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platoblues
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Attività

Ciao Andrea
di platoblues | 17 ottobre 2006 ore 13:29
Stamattina ci ha lasciato il grande Andrea Parodi, conosciuto dai più come vocalist dei Tazenda.Un grande uomo, un grande artista, un grande sardo e...una grandissima perdita!"C'è un momento,tra la notte e il giorno, che non è nè notte nè giorno. Quello, è un momento di AbacadA..." Dopo la sua AbacadA, Andrea ora canta e canterà sempre ancora per noi, nell'aria, e dovunque. Perchè "LA VITA E' BELLA". Buon viaggio, capitano!(tratto dal suo sito)Plato
Paul Weber
di platoblues | 16 ottobre 2006 ore 10:46
Oltre che uno storico accordiano, ieri Paul si è riconfermato come una delle persone più precise, corrette, gentili e disponibili che io conosca!JJ sei un grande! :-) Plato
Seven Nation Army Black Night: matrimonio?
di platoblues | 15 ottobre 2006 ore 10:05
La volta scorsa ho portato il pc alle prove. Tra le varie rifiniture c'è venuta l'idea di 'attaccare' il finale di Seven Nation Army degli W.Stripes a Black Night! ;-DDDAncora dobbiamo rifinire bene l'aggancio ma...a nostro parere sembra possa 'suonare'!Così, vi invito di nuovo in saletta e vi faccio ascoltare l'esperimento! Non fate anche stavolta caso alle stecche: se decidiamo di tenere la cosa, avrò modo di registrarla suonata come si deve!Potete ascoltarlo QUIDatemi un parere voi: può andare o....è meglio che abbandoniamo l'idea? Forse sarebbe più facile appiccicare W.Lotta Rosie e Lagrange! :-))PS: brutte nuove per la serata: i tipi non hanno avuto la licenza e...se continua così, alla fine penso rinunceranno a prendere in gestione il locale! :-(( Dobbiamo andare a farci levare il malocchio? Ogni volta che siamo vicini ad 'uscire' salta fuori sempre qualche intoppo!!Plato
Civiltà della Critica, Civiltà del Commento
di platoblues | 11 ottobre 2006 ore 21:56
'Civiltà della critica e civiltà del commento. I due opposti mondi o imperi millenari propongono all’uomo beni opposti. Un testo sacro offre criteri certi di moralità e di ordine, ascesi e severità, prescrive canoni all’artista e al mercante. La civiltà critica porge l’opposto; ma la somma di gioie e di dolori sembra uguale nell’una e nell’altra. Pace e ordine sono beni effimeri sotto l’imperio di un testo, libertà e piaceri sono immaginari nell’imperversare della critica. Il tiranno tanto sa glossare un testo quanto sa eccitare con motti libertini; può cingere ammanti sacerdotali come vestire con la semplicità spedita del sofista . L’uno e l’altro assetto mentono quando promettono ciò che la natura ferita dell’uomo non ammette. La civiltà della critica comunque farà soffrire, perché l’uomo (come ogni essere finito) ha bisogno di certezze, di apodissi e di deduzioni, di cause finali e d’un centro su cui ruotare come un pianeta intorno al sole. Egli è assai simile alle carpe che godono e s’irrobustiscono ad avere una pietra posata al centro del loro specchio d’acqua, intorno a cui volgere giri su giri armoniosi. La civiltà del commento d’altronde non riuscirà mai a incardinare l’uomo interamente, a elevare la città terrena sul modello della celeste, perché dovrà pur sempre investire una fragile carne di autorità, una effimera materia visibile di un mandato celeste, dovrà trasformare l’intuito dell’eterno in discorso, il criterio metafisico in sistema giuridico. Ma si sforza a un impossibile anche la civiltà della critica: essa vagheggia un Eden di uguali, avendo in invidioso odio la gerarchia, e immagina che quivi gl’impulsi si sfrenino senza ceppi secondo armonia o secondo caos, che comunque nessuna autorità vi faccia pesare una condanna morale sul male. Dagli affreschi di Giulio Romano nella Palazzina del Tè di Mantova, da certe tele di Rubens questo miraggio libertino ci guarda, e nell’ottocento Fourier tenterà di immaginare le regole con metodici deliri. I politici tenteranno di convocare moltitudini che rappresentino in carne ed ossa questo sogno; come nella Roma imperiale la plebe visse oziosamente fra vizi, elargizioni di cibi e spettacoli, così oggi Galbraith va cercando la formula legislativa ed economica che consenta di far rivivere consimili immani torme moderne.L’uomo pena nella civiltà della libera critica perché ha in sé uno spirito la cui repressione costa fatica, pena nella civiltà del commento perché non c’è vita sociale senza istituzioni giuridiche e queste incarcerano nella finzione.Il Cristo non promise imperi visibili e un suo apostolo assicurò che la catastrofe si scatenerà allorquando tutti diranno ‘pace e sicurezza’. I cristiani dunque non avrebbero mai dovuto illudersi di far durare una teocrazia terrena perfetta (oh oxymoron!), neanche quando tutte le leggi erano emanate in nome della Trinità e le case si stringevano attorno alla cattedrale.In verità la civiltà del commento non medica la natura umana. Però fornisce certi canoni, fa conoscere un fine e un modello che l’altra ignora. Dà all’uomo forme perfette, eleva le sue gioie e i suoi dolori. Inoltre essa proclama palesemente il suo Testo, l’altra viceversa nasconde di averne uno: il Testo Sacro occulto ma noto, non enunciato ma operante della civiltà attuale, è un’insieme di asserzioni costrette in uno schema, che però ognuno può variare o sostituendo con sinonimi le parole o trasformando gli aggettivi in sostantivi e viceversa. Si occulta la sacralità evitando di darne letture solenni e canoniche, ma immettendone regolarmente nel flusso delle chiacchiere quotidiane le asserzioni, martellandole senza parere. Basta che la parola esprima una negazione: il ripudio del criterio di discriminazione tra bene e male e la rinuncia a precisare la causa finale: tutto dev’essere un fluire, un incalzare che non si sa dove vada a parare, una corsa nella notte; bene è il correre, male è soffermarsi, malissimo voler sapere dove si va e perché ci si vada. Essa innalza sull’altare (…) fatti umani, mortali, provvisori, oggetti che suggeriscono la polemica, la discussione, la labile contemporaneità, la ricerca che ‘inquieta’, l’esperimento ‘sofferto’, (…) e ci si domanda come possano non uccidersi i suoi seguaci, i quali sotto questo orribile imperio non hanno più motivo di procreare, se alle generazioni future non hanno nulla da trasmettere che non sia condannato a farsi superare; non hanno motivo di edificare, se ogni cosa sussistente va demolita e rifatta (…).Per religione costituita s’intende un edificio sociale fondato sulla riverenza interiore collettiva verso un oggetto non esauribile mediante discorsi dialettici., che si denomina diabolico se il suo culto genera turbamento e furia, divino se viceversa profonde pace, insegna l’accettazione e la trasformazione del dolore, l’adeguamento a forme armoniose. Il mondo moderno ha la sua religione, cui ogni altra è costretta a piegarsi, ed è il culto della scienza, oggetto di muto ossequio. I suoi sacerdoti, gli ‘esperti’, non hanno bisogno, salvo eccezione, di ricorrere al braccio secolare per riscuotere decime e omaggi e obbedienza dal volgo e, come quasi ogni clero, coi potenti stanno in un rapporto raramente di parità, spesso di sottomissione astiosa. (…) La scienza è l’accertamento e la misura di regolari eventi e l’enunciazione di ipotesi intorno ad essi: perché adorarla? Non è in grado di cogliere la verità, la quale non può essere ipotetica, né intuire lo scopo della vita. Certe realtà non si guadagna nulla infine a misurarle, come l’arte, la santità, che l’ipotesi non può spiegare, ma solo immiserire (…). Il culto della scienza è politeistico e idolatra. Politeistico perché la Scienza è le scienze; idolatra perché l’oggetto del culto è opera umana. Esiste poi una sfera intermediaria di devozioni tributate a divinità non del tutto rispettabili, perciò ritenute talvolta superstiziose, con frode investite del nome ‘divino’ di scienze: la psicoanalisi, la critica d’arte moderna, la sociologia e altrettali. I loro sacerdoti non godono di un riconoscimento garantito da parte dello Stato, e vivono, gli psicoanalisti del prestigio che riescono a riscuotere presso i malati di mente, i fautori d’arte moderna della concordia fra venditori di rifiuti, i sociologi della scarsa conoscenza della storia nel mondo odierno. Un territorio malcerto, quale ogni religione deve tollerare (…). La religione della scienza ostenta una serie di opere di bene a proprio credito. Ma come valutare i beni senza porne una misura, il bene? La scienza stessa non sa fornire alcun criterio poiché rifiuta ogni discorso sui fini, questo infatti necessariamente dovrebbe trascendere il regno dei mezzi che essa proclama unico e sovrano. Il benessere non è il bene, ma nessuno osa meditare l’assurda identificazione delle due cose su cui poggia tutta la civiltà scientifica; l’atteggiamento del fedele antico privo d’iniziazione dinanzi a dogmi inafferrabili, che egli non poteva, né doveva approfondire, si riproduce così senza apparenti varianti. L’uomo adora le scienze, ma è lecito dire che ne tragga nutrimento? Che tutto il suo essere ne sia conformato? Tuttora l’uomo s’aggira, in quanto vivo, nel cosmo dei suoi padri, vede ancora secondo i modi che trovano la loro formulazione più acconcia nella geometria euclidea e nella fisica classica, e su questo fondamento eleva una serie di ipotesi le quali ne sono la negazione e contraddizione. Ma che tuttavia le danno per scontate; così il telescopio o il microscopio presuppongono l’occhio disarmato, che pure negano, così l’esclusione del postulato delle parallele implica che quel fondamento appaia evidente (…). L’artista, secondo il dogma del divenire, varrebbe per i motivi che lo rendono ‘scadente’, in quanto appare e non è, trascorre e non vige, provoca o segue una corrente invece di sollevarsi fuori dal gioco delle circostanze. Il dogma della storicità ha corroso l’arte, ambito che fra tutti pareva doverne restare immune, ma sono caduti altresì dalla memoria dell’uomo in ossequio al dogma (occulto), il diritto di natura, la logica, (…) e la stessa economia quale scienza dei bisogni naturali.L’Uguaglianza (il secondo dogma, ndr), pone sul trono un re di smisurata e disincarnata tirannide: la formula statistica che serve a stabilire la media. L’uomo medio statistico diventa il Redentore, la cui imitazione è sollecitata e dovrebbe consentire ai singoli di espiare il peccato di possedere una fisionomia; guai a chi osa mai porre una domanda, provare un sentimento, svolgere uno studio, amare un’idea che a tale Redentore non paia accessibile e consumabile. Per definizione un uomo medio non può cogliere ciò che è raro, superiore, dunque prezioso; dovranno dunque essere immolati tutti i valori, i quali si giustificano sempre soltanto se imperniati sul loro vertice (la moralità deve mirare alla santità contemplativa, il linguaggio ai poemi, l’umanità al genio). (…) Il motore immobile di questa giostra è un orgoglio minuto, angoscioso, offeso da qualsiasi presenza superiore, un pozzo di serpenti interiore. Poiché si è sviluppata l’idea che codesto uomo medio, sprovvisto della metà delle sue facoltà innate, costituisca l’essere veramente umano ‘equilibrato, sano e normale’, va da sé che tale uomo, proprio a causa della sua insufficienza spirituale, neghi o consideri pazzia, superstizione o fantasticheria ciò che oltrepassi la sua ridotta facoltà fantastica. Il suo credo suona: ‘concedo realtà soltanto a ciò che io comprendo’. L’ultima conseguenza sarebbe: ‘perciò la creazione del mondo è opera mia’. Fin dalla puerizia l’uomo moderno è allenato a paragonarsi a tutti, quindi a denigrarsi e a denigrare per mantenere intatto l’equilibrio dell’invidia universale. Una conseguenza di questo dogma ugualitario è il disprezzo ostentato verso il gusto, quasi fosse concepibile senza di esso una moralità talché ‘si considera l’estetica uno studio speciale laddove è la chiave delle verità soprannaturali’. (…) Chi ama il brutto in un tempo in cui mille capolavori possono avvertire e raddrizzare il suo gusto, non è lungi dall’amare il vizio, e chiunque sia insensibile alla bellezza potrebbe benissimo disconoscere la virtù. Il terzo dogma è quello dell’attivismo perenne e totalitario.Come evocare nel pieno d’un millennio in cui gli uomini si riducono con le loro mani a fenomeni sociali, la vita che trovava, grazie a un vero Testo, la sua forma? Come far intendere che il testo sacro è la pietra su cui possono fondarsi la libertà e la conoscenza? Si è pronti oggi a rammentare che il Testo avvallò eccidi e frodi. Ma eccidi e frodi avvengono con o senza quell’avvallo. Critica o sacrale che sia la nota dominante della tonalità, il male, la dissonanza, avrà la parte che gli compete in ogni canto. Ma il Testo fascinoso e tremendo si paragonerà bene a uno scudo, a una cinta di mura: non esclude i contagi, né i morbi, né le manie, rinserra lotte e frodi. Non gli si chieda ciò che non può dare, l’Eden. E’ suo ufficio assicurare un riferimento, un criterio di sanità, un limite che, se mai si valichi, si sappia di valicare. E’ molto, come ben sa chi vive senza centro, è un dono divino anche se non è la panacea, non è un giubileo che cancelli il debito contratto nascendo.Lo paragoneremo a una porta, o forse meglio a una botola, che, aperta, mostra il cielo a chi è chiuso nella prigione. Lo paragoneremo a una melodia che inebria il pacifico ascoltatore, ma che potrebbe anche, senza sua colpa, servire da bordone al canto dell’assassino o del truffatore. Ma si è dimenticato quasi del tutto quel che era la Sacra Scrittura. Non un libro qualsiasi, ma uno che l’esperienza millenaria dei più illuminati assicurava si potesse accostare come oracolo. L’intimità con una Scrittura è quasi irriferibile, in un’epoca che non sa nulla dell’esperienza di una lettura sacra. Ma, a questa segretissima stanza, l’accesso è ben vigilato; lo è, in più, oggi, dal salutare cane da guardia del ridicolo, posto dalla civiltà della critica a sorvegliare le sue frontiere ma che, essa lo ignora, serve soprattutto a custodire i tesori dei Sacri Testi. Chi infatti si lascia intimidire dal ridicolo, dal timor del mondo, è bene volga indietro i suoi passi. (…)..'Tratto da: Elemire Zolla, Che cos’è la Tradizione. Ed. Bompiani 1968 – ried. Adelphi 1998
Ancora per dovere di cronaca
di platoblues | 06 ottobre 2006 ore 12:02
Cercavo on-line l'intervista fatta su Panorama ad Hamza Piccardo, segretario dell’Ucoii, l’Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia cui fa capo il 75 per cento delle moschee. La sua storia è particolare: da comunista convinto, legato al Manifesto a...convertito eccellente.Nel sito della testata ancora non c'è, ma l'ho trovato quiPer par condicio, riporto pure l'intervista, sempre di Lorenzetto, a Monsignor Mazzolari, 67 anni, missionario comboniano originario di Brescia, che ha criticato alcune affermazioni di Piccardo. eccola quiPer chi fosse interessato... buona Lettura.PS: prometto che ritorno a parlare di chitarre! ;-)
Pensiero e Libertà
di platoblues | 05 ottobre 2006 ore 21:43
La fatwa e la libertà *Il prof. Redeker è ancora nascosto. Ma l'occidente "s'inginocchia e chiede scusa", ci dice Bruckner* ------------------------------ Parigi. E' uscito ieri e fa già discutere l'ultimo saggio di Pascal Bruckner, uno dei firmatari dell'appello pubblicato dal Monde in difesa di Robert Redeker, il professore di filosofia di un liceo francese costretto alla clandestinità per difendersi dalle minacce islamiste scatenate da un suo articolo critico sulla religione di Maometto apparso sul Figaro. Il libro di Bruckner s'intitola "La Tyrannie de la pénitence. Essai sur le masochisme occidental. E' un libro che parla di rimorso e fanatismo, del senso di colpa che investe le nazioni d'Europa, della contrizione permanente che spingono le élite occidentali a venire a patti, e che impediscono di prendere la misura della realtà e reagire alla minaccia del terrorismo islamista e dell'islamizzazione incombente che ormai ha libero corso persino nell'agnostica Francia, la patria dei diritti dell'uomo e del cittadino. Sfogliando il libro il pensiero corre subito a Redeker, che ha perso il lavoro e la casa, che cambia domicilio ogni due giorni per sfuggire alla fatwa che gli hanno scagliato contro i fondamentalisti islamici e che, nel silenzio della politica, si sente "abbandonato". Soltanto gli intellettuali difendono la libertà d'espressione del professore. "Dopo l'11 settembre la cattiva coscienza è diventata una mentalità diffusa che esercita il suo peso ogni giorno di più", dice Pascal Bruckner, nella sua casa sulla Rive Droite. "Il senso di colpa - spiega mentre abbassa il volume di un cd di Billie Holiday - non è che l'estrema conseguenza dello spirito critico, della capacità di rimettersi costantemente in causa, esclusivo appannaggio intellettuale dell'Europa. Ma ormai sta degenerando nell'autodemolizione e nell'odio di sé, che rischiano di portarci al suicidio". La diagnosi ha un suono strano in casa di Pascal Bruckner. Lo scrittore vive in un palazzo fatiscente sulla Rue Montorgueil. La sua casa fa pensare a quella dove, poco lontano, Jean Jacques Rousseau visse con Thérèse sbarcando il lunario come copista di musica.--------Il professor Van der Horst oggi non ha paura di ammettere che ebbe paura *Storico delle religioni, si autocensurò (sotto pressioni) dopo trentasette anni di università. Oggi ci spiega perché*Roma. Dopo trentasette anni di lavoro, decine di pubblicazioni e una solida fama di storico delle religioni, il meno che ti aspetti dalla tua facoltà è la libertà di leggere l'attesa lezione di congedo, culmine di una vita di studi e riconoscimenti. Soprattutto in Olanda, patria spirituale di David Hume. Soprattutto per Pieter van der Horst.Succede che il preside dell'Università di Utrecht chiede a Horst di eliminare dal suo lavoro i riferimenti all'islam. "Quando rifiutai, il preside ne parlò con il rector magnificus, W. H. Gispen, che nel suo ufficio mi comunicò che sarei comparso davanti a una commissione". Questa gli adduce tre ragioni per rimuovere i passaggi sull'islam: troppo pericoloso, si rischia la reazione di "gruppi di studenti islamici organizzati"; Il rettore lo costringe a depennare i riferimenti all'islam. " "Da solo non potevo affrontare i rischi. Così, decisi di presentare la versione castrata. Non potevo esporre me stesso e gli altri a potenziali pericoli". La rabbia in Horst fatica a lasciare il passo alla serenità. "Sono furioso per la censura folle a cui sono stato sottoposto. Non sono mai stato umiliato così in vita mia. Il rettore Gispen mi dissuase dall'esporre l'odio islamico verso gli ebrei. Se non lo avessi ascoltato, disse che avrebbe esercitato la sua 'responsabilità di rettore', cioè mi avrebbe impedito di tenere la mia lezione di congedo". La commissione disse: "Dobbiamo proteggerti da te stesso". "Nelle università olandesi è difficilissimo studiare l'antisemitismo islamico. I soli ad averlo fatto sono stati il commissario Frits Bolkestein e Pim Fortuyn, il primo a vedere la minaccia dell'islam radicale. Gli islamologi tendono a chiudere gli occhi sui peggiori aspetti del mondo islamico, con la sola eccezione di un professore coraggioso di Utrecht, Hans Jansen, paria per i colleghi di studi islamici membri della chiesa politicamente corretta".La letale malattia dell'occidente "Stiamo assistendo a forme di autopunizione. "In Olanda, soprattutto dopo la morte di Theo van Gogh, sempre più esponenti della cultura hanno paura a parlare chiaro e ad alta voce. Alcuni critici importanti dell'islam sono stati minacciati e intimiditi dagli islamisti e alla fine si sono ritirati dal dibattito pubblico. Ed è ciò che proprio vogliono: che tutti i critici dell'islam siano messi a tacere. In un modo o nell'altro. Nessuno alza la sua protesta. Ayaan Hirsi Ali era una delle pochissime che aveva avuto il coraggio di denunciare una delle facce più cupe dell'islam. E non poteva essere tollerato". Il caso Redeker dimostra quanto sia grave la situazione. "Quelle osservazioni critiche hanno scatenato minacce alla sua vita da parte di musulmani. La correttezza politica è la malattia più letale dell'occidente. La cecità sulla natura perversa del fenomeno è un segno della nostra decadenza . Se i leader europei non si oppongono a questa deriva la mancanza di libertà di parola e accademica diventerà intollerabile".
Feedback?
di platoblues | 29 settembre 2006 ore 21:15
Quando ho installato il primo BigMag al ponte, il pickup risultava abbastanza silenzioso. Da quando ho completato il set, il bridge position oltre a 'fischiare' facilmente tende a lasciare un feedback continuo stile "uuaoouuaoouaaoo" che invece sparisce spostando il selettore sugli altri pickups. Ho provato a metterci sotto del cotone (secondo i consigli di un mio amico) ma niente. Mi sa che mi devo rassegnare o ...quando avrò tempo, fare qualche scambio di posizione per vedere se la cosa migliora....poi magari è solo quel pizzico di impedenza che il bridge ha in più sugli altri due.... L'impresa della giornataPur avendo smesso di lavorare a mezzanotte e mezza, stamattina, data la sveglia di nome 'Matteo' e l'aria particolare, già alle sette stavo in montagna sopra il golfo a fare delle bellissime foto dell'alba! Stupendo! rigenerante! ;-)...mi sa che mando qualche chicca ad Enzo!Plato
Come Back to you, my friends! ;-)
di platoblues | 28 settembre 2006 ore 16:47
Ahimé le ferie son finite. Come tutte le cose belle, passano troppo in fretta e...gli ultimi due giorni li passi già col magone pre rientro! :-(In compenso ho rispettato il programma prefissatomi: sono stato serenamente con la mia famigliola, sono andato al mare, ho pescato, scorazzato in auto, fatto tante foto e...suonato altrettanto! Ho cercato pure di essere 'presente' per seguire il mio articolo e...colgo l'occasione per ringraziare tutti gli amici che hanno superato la prova di arrivare alla fine nella dura lettura! :-)Novita? Siiii! Matteo ha aggiunto un nuovo record nella sua taschina! Dopo essergli spuntati a 3 mesi e mezzo i primi due incisivi centrali....ieri ha fatto bella mostra degli altri due mediani laterali che...normalmente escono a 12 mesi! Hey Magnetico, tu che sei fresco d'esame di pediatria (auguroni!) come lo spieghi? La lieta sorpresa ha dato senso alle scorse notti insonni! :-) Grazie a Dio, Col latte di mamy, cresce bene e...pur avendo nemmeno quattro mesi e mezzo calza già strette le tutine da 6 mesi! :-DDPassiamo alle cose frivole. In ambito di chitarrame e amplificame, qualche giorno fa ho provato in negozio un fender hot rot (deville): devo dire che mi è piaciuta la pasta sonora e...pure il boost di gain col pulsantino aggiuntivo (penso con un circuito a stato solido)risulta, anche a bassi volumi, non troppo zanzaroso. L'ampli risponde bene anche senza spremerlo, al contrario del VC 30.A proposito, una domanda ai possessori del mio stesso laney: Ma anche a voi, fino a 3 di volume fa fatica a lavorare bene e...risponde come se fosse 'spompato' senza un buon compressore? Il mio si anima solo dopo aver superato la quarta tacca del pot, cosa impossibile da tenere in saletta!Stanotte ho sognato un piccolo ampli da 6 watt con una forma simile ad una piccola testata, anche se aveva due piccoli coni, che collegavo al VC 30 ed usavo come una sorta di preamp! Ma esistono ste cose? Si potrebbe veramente collegare un piccolo valvolare ad uno più grande sfruttandolo da pre e usandolo poi invece a casa 'da studio'? ...lo so: o sto impazzendo o...sto trovando un cavillo per alimentare la mia GAS! :-DVabbé, per il resto nessuna novità di rilievo...Un salutone a tutti!Plato
In Principio era Il Suono!
di platoblues | 19 settembre 2006 ore 02:45
platoblues scrive: Il ‘Codice Gurdjieff’ e l’arte oggettivaC’è stato uno strano uomo d’origine caucasica - nella prima metà del novecento – che diede un’interpretazione della realtà, e dico tutta la realtà, alla luce di una strana ‘legge delle ottave’, mettendo poi la più pura vibrazione sonora al vertice della stessa scala dell’Intero. Tutto ciò in tempi non sospetti da far pensare ad ipotesi di contaminazioni in stile ‘supermarket del sacro’ tipiche di certe correnti New o Next-Age, per intenderci.
Ferieeeeeeeeeeeeeeeeeeeee!
di platoblues | 16 settembre 2006 ore 09:55
Da domani sono ufficialmente in ferie! :-D Ne avevo proprio bisogno!Che farò?- Mi coccolerò Matteo e Munu a tempo pieno.- Andremo a mare (se il tempo permette) a goderci le spiagge semideserte muniti di canne da pesca.- Staremo a zonzo in auto per mari e monti muniti di macchina fotografica : tanto al pupo piace un sacco!- Suonerò, suonerò e risuonerò per prepararmi al vicino debutto live.Cosa probabilmente non farò? Stare troppo davanti al piccì. Devo disintossicarmi un po'.Cosa vi lasciò? Una sorta di articolozzo pesante e indigesto, forse anche più del solito, dato che non ho avuto tempo per migliorare né forma né contenuti!...non vi saluto perché il tempo per bazzicare su Accordo me lo ritaglio sempre! :-)CiàPlato
informazione da editor di servizio...
di platoblues | 15 settembre 2006 ore 11:33
Vorrei caricare sul server il mio articolozzo ma...ha nel testo alcuni collegamenti ipertestuali irrinunciabili. Ho paura però che copiandolo il file word nel form specifico 'manda un articolo' i collegamenti vengano persi.Funzione così? C'è un modo per inserirli nel form e risultare già nella prewiew o ....in questi casi devo per forza rompere come al solito le scatole a qualche autore-editor? :-)Thanks!Plato
Citazione omaggio ad un'accordiano saggio! ;-)
di platoblues | 14 settembre 2006 ore 13:32
Riporto in calce il post più saggio scritto a mo' di 'decalogo' all'approccio live. E' di un famoso accordiano ma....non vi dico chi. Vediamo se si ricorda d'aver scritto sta roba o...se qualcuno riconosce il personaggio! ;-)PS: non si vince niente, eh!............ * Non combattere la tensione pre-serata. Usala per far uscire il feeling. * Guarda poco al di sopra delle teste di quelli all'ultima fila e quando te la senti ammicca a vuoto in quella direzione. Al pubblico dai l'impressione di spigliatezza e tu poco alla volta acquisterai sicurezza e comincerai a guardare tutto il pubblico e a sentirti più sciolto. * Evita di suonare pezzi che richiedano il 110% delle tue capacità. Potresti rimanere frustrato dal risultato. L'80% può considerarsi un obiettivo medio ottimale. Ma ogni tanto osa! * Ricorda che ogni errore è un'esperienza per migliorare in futuro. Non è per consolarsi: è proprio così. * Se ci riesci, immaginati il "film" della tua serata, cerca di provare e memorizzare tutto ciò che farai: cambi di canale, di effetto, di pick up, atteggiamenti (hai presente gli sciatori prima di uno slalom?). Gli automatismi collaudati ti sollevano da una gran parte del peso. * L'approccio allegro, oltre a fare un'ottima impressione, aiuta a allentare la pressione e a divertirsi. .....geniali vero!? ;-)Da giorni ci medito sù!Plato
Dentini...
di platoblues | 12 settembre 2006 ore 19:11
A tempo di record, il piccolo Matteo - che non ha nemmeno 4 mesi - ha messo sù due dentini! :-) Anche il pediatra è rimasto stupito per la precocità! Povero, dal prurito alle gengive tira certi morsi da lasciarti il segno! Chissà che al prossimo MGG, il maialino non riesca ad addentarlo pure lui! :-DCari amici accordiani, cosa aspettate a farvi un pargolo?PS: assistito dalla provvidenza e in crisi d'astinenza da 'penna', ho ultimato un nuovo articolozzo per Metamusica. Non sono un granché soddisfatto ma ...va bene uguale....Ciauzz!Plato
Paura Vera!
di platoblues | 10 settembre 2006 ore 10:16
Ad ottobre suoneremo per l'inaugurazione di un nuovo pub-discoteca! Dopo 10 anni di digiuno da pubblico, dei quali 5 convinto che la chitarra fosse ormai definitivamente uscita dalla mia vita .... solo a pensarci mi si gela il sangue!La colpa è tutta vostra, cari amici di Accordo! Se non fosse per voi non sarei più giunto a calcare un palco (senza grossi dispiaceri per nessuno! ;-D).Spero che l'emozione non mi (ci) faccia brutti scherzi! Una 'prima' del genere in mezzo a tantissima gente (il locale è immenso) non è proprio quel che si dice una 'serata rodaggio'!PS: si accettano parole rassicuranti!! ;-)A prestoPlato
Per gli appassionati di chitarra acustica...
di platoblues | 22 agosto 2006 ore 10:48
Guardate qua, The Clap:http://www.youtube.com/watch?v=YgmYNi5Nnsk&mode=related&search= (levate eventuali spazi)Steve Howe la fa meglio in studio ma...anche live è godurioso! ;-)Questo signore se la cava bene interpretandola a casa:http://www.youtube.com/watch?v=vdGB3CPAFQQCiauPlato
Foto artistiche
di platoblues | 20 agosto 2006 ore 10:34
Ieri con Enzo ci siamo scambiati un po' di foto e pareri sulla fotografia, la nostra seconda passione! :-) Il ragazzo non solo è bravo con la chitarra ma...ci sa fare anche con la macchina fotografica! Ha occhio, uno sguardo educato a cogliere l'istante giusto, ed ha anche tecnica. Bravo!Buona Domenica a tutti...Plato
Francesco Piu
di platoblues | 18 agosto 2006 ore 08:32
Giovanissimo e talentuoso 25enne, bluesman sardo, originario di Osilo. La sua band ha fatto da gruppo spalla a J. Mayall al festival blues di Narcao. Due giorni fa ha suonato girovagando per il corso della mia città.Nel suo sito ci sono 5 brani interi da ascoltare e scaricare. Fateci un salto. MERITA.ecco il link. Andate su 'audio-video':http://www.francescopiu.com/index.htmBravo Francesco!Plato
Vaccinazioni...
di platoblues | 11 agosto 2006 ore 14:38
Ieri è stato il primo vaccino 'esavalente' per il piccolo Matteo.Avevo già da tempo letto un po' di cose in merito. Internet è poi piena di siti che denunciano controindicazioni ed effetti collaterali, tossicità (alcuni pare siano 'tagliati' con l'arsenico od altre sostanze cancerogene) e...inutilità perchè poi molti si ammalano comunque delle malattie per cui erano stati vaccinati! Anche a leggere il foglio informativo non c'era troppo da star tranquilli: pianto inconsolabile, febbre e in 'rari' casi convulsioni e shock anafilattici (dici 'rari', ma prima di farlo non sai mai se tuo figlio sta su quel versante!). Vabbo': Matteo ieri pomeriggio piangeva come un matto, aveva la coscia gonfia e rossissima e...solo con un panno freddo ed una tachipirina siamo riusciti a calmarlo. Oggi è ancora abbacchiato ed inapetente. So solo che ieri mattina stava benissimo e...oggi è uno straccio! Spero che sta conquista della civiltà medica occidentale abbia veramente più pro che contro. Però son d'accordo con chi afferma che a debellare molte malattie sono stati, più che i vaccini, gli stili e le condizioni igieniche generali della popolazione.Quel che mi fa incazzare sono i sofismi che si leggono per 'giustificare' i casi di mortalità causate dall'inoculazione di alcune vaccinazioni: si dice che comunque siano inferiori alle morti per incedente domestico...come se le fattispecie possano essere associate!Vabbò! forza Matteo, benvenuto nel nostro strano mondo!
Ieri...
di platoblues | 10 agosto 2006 ore 14:18
Serata a Cannigione e cena a sorpresa con Mancunion e famiglia, più chiaccherata telefonica con Robyz.Una serata perfetta, piacevole e gioviale fra vecchi amici di lunga data!! ;-)Ringrazio Accordo per avermi donato l'opportunità di conoscere tante persone speciali.Plato
Fotocamera arrivata!
di platoblues | 07 agosto 2006 ore 18:34
...in verità deveva arrivare quasi un mese fa: un'odissea che non sto nemmeno a raccontare! Non vedo l'ora di tornare a casa e...domattina provare il gingillo!...poi magari, per incentivare la produzione e l'economia, la faccio esplodere e...ordino un modello 'più performante!' :-DDDCiauzz!PS per Mozz: si vede proprio che non siamo in ferie! ;-)Plato
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