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Sail Guitars SHG Music Show 2024
Sail Guitars SHG Music Show 2024
di [user #116] - pubblicato il

La passione per la liuteria passa attraverso l'uso di legni originali, per scelte estetiche e sonorità del tutto distintive. Scopriamo il mondo Sail Guitars in attesa di SHG Music Show 2024, il 16 e 17 novembre 2024.
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Accordo: Come è nato il brand Sail Guitars? Come ti sei avvicinato al mondo della liuteria?
Sail Guitars: Sail Guitars nasce da una passione. Ho cominciato a suonare la chitarra all’età di 15 anni, provando vari generi, e da lì la chitarra è stata una presenza costante nella mia vita.
Ben presto questa passione si è unita a una mia naturale attitudine ai lavori di artigianato e il passo dal suonare al costruire è stato quasi naturale.
Sono autodidatta. Non ho frequentato scuole, anche se avrei voluto, ma ero fuori tempo massimo. Quindi mi sono messo d’impegno, divorando libri su libri e provando a costruire i miei primi strumenti. La strada non è stata priva di errori, ma ogni volta sono andato avanti imparando da ciò che sbagliavo e apprezzando i continui miglioramenti.
Sail Guitars è anche un sogno, quello che avuto fin da ragazzo di poter trasformare questa passione in un lavoro. Ed è quello che ho fatto.
E a questo sogno ho voluto dare il nome della mia altra grande passione, quella della vela.
Sail Guitars non è quindi solo un nome. Ha un significato più profondo, quello della libertà. Quella libertà che si prova navigando, senza limiti e restrizioni. E’ la stessa libertà che voglio offrire a chi suona i miei strumenti. La libertà di poter suonare qualsiasi cosa, senza limiti e compromessi.
“Sail the music world” è infatti il motto che accompagna il mio brand.


Sail Guitars SHG Music Show 2024

A: Come vengono alla luce le chitarre firmate Sail Guitars? C’è una linea di prodotti, oppure è possibile realizzare degli strumenti custom?
SG: Il mio metodo di lavoro è essenzialmente artigianale. Ho degli attrezzi elettrici per i lavori di sgrossatura, ma le chitarre Sail Guitars sono create prevalentemente a mano. E’ l’unico modo che mi permette di controllare e garantire la massima qualità.
Questo porta con sé che il numero di strumenti che sono in grado di produrre in un anno sia abbastanza contenuto, circa 6 fra chitarre classiche e acustiche e bassi acustici.
I miei strumenti sono basati su progetti miei, nei quali ho cercato di unire caratteristiche costruttive ormai consolidate ad alcune innovazioni progettuali, strutturali, sonore ed estetiche.
Nelle chitarre classiche, ad esempio, pur mantenendo caratteristiche dimensionali “classiche”, utilizzo un’incatenatura della tavola che mi permette di eliminare la traversa sottobuca, permettendo così alla parte superiore della tavola di partecipare alla risposta sonora dello strumento.
Ho delle mie linee di prodotti, ognuna nominata con il nome di modelli di imbarcazioni storiche, ma realizzo anche strumenti custom. La missione di un liutaio, infatti, è quella di realizzare uno strumento su misura per il musicista, in base al suo modo di suonare, alla sua ergonomia, alle preferenze estetiche e sonore. Un vero e proprio vestito di sartoria.


A: Quali sono i legni che si ritrovano con maggior frequenza nei tuoi strumenti, e per quali motivi?
SG: Per la tavola armonica utilizzo quasi sempre l’abete, in alternativa il cedro per alcune classiche.
Il manico è normalmente in mogano o acero e le tastiere in ebano o palissandro.
Il ponticello è praticamente sempre in palissandro, estremamente robusto e leggero, ideale per la risposta sonora.
Per il fondo e le fasce, invece, la scelta si amplia.
Il palissandro rimane il legno principe per queste parti. Robusto, facilmente lavorabile, ha una risposta sono eccellente, calda e ricca di armonici.
Ma ho utilizzato anche tanti legni differenti, dai classici mogano e acero, a essenze più particolari, come il Korina (o Limba Bianco), un legno africano dal colore tendente al verde, il cui risultato sonoro mi ha veramente stupito o il Curupao, un legno dal marrone estremamente caldo e con un suono incredibile.
In ogni caso seleziono personalmente tutti i legni, scegliendoli in base all’estetica, alle venature, ma soprattutto in base alla risposta sonora. Uno strumento musicale, infatti, ha il primo e più importante scopo di “suonare” e pertanto tutto, nelle mie chitarre, è mirato a questo obiettivo. Legni, forme, struttura, lavorazioni e verniciatura.


Sail Guitars SHG Music Show 2024

A: Oggi qual è l’obiettivo principale di Sail Guitars?
SG: Può sembrare banale dirlo, ma è quello di fornire al mio cliente il “suo” strumento. Studiato e disegnato con lui, o lei!
Il processo di creare uno strumento su misura, custom, è quello di seguire le preferenze del cliente, indirizzandolo in tutte quelle scelte tecniche di cui magari non ha sufficiente conoscenza, scegliendo insieme la forma, i legni, i colori, gli abbellimenti, decorazioni e finiture. E il suono. Il suono che avrà una chitarra non nasce a caso, ma è frutto di una moltitudine di scelte costruttive e di materiale, e può quindi essere studiato e costruito. Tutto affinché il risultato finale raggiunga, o meglio ancora, superi le aspettative del cliente.


A: C’è stata una chitarra, oppure uno strumento, che ha influenzato più di ogni altra la tua esperienza di costruttore?
SG: Dovendo dirne una, direi la Dreadnought. È un modello fantastico, con un volume incredibile. L’ho suonata tanto. E’ stata il mio primo strumento, su cui ho fatto i primi accordi.
Ma per quanto sia uno strumento eccezionale sotto tanti punti di vista, l’ho sempre trovata scomoda. Fin troppo grande e con una posizione di suono che a lungo stanca. Almeno questo vale per me.
Per tale motivo ho voluto studiare un modello di chitarra acustica totalmente diverso, con un settaggio del manico che rende la posizione del suonatore molto più rilassata, con una cassa armonica un po’ più piccola, ma in grado di restituire un volume sonoro pari o superiore alla Dread. Più comoda da imbracciare, realizzando bombature elevate sulla tavola armonica e, soprattutto, sul fondo. Questa realizzazione richiede di assottigliare queste parti a spessori ben più sottili degli standard normalmente utilizzati, con la conseguenza di avere uno strumento estremamente leggero e maneggevole, con una risposta dinamica pronta e reattiva. Lo strumento ti vibra addosso, lo senti mentre lo suoni, è veramente incredibile.


A: Quali sono i progetti per il futuro?
SG: Alcuni sviluppi tecnici sul sito. Ma su questo voglio ancora mantenere il segreto!
Far conoscere sempre di più Sail Guitars e i valori che porta con sé, sia nel mercato italiano, ma muovendomi anche verso mercati esteri che non ho ancora approcciato.
Ma l’obiettivo fondamentale è e rimane uno solo: quello di costruire la chitarra perfetta, intesa al limite della perfezione di cui sono capace e che risponda al 100% alle richieste del cliente. È una tensione continua, che ti spinge ad andare sempre un po’ più avanti, ad alzare sempre un po’ l’asticella e affrontare nuove sfide.
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