Abbiamo incontrato John Cruz nel Fender Custom Shop Lounge di Cadriano. Lo abbiamo visto all’opera, assemblando una Stratocaster hardtail con manico in palissandro e alla fine lo abbiamo intervistato. Ci ha raccontato cose interessanti riguardo il Custom Shop e i Master Builders, ci ha fatto scoprire come dietro il tecnico ci sia un vero amante delle chitarre made in Corona, California.
Pensare che John Cruz abbia rifiutato all’inizio di unirsi al team del Custom Shop fa strano. Sentirlo dalla sua viva voce durante l’incontro al
Fender Custom Shop Lounge però non lascia ombre di dubbio. Per fortuna non si fece sfuggire una seconda occasione nel ’93, diventando Master Builder nel 2003. Portano la sua firma prestigiosi progetti come la replica della Number One di Stevie Ray Vaughn, ma anche la replica delle Strat scalloppata di Yngwie Malmsteen, ma ha anche curato le fasi produttive delle Rory Gallagher e delle Muddy Waters.
Lo abbiamo avvicinato per fargli alcune domande dopo averlo visto all’opera su una stupenda Stratocaster 1957 hardtail con manico in palissandro, replica di una Fender giapponese vista proprio da John su un vecchio giornale.
DB: Le Masterbuilt sono considerate le Fender migliori sul mercato. Pensi che Leo sarebbe stato d’accordo?
JC: Sono un grande amante delle prime Fender costruite. All’epoca però queste chitarre erano strumenti di serie. Non c’era Custom Shop, era tutto un costruire costruire costruire per soddisfare più gente possibile. Gli standard attuali sono molto più alti e noi vogliamo costruire le migliori chitarre al mondo. Chi acquista strumenti Master Built penso acquisti il meglio del meglio.
DB: Tradizione e innovazione: quanti dei metodi e degli attrezzi dell’era pre CBS sono ancora in uso oggi?
JC: Davvero molti! Abbiamo ancora molti macchinari originali dell’epoca che ancora utilizziamo. Li abbiamo sistemati e ricondizionati perché col tempo si erano usurati. Tutto è riportato alle specifiche originali. Li usiamo per creare in nostri ponti, i battipenna e tutte le parti in metallo, un sacco di attrezzi che sono lì dall’inizio.
DB: Qual è l’annata che preferisci?
JC: Le chitarre degli anni ’50 sono fantastiche, ma il mio cuore è legato alle chitarre degli anni ’60. 1960, ’61 ’62 e ’63, i primi anni sessanta soprattutto. Ma se dovessi scegliere direi che il ’61 è il mio anno preferito.
DB: Ogni Master Builder ha una particolare abilità, lo confermi?
JC: Ci sono, oltre a me, otto fantastici Master Builder nel Custom Shop. Ognuno è specializzato in una cosa. Se uno vuole degli inlasys stravaganti oppure chitarre simili alla Eric Clapton o alla Jeff Beck allora si deve rivolgere a Todd Krause. Tutti siamo in grado di farle ma i suoi lavori a riguardo sono i più rinomati ed è lui che va interpellato perché sa alla perfezione le specifiche di questi artisti. Dale Wilson è famoso per i suoi lavori con legni esotici, così come Paul Waller. Jason Smith è l’esperto di bassi, oltre a essere lui stesso un bassista, quindi è perfetto per quel genere di strumenti. Dennis Galuszka è invece la persona giusta per chitarre stravaganti come la doppio manico metà mandolino metà Telecaster. Chi invece vuole chitarre vintage e relic si rivolge a me, ma posso fare anche chitarre NOS, new old stock. Siamo in nove e ognuno ha le sue abilità e peculiarità. Il modo migliore per conoscerci è andare sul sito Fender, leggersi le nostre biografie e le gallery degli strumenti che abbiamo costruito in passato per farsi un’idea di chi siamo e cosa ci riesce meglio.
DB: C’è un aspetto in cui vorresti diventare più esperto?
JC: Voglio sempre diventare più esperto in quello che faccio, imparare sempre di più. Come in ogni cosa non si smette mai di imparare, si apprendono sempre nuovi modi di fare le cose e rendere le nostre chitarre le migliori al mondo. Ho avuto la fortuna di fare questo mestiere da 27 anni, è un periodo molto lungo, ma ho ancora un sacco di cose da imparare e ho ancora la voglia e la passione per fare sempre meglio.