Insomma, non credo di aver scelto un argomento molto allegro in vista del Natale. Però sapete come va: quando ti viene da scrivere qualcosa, non c’è Santo che tenga. E nemmeno festività. E poi comunque ci sarà sempre qualcuno che avrà da ridire (e ridere) su quello che scrivo, perciò tanto vale non porsi ulteriori limitazioni.
Arriviamo al punto: pensavo, o meglio mi chiedevo: Club 27 a parte, dovendoti fare un bel regalo di Natale, quali sono i musicisti che andresti a sentire live? Dico Club 27 a parte perché tutti gli sventurati che ne fanno parte non possono più esibirsi su questa Terra, al di là delle nostre preghiere ed evocazioni (e a me per esempio rimane il rimpianto di non poter sentire live soprattutto Amy Winehouse, John Lennon, Jimi Hendrix e Michel Petrucciani).
Nel mio caso, la risposta alla domanda di cui sopra appare anche condizionata da un mio problema particolare (da cura psichiatrica, aggiungerei): in genere ai concerti mi annoio, anche a quelli dei grandi musicisti. Cioè riesco a seguire con attenzione i primi venti minuti, poi basta. Non ne ho mai capito il motivo (e francamente non ho mai indagato più di tanto), ma questo mi ha portato a saltare la recente data romana di CS&N (vabbé, e vero, non c'era il mio idolo Neil Young, ma comunque quei tre anche da soli hanno fatto la storia). E per lo stesso motivo credo che non andrò a sentire Alex Britti in trio acustico a Ravello il prossimo 28 dicembre. Come vi dicevo, sono scelte che solo uno psichiatra saprebbe motivare. E io psichiatra non sono.
Perciò, chi andrei a sentire per esempio la Notte della Vigilia? Vi sembrerà strano, ma dopo averci pensato a lungo, di botto e d’istinto mi è venuto un solo nome: non quello che tutti voi forse si aspettano, cioè Pat Metheny in tutte le salse. Se potessi andrei a sentire Yo-Yo Ma, che suoni da solo o con qualcuno dei suoi soliti ed eclettici amici musicanti. Curioso, vero? Non un chitarrista, non un interprete di fingerstyle, niente folk, blues, jazz, niente fusion, niente country-rock. Musica tendenzialmente classica, trascritta per violoncello.
Del resto, ciò che scegliamo di ascoltare è una proiezione del nostro stato d’animo, quindi in questa fase direi che mi sento violoncellista (ma va anche detto che Yo-Yo Ma riuscirebbe a incantare anche una pecora sarda o un mulo di Martina Franca per la soavità con cui suona).
Bene, ho detto. Prima di chiudere, per le prossime feste vi faccio i miei auguri del meglio più meglissimo possibile che voi desiderate, e sono auguri laici, religiosi, agnostici, femministi, maschilisti, etero, gay, ermafroditi, ibridi, insomma di ogni tipo (così sono certo di non dimenticare nessuno).
E poi, tre domande: pandoro o panettone (o forse struffoli e sannacchiudere, se siamo al Sud)? Chi conosce uno psichiatra bravo ma anche economico? E la Notte della Vigilia, chi vi andreste a sentire live? Club 27 a parte...
Tanty Graffy a Tutty
PS: mentre chiudevo mi sono venuti in mente anche Bollani e Fresu... insomma, ancora niente chitarristi.