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cornell
utente #2704 - registrato il 18/10/2003
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Attività

Steve Stevens
di cornell | 10 gennaio 2005 ore 13:26
cornell scrive "Avevo 14 anni (16 anni fa), quando tra una versione di latino e un'espressione algebrica, mi incuriosivo alla vista dei numerosi gadgets che popolavano la stanza della sorella del mio compagno di scuola. Il mio sguardo si soffermò sul ghigno cattivo che occupava la cover di una musicassetta che conservo ancora tra i miei reperti intoccabili (non la rubai, ma l'acquistai..). Era "Idol Songs - 11 Of The Best". Sembrerà strano ma devo a questo disco tutti gli anni e e le emozioni che mi avrebbe procurato la passione per la chitarra elettrica. Per molti di voi, forse per tutti, sarà stato così: colpo di fulmine, dopo aver ascoltato "Flesh for Fantasy", il giorno dopo ero un'altra persona.. diventai un musicista. Il colpevole alla fine era naturalmente Steve Stevens, che nonostante il suo aspetto coerentemente punk, resta per me uno dei più grandi chitarristi tuttora in circolazione, uno di quelli che usa la chitarra per riempire sempre in maniera diversa e originale qualsiasi secondo di un brano. E' questa la chitarra che ho sempre amato, quella che oltre alla ritmica e al solo, riempie dappertutto. E' dura scegliere se parlare di Steve Stevens o della favolosa raccolta di Billy Idol. Dato che io ho tutta una mia opinione particolare su questo chitarrista, volevo sapere che ne pensate voi accordiani, visto che si parla molto poco di lui, forse perchè ha un pò di floydiana repulsione per i riflettori. Ci sono dei brani, mi vengono in mente "Man for All season", o "Shooting Star" (dei primi album di Idol) che a distanza di anni e di studio, non riesco ancora a capire come devono essere eseguiti. Per non parlare della Summersiana ricerca dei suoni che integrano il contributo tecnico chitarristico di un fenomeno musicale rimasto forse troppo nascosto nel movimento punk e hard rock. Cornell"
Epiphone Joe Pass Emperor II
di cornell | 08 gennaio 2005 ore 22:03
cornell scrive "Sto per acquistare una "chitarra jazz" e sono fortemente attratto dalla Epiphone Joe Pass Emperor II (prezzo circa 670 euro). Qualcuno la possiede e mi sa dare qualche giudizio su questo strumento? Vale il prezzo che costa o potrei ottenere la stessa soddisfazione con uno strumento più economico come le Ibanez Af-75 (prezzo circa 300 euro) che mi allettano allo stesso modo? Grazie e buona musica a tutti."
Un Assolo per ogni Tecnica (e viceversa)
di cornell | 04 gennaio 2005 ore 14:16
cornell scrive "Uno dei miei migliori e soddisfacenti metodi di studio consiste nell'eseguire un assolo e, partendo dalle sue parti che trovo ostiche, capire cosa mi manca tecnicamente per potere eseguire le medesime senza indugio. Siccome Accordo è secondo me anche una grande fonte di cultura musicale e d'ascolto, volevo chiedervi quale assolo secondo voi è importante studiare per ogni tipo di tecnica, così da utilizzarli per migliorarmi, dato che sicuramente non ho ascoltato tutti gli assoli esistenti! E' ovvio che ci sono tante altre tecniche, ma queste sono quelle che mi interessa studiare al momento. 1) Alternate picking 2) Tocco ed espressività 3) Timing 4) Composizione 5) Groove 6) Sweep Picking 7) String Skeeping 8) Ritmica Bossa Grazie se vorrete consigliarmi. Cornell"
Pat Martino al Blue Note
di cornell | 15 luglio 2004 ore 00:40
cornell scrive "Ieri sera sono andato al concerto di Pat Martino, al Blue Note di Milano. Era la prima volta che andavo al Blue Note. Ogni sera faccio le due per stare dietro ai brani di Pat. Ho saputo dell'evento in un momento in cui dire che le mie finanze erano disastrate è dire poco (tra l'altro appena reduce dal G3), ma mi son detto: "Non posso non andare.." Bhè, nel dire che sono tornato a casa insoddisfatto mi vergogno un pò e neanche ci riesco a credere e a dirlo, ma lo penso. Ma 25 euro per un'ora di concerto, per (considerata la tipologia dei brani) l'esecuzione di 4 brani, non so se possano far godere appieno della performance e della comunicazione tecnica ed espressiva di un artista come Pat Martino. Parliamoci chiaro: è veramente scandaloso, una pagliacciata commerciale. Io sarei rimasto ad ascoltarlo tutta la notte. Il locale fantastico, mi ricorda le atmosfere de "I Falchi della Notte" , almeno una volta bisogna andarci. Ma durante la serata, il mio ascolto è stato perennemente distratto da un pensiero: "Ma questi artisti per i quali, paradossalmente, non vale il detto "diamo a cesare quel che è di cesare", come fanno ad essere avvicinati dai "profani" se le condizioni imposte per ascoltarli sono proibitive per l'80% degli appassionati di musica?" Leggendo il programma io sarei stato al Blue Note ogni sera, e invece ieri sera, ma solo per un motivo obbligato, quasi religioso, è stata la prima volta."
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