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Il basso e gli effetti: come, quando e perché
Il basso e gli effetti: come, quando e perché
di [user #116] - pubblicato il

Questo sabato, 27 marzo alle 15, una Masterclass legata all'utilizzo degli effetti sul basso elettrico. Equalizzazione, compressione e distorsione su tutti ma anche Octaver / Pitch, Fuzz, Chorus e ambienti. Per garantirsi maggiori possibilità espressive ed essere ancora più propositivi nell'assecondare le esigenze sonore e musicali di band e artisti con cui si collabora. In cattedra Luca Nicolasi.

Questo il link per iscriversi a "Bass Tone" la masterclass di Luca Nicolasi che in questa intervista ci anticipa i tempi della
sua lezione.


I bassisti rispetto ai chitarristi sono più restii ad usare gli effetti...perchè bisognerebbe vincere questa reticenza?
Per un chitarrista, l’utilizzo degli effetti è quasi quasi imprescindibile. Il bassista, invece, ha sempre una sorta di scetticismo nello "sporcare" il proprio suono con degli effetti. Eppure sono molti i contesti in cui l'aggiunta di colore e carattere al timbro, aiutano a dare al basso una voce nuova, contribuendo a creare un'identità riconoscibile. 
Del resto, molte icone del Basso Elettrico hanno il loro marchio di fabbrica proprio nel suono e, in questo, l’utilizzo degli effetti ha giocato un ruolo importante.

Il basso e gli effetti: come, quando e perché
 
Per esempio? Facci dei nomi...
Beh, pensa a Bootsy Collins, bassista che ha segnato le sorti del Funk a partire da James Brown fino ai Funkadelic / Parliament: il suono suono è praticamente marchiato Mutron III e sprizza Autowha da tutti i pori!
Oppure Justin Chancellor dei Tool ha rivoluzionato il suono di Basso con la sua distorsione cristallina.
E poi penso a Pino Palladino ed il fretless con il chorus nei dischi di Paul Young. Invece, in un ambito molto più alternative e, se vogliamo, estremo Les Claypool proprio grazie anche a effetti bizzarri e sopra le righe. ha messo il basso in primissimo piano nei suoi Primus. 
La lista potrebbe non finire più: I suoni sintetici di Chris Wolstenholme dei Muse; la compressione e la distorsione di Billy Shehaan; Jaco Pastorius con il Delay MXR a rack, Thundercat e l'uso del Pickup esafonico…
E questi sono solo alcuni esempi di come gli effetti possano giocare un ruolo protagonista in tanti contesti musicali, senza necessariamente sconfinare nella sperimentazione.

Il basso e gli effetti: come, quando e perché
 
Di cosa parlerai nella tua Masterclass?
L'intenzione di questo seminario è quella di analizzare gli elementi e le variabili del nostro suono: vorrei tracciare un percorso che parte dalle nostre mani e arrivare al processazione del segnale, agli effetti.
Equalizzazione, compressione e distorsione saranno senza ombra di dubbio i temi caldi con una particolare attenzione a come questi elementi possano interagire tra di loro e come il posizionamento in catena possa essere determinante.
Ma parlerò anche di Octaver / Pitch, Fuzz, Chorus e altre modulazione e, ovviamente, gli effetti di ambiente. Per tutti ci sarà cenno teorico supportato da esempi sonori 
 
Al bassista che deve acquistare il suo primo pedale, da cosa consigli di partire?
Al bassista che volesse avvicinarsi al mondo degli effetti è naturale consigliare un compressore, un octaver o un chorus che sono senza dubbio tra i più utilizzati. Ma la mia prima scelta su cosa consigliare, ricadrebbe probabilmente su un buon Drive. 
Un po' di saturazione / distorsione può dare quel carattere in più in molto ambiti: Blues, Rock, Pop, Soul, Funk. Un overdrive, se ben miscelato e gestito, diventa come il prezzemolo!
 
Quali sono gli effetti che non manheranno mai nella tua pedaliera?
Come si evince, sono un grande fan del drive, e assieme al compressore sono sempre presenti nella mia pedaliera, mi aiutano a dare forma e posizionamento nel mix e più definiti.
 
Qual'è la marcia in più che l'utilizzo degli effetti può dare a un bassista?
Saper utilizzare gli effetti ed avere una precisa conoscenza del suono che si vuole ottenere, non solo garantisce maggiori possibilità espressive ma permette di assecondare le esigenze artistiche della band o dell'artista che accompagniamo. Proporre suoni freschi e moderni può dare maggior respiro agli arrangiamenti ed una maggior riconoscibilità al nostro suono

lezioni di basso luca nicolasi masterclass
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di ovinda [user #46688]
commento del 23/03/2021 ore 10:17:51
Il suono del basso non va effettato perchè lo strumento deve scandire la pulsazione del brano assieme alla batteria in modo preciso. Poi ci può stare aggiungere un fuzz/muff su qualche brano particolare o un delay per qualche passaggio liquido o un envelope filter (o autowah) per un brano funky. Ma si tratta di quei due o tre pedali che vengono usati su singoli brani e non su un'intera session, perchè la funzione del basso non è quella di "colorare" il sound ma di tenere in piedi la ritmica.
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di Luca Nicolasi [user #49785]
commento del 23/03/2021 ore 10:28:17
Molti bassisti hanno compressore e Drive sempre acceso, un po' per emulare il comportamento di un ampli valvolare, un po' per avere la dinamica sotto controllo.
Basti vedere i Rig di Paolo Costa, Mario Guarini, Lorenzo Poli giusto per citarne alcuni. In studio si registra spessisimo una linea pulita ed una linea distorta sia nel Pop che nel Rock per lo stesso motivo.
Octaver e Chorus sono molto utilizzati. Come sempre non c'è una regola, ma il sound di una band è dato anche da come suona il basso nel mix così come anche il sound di rullante e batteria è fondamentale
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di ovinda [user #46688]
commento del 23/03/2021 ore 11:35:45
Premesso che i pedali usati per emulare il suono di un ampli non devono essere ammessi nel ragionamento perchè si usano solo come surrogato che non aggiunge nulla al sound basso + ampli (poi che l'ampli tiri fuori un suono più o meno compresso o più o meno distorto è solo una questione stilistica), octaver e chorus vengono impiegati ogni tanto come gli altri pedali citati, ma non sono quei pedali che si tengono sempre accesi perchè fanno perdere il filo della funzione che deve ricoprire il basso.
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di Ermo87 [user #33057]
commento del 23/03/2021 ore 19:43:0
il giusto col giusto. dapprima capire i brani, poi si può anche rispettarli e infine romperne le regole. ad ognuno il suo, che si parta dal divertimento e in seguito si possa tanto emulare quanto sperimentare a seconda dei propri gusti. mettere limiti universali è un freno che non condivido, anche se lontana dalle mie preferenze, che ci sia sempre libertà espressiva senza gerarchie imposte
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di Sykk [user #21196]
commento del 23/03/2021 ore 11:02:00
Per chi volesse addentrarsi nell'effettistica da basso, una Zoom B3 e passa la paura.
Il mio bassista l'ha prima dell'ampli e il risultato è ottimo, avendo bisogno di un numero di effetti minore rispetto a noi chitarristi

PS (che non c'entra con l'articolo, solo una riflessione che facevamo coi ragazzi della band):
Credo che al contrario della chitarra, l'amplificatore da basso non sia sostituibile dal digitale.
O meglio si potrebbe sui grandi palchi, ma nei piccoli contesti si rischia di trovarsi un impianto economico senza sub, non adatto a riprodurre le basse frequenze.
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di FBASS [user #22255]
commento del 23/03/2021 ore 11:08:42
Io, bassista dal lontano 1968, pur possedendo oltre 30 pedali tra cui molti vintage (ho più di un Octaver, Chorus e un solo compressore), però tra il mio basso che uso di più, un Fender Precision che mi fa compagnia dal 1972 ed il mio Fender Bassman 100 Tube del 1969 (ma ne ho anche un altro combo a transistors) interpongo solo il cavo jack mentre quelle rare volte che uso il mio Music Man modello Sterling fretless, ho usato uno dei miei Chorus, un Nano Clone della EHX, lasciando a riposo il BOSS Super Chorus CH1 che comperai per l'uso con la chitarra, ho preferito abbandonare del tutto poi l'uso dei miei due octaver, un Octave Multiplexer EHX e un Behringer Ultra Octaver UO300, nonchè del Dyna Comp MXR, FBASS.
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di Francescod [user #48583]
commento del 26/03/2021 ore 16:47:42
Non ho capito niente, perdona. Mi sono addormentato alla centesima citazione del modello di un effetto e mi sono perso il significato di quello che volevi sostenere. Premesso che abbiamo capito che c'hai tante cose e che ci tenevi a farcelo sapere, il tuo pensiero qual è?
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di FBASS [user #22255]
commento del 26/03/2021 ore 17:11:37
Per me il basso va suonato senza effetti, pertanto ricordo con orrore di aver visto, sul finire degli anni 60s, alcuni modelli di bassi anche molto usati all'epoca, proposti anche nella versione con distorsore incorporato ... poi ho citato solo dei pedali che molti usano e conoscono, che ho comperato solo per collezionismo, FBASS.
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di pelgas [user #50313]
commento del 23/03/2021 ore 20:40:52
Il basso? Il basso è come una moglie: deve essere discreto. Discreto e fedele al brano. Un basso stravagante quanto può resistere? Ci si stancherebbe presto di lui. Il basso è la moglie, la chitarra è l'amante.
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di telecaster75 [user #1296]
commento del 25/03/2021 ore 17:32:55
Alla fine per me troppi effetti fanno perdere presenza al basso e snaturano il suo ruolo.
Da quando ho preso il Tech 21 SH1 uso solo quello e sono felice!
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