, si spegne dopo circa 1 secondo). Ma come suona ? FANTASTICO !!! E’ pulitissimo, con molta escursione, ben modulabile, veramente un’aggeggino fatto come si deve. Certo, costa un po’ di piu’ (dalle 280 alle 300 mila lire) ma Vi assicuro che è veramente costruito per bene e praticamente indistruttibile. Chiaro che i tradizionalisti alla ricerca del suono collaudato del Cry-Baby saranno difficili da smuovere, soprattutto quelli che preferiscono il suono più aspro… Per tutti gli altri… PEDALATE FELICI CON UN BAD HORSIE !!!
Testata Peavey Ultra 100 Watt
di Alienlove | 31 agosto 2000 ore 09:31
L’ampli da me testato è stato provato con una chitarra Ibanez Jem, una Fender American Standard ed un Les Paul Standard. Si tratta di una testata totalmente valvolare dall’aspetto molto sobrio da spenta: nero e cromo. “Purtroppo” da accesa si illumina la scritta del logo per indicare il canale selezionato, cosa che a me non è piaciuta molto ma che risulta comoda per chi volesse mettersi a mezzo chilometro dalla testata e vedere che canale sta usando !!! Tenete conto nelle valutazioni del prezzo relativamente basso per una testa valvolare: costa da Lucky Music (Milano) circa 1.800.000 !!! La pedaliera è in dotazione e comprende tre switch per i tre canali ed il riverbero, nessuna implementazione midi, quindi i rackomani dovranno attuare delle modifiche alla testata per metterla nel loro setup… Attacchiamo la nostra bomba ad una cassa Marshall 1960 ed iniziamo a scaldarci con il canale clean: SORPRESA ! Credendo di trovarmi davanti ad un ampli creato con molta piu’ attenzione ai distorti rimango basito dalla qualità e dinamica del canale pulito, notevoli anche le opzioni di bright e tone-shifting, veramente grandioso !!! La Fender svetta e incanta con dei frizzanti accompagnamenti, con la Les Paul non riesce difficile ricavarsi con il p.u. al manico un buon Jazz Sound, complimenti alla Peavey ! Con il crunch ad inizio corsa di gain la Fenderina inizia a mordere l’aria e inizia a tentarci per frasi blues di notevole spessore, il Les Paul ruggisce con il gain a metà corsa e così anche la Jem. In effetti questo canale (a regolazione alte di gain) diventa un vero e proprio Lead con meno compressione del Lead vero e proprio, consigliabile per chi ricerca un suono Heavy ma più proiettato in fuori. Il Lead mantiene le sue promesse con tonnellate di gain (sempre comandabile però dal volume-pot della chitarra…) e un suono che soddisfa chiunque dal fan di Satriani,Vai, Petrucci ai generi estremi tipo Korn,Deftones fino ad arrivare ad una compressione e un sustain schiacciasassi !!! Veramente un ottima testa dall’eccezionale rapporto qualità/prezzo. Soddisferà un po’ tutti soprattutto per via di un buon canale clean che è difficile da trovare in questi ampli ad alto gain. Ciao a tutti da Chris “Alienlove”
Digitech Ips 33B
di Alienlove | 31 agosto 2000 ore 09:30
Con questo articolo vorrei stuzzicare tutti i fan della sperimentazione sonora ed i Vai-dipendenti sulla possibilità di suonare pezzi del grande Steve (anche Ballerina 12/24) senza spendere un vagone di milioni per un Eventide. I prezzi di questa casa si sa sono molto alti, del resto altissima è la qualità… di sicuro ben pochi dopo aver acquistato chitarra, ampli , cassa, ecc. ecc. hanno la possibilità di accattarsi un Eventide anche usato di 10 anni fa ! Ricordiamo che per comprare un H-3000 del periodo “Passion & Warfare” occorrono ancora adesso più di 2000000 !!! Il Digitech che io posseggo in questo senso è l’uovo di Colombo perché offre grande qualità sonora ed opzioni ad un prezzo da usato sulle 400.000 lire !!! (così l’ho pagato io…) In effetti da voci di studenti G.I.T. so che ai tempi la Eventide fece una causa proprio per questo multi alla Digitech per averle copiato il chip ! Ad ulteriore riprova Vi dico che per le armonizzazioni lo stesso Vai lo ha usato (basta guardare le foto del rack sullo spartito di Sex & Religion), così come lo ha usato anche Satriani in “Surfing with the Alien” (sullo spartito viene addirittura citato un preset !). Infatti Vai ancora oggi, a parte l’Eventide, usa nel rack l’incarnazione dell’Ips33B attuale che si chiama Dhp55. Dopo questa presentazione vi passo a descrivere io gioiellino:128 user locations + 128 preset locations . armonizzazioni a 1 o 2 voci (avete capito bene, vi potete far armonizzare da altre 2 chitarrine virtuali) armonizzazioni con tutti gli intervalli fino a 2 ottave sopra e fino a 2 ottave sotto. completezza nelle scale presettate, comprese quelle alterate e i vari modi ecc. ecc. possibilità di inserire proprie scale (60 tipi in totale !!!) o altre scale non inserite. Auto-arpeggiatore di gran livello, suoni la nota e parte l’arpeggio fatto come vuoi tu ! Delay, Chorus e Flanger di buon livello, tutti ottenuti manipolando il ritardo e il pitch. Manopola mix sul frontale per decidere la quantità di effetto. Entrata per il pedale d’espressione (ricordiamoci che si tratta di una macchina di quasi 10 anni fa !) Predisposizione specifica a seconda dello strumento al quale è collegato (chitarra, chitarra distorta, Basso, ecc. ecc.) Ottimo ed intelligente accordatore regolabile visibile anche a molti metri e con la possibilità di tenerlo sempre attivo. Display alfanumerico con regolazione d’intesità disposto su 2 file di caratteri di colore giallo. Implementazione midi completa con mappa e grande facilità d’utilizzo.
Carvin DC 135 Custom
di Alienlove | 31 luglio 2000 ore 12:56
Premetto dicendo che tutte le Carvin sono chitarre custom fatte su richiesta del cliente, non so come funziona con l'importatore perchè io l'ho presa direttamente dagli States. Comunque sul sito della la-music (importatore italiano: www.la-music.com) troverete i prezzi base, se volete i prezzi delle modifiche andate su www.carvin.com e le avrete in dollari. Come potete vedere sul sito ci sono dei modelli base con tutte le opzioni che volete, dai legni esotici al ponte Floyd, dai pickup cattivelli all'Hardware dorato ecc ecc. con relativi prezzi delle modifiche (massima trasparenza). Il modello che ho ordinato è una DC 135, Humbucker-single-single. A parte il modello Bolt le Carvin sono tutte neck-thru (manico attraverso il corpo) e come legni standard hanno acero per il manico e ontano (prima era pioppo) per le "ali" del corpo. Le mie opzioni sono state: 1 - acero fiammato sul corpo: una tavola di 1 centimetro e mezzo di acero di altissima qualità (AAA) venatissimo. 2 - Ponte Floyd-Rose, quello originale. 3 - Verniciatura verde smeraldo. 4 - Acero fiammato e verniciatura smeraldo anche sulla paletta. 5 - Bordi arrotondati (adesso standard come opzione). 6 - Hardware dorato. 7 - Tastiera di acero anzichè ebano. Da notare che i legni anche sul back e sul manico sono bellissimi, devo dire che sono proprio il punto forte... Il pickup al ponte Humbucker è fantastico, abbastanza potente ma pulitissimo e sgranato col giusto grado di botta e calore. Al manico ho cambiato il singolo per mettere un mini-humbucker DiMarzio Fast-Track. Suoni puliti molto accattivanti, anche perchè ho modificato i tre switch on-off in modo da avere 12 suoni possibili in totale: praticamente un on-off l'ho sostituito con un gibson 3 posizioni e gli altri 2 servono per lo split degli Humbucker e per accendere il single-coil centrale. Distorti da paura, spessi e sustainosi ! Pur usando il Floyd non c'è bloccacorde perchè ci sono di serie le meccaniche Sperzel autobloccanti, ti posso assicurare che non si scorda neanche a massacrare il Floyd (il capotasto è in graphite tra l'altro) ;inoltre a cambiare le corde ci metti un terzo del tempo, anche perchè con le autobloccanti non c'è bisogno di arrotolare la corda alla meccanica ! Altra modifica che ho attuato è la scalloping completo della tastiera (come per gli switch anche questo fatto dal liutaio Landini... eccezionale..), questo perché io preferisco i Jumbo rispetto ai medi (di serie) e devo dire che così ho ottenuto la comodità del bending tipica dei Jumbo senza ritastarla (costa circa il doppio ritastarla); tra l'altro in generale mi trovo bene con le tastiere scalloped. L'accesso ai 24 tasti è perfettamente agevole e sul manico si vola letteralmente, la cura dei particolari è maniacale, pensate che le viti per il pannello posteriore dell'elettronica non entrano nel legno ma in "femmine" di ottone !!! Tutta l'elettronica è ben schermata e di saldatura precisa e ordinata. Tenete conto che il mio giudizio è assolutamente sincero anche se di parte ! P.S. occhio che sono uscite anche le 7 corde ! Chris "Alienlove"
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