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Lunar
utente #7786 - registrato il 21/06/2005
Città: Rovigo
Genere: Rock.
Sono interessato a: Chitarra elettrica.
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Attività

Liutai e seccature
di Lunar | 30 ottobre 2007 ore 14:28
Lunar scrive: Da tanto tempo me lo tengo dentro ma ora, visto l'articolo "Che Videve", dico la mia esperienza con un noto liutaio bolognese. Fender Stratocaster giapponese con problemi al ponte: molle snervate che non tengono l'accordatura, set up ovviamente da sistemare come pure il ponte, che è una via di mezzo tra un Floyd Rose ed un Fender, di fabbricazione Fender...
Piccolo bilancio semi-serio
di Lunar | 28 ottobre 2006 ore 07:46
Ho letto in giro di tutto un pò, sempre a proposito di suono, strumenti, effetti... in effetti, ci servono gli effetti? Per usarli venti secondi a concerto senza che nessuno se ne accorga... o gli ampli da zilioni di watts per poi attaccarci un distorsore boss? I concerti fatti perchè si deve suonare bene anche davanti ad un pubblico di tre persone, per lo più scazzate... servono le corde di un decimo di decimo di decimo di millimetro più grosse perchè il suono migliora? Il mio ampli è meglio del tuo, la tua chitarra fa schifo perchè è nuova, ho cambiato i tasti perchè questi sono al titanio lucidato e le dita scorrono di più, io suono le quindicine a settecento di metronomo, io quelli che suonano in quattro quarti non li guardo nemmeno, non sanno nemmeno suonare... se suoni jazz sei bravo se suoni metal sei solo un casinista, oppure:"Che chitarra hai? Ho un'Iban... ah che schifo, solo gibson vintage..."... senti che feeling questo qua... ma va, non suona niente, suona tutto blues lento... non sa suonare...ma quante seghe mentali noi musicisti... ma andiamocene a quel paese... o no?
Settori e diteggiature Berkeley
di Lunar | 03 agosto 2005 ore 16:31
Lunar scrive: Articolo-inchiesta: Qualcuno di voi conosce i settori berkeley? (Almeno credo che si scriva così.) Per chi non lo sapesse: sono diteggiature che si usano per le scale modali, nelle quali non si usano più sempre tre note per corda, ma nella corda del Sol o del Si, a scelta dell'esecutore le note suonate son solo due. Questo ci porta ad avere una posizione che nel progredire ascendente-discendente della scala non varia, come nelle comuni scale modali, ma la mano resta sempre frema nello stesso box. Esempio: per suonare un mod Lidio, man mano che si raggiunge il mi cantino la mano si sposta leggermente verso il dodicesimo tasto. Se suoniamo una scala di Fa lidio, si parte quindi da un Fa e si arriva, suonando tre note per corda, ad un Si sul Mi cantino. La mano sisposta e si ottengono su ogni corda mini pattern più o meno stretti. Giusto? Bene: con un settore Berkeley, invece, sempre Fa lidio, si parte da un Fa sul Mi basso, come prima, tre note per corda su MI basso La e Re, poi sul Sol o sul Si diventano due per tornare tre sul Mi cantino, e la nostra scala di Fa Lidio arriverà, avendole tolto una nota, non più al Si ma solo al La. Chiaro fin qui? Il problema è questo: l'uso di questi settori, per me nuovi, comporta sì la comodità di non spostare la mano durante l'esecuzione di una scala, ma ha il problema che si vengono ad ottenere, più o meno in tutti i modi, dei pattern sulle corde sempre molto larghi, tutti del tipo Do-Re-Mi sulla stessa corda, quindi una scomodità di esecuzione che più o meno bilancia quella dovuta al fatto di non spostare più la mano su e giù per il manico per suonare una scala, che finisce ad incidere sulla velocità e sulla pulizia finale dell'esecuzione. Dove voglio arrivare? Facile: questi settori sono effettivamente più comodi, sono effetivamente meglio e sono quindi io che abitutato da anni ad usare diteggiature strette faccio fatica ad adattarmi? Oppure sbaglio e farei meglio ad abituarmi al nuovo?
Acustica Takamine insuonabile
di Lunar | 24 giugno 2005 ore 00:52
Lunar scrive: Ok, primo articolo su accordo. Alla ricerca diseprata di consigli: sono un chitarrista elettrico che di chitarre acustiche non capisce un accidente. Veniamo al sodo: mi trovo in casa un chitarra acustica amplificata Takamine EG-560. Il suono è semplicemente quello che da una chitarra acustica mi aspettavo, ovvero brillante e al tempo stesso pieno e rotondo, presente, molto presente, all'orecchio piacevole...
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