Quando il nostro compagno di classe della 3ª media Lorenzo (allora classica con il Latino), superò l'esame del diploma, allora importante perchè apriva la strada a molti concorsi, suo padre gli regalò una chitarra elettrica che lui mi mostrò con fierezza, era una Paolo Soprani (io avevo avuto invece in regalo alla Prima Comunione una fisarmonica 80 bassi della stessa marca), Le poche chitarre elettriche che avevamo visto in quegli anni avevano quasi tutte un "Look Fisarmonicistico" e noi avevamo associato questa tendenza alle scelte della marca che più era stata acquistata da noi, la EKO (però io avevo una EKO Fiesta color natural, boh!). Poi con mio zio Guido (solo più grande di me di 2 anni) che mi attaccò la chitarro-dipendenza acuta nel 1966, mi recai presso il negozio più famoso a Napoli, gestito da 3 fratelli, dove volevo acquistare un pickup per amplificarla e fu li che, dando un'occhiata alla vetrina del locale esposizioneposto al lato destro dell'ingresso, quel "Virus" diventò cronico. C'erano esposte alcune chitarre e bassi con il body a forma di mezza-luna, tassativamente brillantinate, ma non erano della EKO bensì di una marca per me nuova, la Crucianelli. Le chitarre erano denominate, come modello, "Spazial" e noi eravamo perplessi perchè le corde erano posizionate molto vicine al bordo superiore (ancora non sapevamo che nelle solid body ciò non implicava nessun problema).DElla Crucianelli seppi poi che era stata fondata nel lontano 1888 a Castelfidardo da Sante Crucianelli che era stato un ex collaboratore di Paolo Soprani(ecco spiegata la somiglianza) che inizialmente era stato egli stesso uno dei pionieri della fisarmonica. Poi, sull'esempio di Oliviero Pigini e della sua EKO, lo spinse a portare la ditta a rivolgersi verso il mondo della chitarra, questo agli inizi degli anni 60's, facendo si che ad ogni modello della EKO ne corrispondeva uno simile della Crucianelli (è molto frequente vedere oggi chitarre e bassi vendute e scambiate per delle produzioni EKO, specialmente le brillantinate). Comunque ci sono altri marchi appartenuti a Crucianelli, vedi Elitè, Elli Sound, Custom Built (bella il clone Telecaster) e anche marchi di distributori d'oltre oceano: PANaramic(NY), Imperial Accordion (Chicago), Espana... La mia prima Crucianelli fu una Dreaudnohgt acustica amplificata a 12 corde, comperata usata a metà degli anni 70's da un collega ferroviere a Torino, poi un basso Ellie Sound SG trovato a basso prezzo su una bancarella del mercato domenicale a Napoli, Un basso semiacustico a goccia Elitè (mi dissero che producevano anche lo stesso modello per la VOX, cambiava solo la paletta). In verità in mezzo c'era stato, ma solo in prestito, un basso Godwin modello Les Paul black, che avevo usato in zona Carmagnola-Santena durante i miei 7 anni di permanenza in servizio a Torino, ma quando ne cercai uno usato in zona Cilento, trovandolo su Marketplace, hanno sparato € 4000 (assurdo per un basso clone che costava poco più di lire 100 mila all'epoca; ho trovato poi ad € 400 invece la versione Ibanez con hardware gold e palerrine delle meccaniche in plastica nera). Queste erano le Crucianelli più ricercate, allora:
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