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Ecco quanto segnale mangia un wiring scadente nella chitarra
di [user #17844] - pubblicato il

A parità di legni e componenti, quanto cambia il suono tra una chitarra cablata come si deve e una il cui wiring è stato eseguito in maniera sommaria e disordinata? Fili interni e presa jack influiscono sul suono? Abbiamo testato sul campo quanto segnale divora un cattivo cablaggio interno.
Un cablaggio ordinato e pulito è senza dubbio bello da vedere e comodo da riparare o modificare ma, con così tanti anelli nella catena del suono, a volte ci si chiede quanto influisca davvero sul suono il modo in cui i componenti interni di una chitarra elettrica sono collegati tra loro.
Uno strumento economico si differenzia da uno di qualità non solo per legni e componenti più ovvi come i pickup, ma anche per particolari talvolta trascurati come i cavetti interni, la presa jack e la stessa cura con cui sono effettuati collegamenti e saldature.
Quando la mia Squier Telecaster Cabronita ha deciso di regalarmi più fruscii che note, ho colto l'occasione per rifare da zero l'intero circuito e per documentare le eventuali migliorie che ne sarebbero scaturite.

Ecco quanto segnale mangia un wiring scadente nella chitarra

Per l'occasione ho sostituito i due treble bleed con dei condensatori da 1pF, cambiato quello dei toni per il pickup al ponte da .022 a .047uF perché chiudesse un po' di più e rimpiazzato la presa jack d'uscita con una di qualità superiore e che smettesse di scricchiolare a ogni vibrazione. Lo schema di base è rimasto lo stesso.

Gli spazi angusti del vano elettrico non rendono possibili passaggi ordinati di cavetti per realizzare l'intero cablaggio, quindi ho optato per dei collegamenti diretti: non ci sono fili tra i due potenziometri, ma gli stessi terminali dei condensatori sono stati utilizzati per le connessioni necessare. In un paio di punti, ho tagliato gli eccessi per utilizzarli dove sarebbe stato inevitabile usare dei fili esterni, ma tutto è cablato facendo seguire alla corrente la strada più corta possibile, evitando giri inutili, effetti antenna o dispersioni di sorta.
Gli unici cavetti in giro per il circuito sono quelli provenienti dai pickup e quelli diretti all'uscita. Ho preferito non tagliarli al millimetro: consapevole che qualche centimetro in più fa sempre comodo per modifiche future, ho accettato di buon grado un po' di grovigli negli angoli.

Ho approfittato dell'operazione per inserire una placchetta di alluminio morbido che completasse la schermatura già offerta sul coperchio. Mi è tornata utile anche per tenere i potenziometri sempre al loro posto come se fossero già montati sulla chitarra, e per lavorarci così più comodamente da fuori lo strumento, per calare poi tutto insieme nel vano al momento delle ultime saldature. In pratica, come accade con qualunque Telecaster: per me resterà sempre un mistero perché Squier abbia preferito inserire l'elettronica dal retro sulle Cabronita.

In foto, il circuito com'era prima seguito da com'è ora. Forse si nota poco ma, vi assicuro, ci sono delle sostanziali differenze, molti meno goccioloni di stagno e molta più "aria".

Ecco quanto segnale mangia un wiring scadente nella chitarra

A lavoro finito e nonostante qualche intoppo (un potenziometro caduto sul pavimento e spaccato in due, ma fortunatamente recuperato: fate attenzione con questi cosi!), ogni fruscio è sparito, com'è giusto che sia. Con non poco piacere, però, ho notato anche delle differenze sensibili nel suono.
Ho raccontato le mie impressioni dettagliatamente in video, ma sono curioso di sapere la vostra: quel pizzico di segnale recuperato giustifica lo sventramento di una chitarra appena uscita di fabbrica?



Per quanto mi riguarda, se si ha confidenza con il saldatore, un cablaggio ben fatto (anche entro i limiti dell'amatoriale, come nel mio caso) non può fare che bene. La cosa si complica se bisogna scomodare un professionista, ma lì ognuno trarrà le proprie conclusioni.
cabronita with bigsby chitarre elettriche elettronica il suono squier telecaster
Link utili
Lo schema del circuito
Treble Bleed
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di Deadwing utente non più registrato
commento del 21/07/2016 ore 08:17:08
nella mia esperienza il miglioramento c'è stato, non drastico come un cambio pickups, ma più che marginale. dico che (nella mia chitarra) ho riconosciuto al nuovo wiring un suono più fedele, oserei dire più "liscio",lo strumento è diventato ultra silenzioso anche di fronte a distorsioni belle pesanti e con l' uso dei potenziometri potevo veramente ottenere la miriade di suoni che si confà ad una chitarra modello les paul (prima del re-wiring si faticava a distinguere il suono di un pickup dall'altro, quindi la situazione era abbastanza grave).
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 21/07/2016 ore 08:35:21
Io credo che sia giusto intervenire se la chitarra ha dei fruscii, rumori etc. che possono influenzare negativamente il suono.
Per quanto riguarda il resto, ovvero la variazione del suono, io penso che sia una cosa percettibile se ci si mette lì, nella propria cameretta, con un ampli clean e con le orecchie predisposte al cambiamento :-)
Ma questa è una situazione poco reale. Appena il nostro nuovo suono passa attraverso un distorsore, fuzz, overdrive e viene dato in pasto ad un P.A. hai voglia di sentire differenze...
Rispondi
di Zado utente non più registrato
commento del 21/07/2016 ore 09:16:26
Mi associo, prova bella ed interessante, ma appunto fornisce dati limitati a quello scenario specifico, appena sei in un contesto band o hai qualche pedale in catena il discorso cambia già.
Rispondi
di Floyd [user #143]
commento del 21/07/2016 ore 08:50:14
Sono più che d'accordo sul fatto che schermare bene il vano elettroniche, e sostituire i componenti economici con altri migliori comporti un netto miglioramento nella resa sonora di uno strumento elettrico. Nel tuo caso, il miglioramento non è eclatante e probabilmente dipende soprattutto dal cambio dei condensatori, ma questo perché avevi già sostituito i potenziometri, che sono l'anello più debole, altrimenti avremmo sentito una differenza ben più marcata. per quanto riguarda i rumori di fondo e i disturbi, immagino che la grossa differenza in questo caso sia lì.
Rispondi
di pg667 [user #40129]
commento del 21/07/2016 ore 09:30:14
io avrei delle domande che per ora non hanno trovato risposte chiare ed esaustive: i cavetti interni per i collegamenti devono essere di ottima qualità o vanno bene comuni cavetti elettrici?
devono essere schermati?
meglio a sezione grande o è indifferente?
e soprattutto, vanno bene i cavetti elettrici recuperati da pc dismessi?
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 21/07/2016 ore 10:23:0
Devono essere dei comuni cavetti, di buona qualità, ma non serve sezione grande (non passa un segnale di potenza) anzi ti sarebbe solo d'intralcio specie in un vano ridotto come quello della Tele. Non devono essere schermati, usa isolamento nero per i cavetti a massa e bianco per gli altri.
Non userei cavi dismessi da un pc.
Rispondi
di pg667 [user #40129]
commento del 21/07/2016 ore 11:11:1
bianco e nero hanno 2 diversi tipi di schermatura o è solo una prassi per facilitarne il riconoscimento?

comunque come cavi dismessi dai pc intendo la cavetteria interna elettrica di minor sezione (stesse dimensioni dei singoli cavetti delle bobine dei pickup): dici non vanno bene?
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 21/07/2016 ore 11:24:48
Sì solo per il riconoscimento.
Non è che non vanno bene, io tendo a usare cavi nuovi, è sempre meglio.
Rispondi
di luvi [user #3191]
commento del 21/07/2016 ore 10:16:51
Al di là dell'utilissima eliminazione di fruscìi e rumori vari, credo che il miglioramento più significativo per il sound sia stato dato dall'utilizzo dei reofori dei componenti in luogo dei cavetti. Così facendo hai certamente diminuito il valore complessivo della capacità elettrica del circuito, cosa che ha permesso il recupero sulle armoniche alte.
Nei circuiti passivi e con correnti tanto deboli e fragili come quelle generate dai pickup, anche piccole cose come questa acquistano importanza...
Ben fatto! :-)
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 22/07/2016 ore 16:30:5
Grazie! Non sarà come un intervento professionale, ma nel mio piccolo sono soddisfatto di aver effettuato questa piccola operazione: nell'utilizzo quotidiano (e a volumi più alti) sto notando in effetti qualche beneficio oggettivo!
Rispondi
di yasodanandana [user #699]
commento del 21/07/2016 ore 10:42:2
il cambiamento si sente ma è di pochissima rilevanza.. penso che questi due suoni, messi in un brano, risulterebbero identici .. Ma, certamente, se uno è bravo col saldatore e sa il fatto suo, fa benissimo a cercare di migliorare il suo strumento..
Rispondi
di waterdog [user #12638]
commento del 21/07/2016 ore 12:32:11
Si sente la differenza, con un suono più completo nella gamma e nettamente più articolato, sia al manico che al ponte. Secondo me la ragione sta soprattutto nelle minori perdite in cavetti piccoli come capelli: è una modifica che faccio spesso per i miei clienti, con cavi più grossi si recupera molto suono a causa delle minori resistenze parassite. Le correnti in gioco sono minime, e un cavo piccolo le strozza ulteriormente.
Articolo molto interessante.
Rispondi
di Nike_spike [user #25363]
commento del 22/07/2016 ore 00:52:10
Al di là del fatto di sentire la differenza o meno, il diametro del cavo e la sua capacità o resistenza "parassita" influenza il segnale quando le lunghezze in gioco sono molto elevate (10-15 o 20 metri) in questo caso (o come negli ampli a valvole point to point) sono del tutto ininfluenti.
L'uso di cavo schermato (non più grosso) serve solo a scongiurare fruscii e ronzii. Viste le correnti in gioco non serve un cavo più grosso! non ci deve mica passare una corrente elevata! Non diciamo sciocchezze altrimenti si creano falsi miti e si mandano in confusione i "non" tecnici.
Non conosco la qualità delle saldature originali dello strumento ma di sicuro, rifare tutte le saldature asportando lo stagno originale e utilizzando stagno di ottima qualità evitando saldature "fredde" contribuisce notevolmente alla pulizia e qualità del segnale in uscita, e credo sia questo che migliora effettivamente il suono.
Rispondi
di waterdog [user #12638]
commento del 22/07/2016 ore 09:54:42
Non voglio entrare in polemica e so che ci sono molti fattori in gioco, però, per esempio, passare da un cavo da 0,3 mm a 0,9 diminuisce la resistenza da circa 243 Ohm/metro a circa 27, quindi di quasi 10 volte, se poi si usano anche cavi ad alta conduttività il valore sale ancora, ed è tanto più importante quando le correnti sono molto basse come quelle generate da un pickup. In ogni caso per le mie orecchie e per l'oscilloscopio la differenza non è ininfluente,
Rispondi
di Cukoo [user #17731]
commento del 25/07/2016 ore 15:01:34
Temo che ti stia sbagliando di un fattore 1000. Un filo di rame da 0.3 mm di diametro ha una resistenza di 0.24 Ohm per metro, non 243. Quindi puoi lasciare benissimo fili sottili nelle chitarre dei tuoi clienti, a meno che non siano sensibili all'estetica del filo grosso ;-)
Rispondi
di luvi [user #3191]
commento del 27/07/2016 ore 17:48:3
Senza alcuna polemica, ovviamente, ma è proprio così.
Cavi di sezione maggiore non producono alcun miglioramento nelle prestazioni del circuito. Il segnale generato dai pickup (corrente debolissima che corre per molte migliaia di metri in un cavo da 0.06mm) verrebbe trasportato più che efficacemente anche da cavi ancora più sottili di quelli da 0.22... :-)
Rispondi
di gerlop [user #44005]
commento del 22/07/2016 ore 10:33:3
senza dubbio un cablaggio fatto bene riduce l'impatto visivo e può aggiustare piccoli difetti audio. in generale, comunque, per mia esperienza diretta posso dire che se proprio il cablaggio è fatto coi piedi, allora sì che il nostro orecchio potrebbe notare certe schifezze sonore, altrimenti il più delle volte si tratta di differenze prettamente strumentali (cioè rilevabili con strumenti come tester, oscilloscopio ecc...) di cui l'orecchio neanche si accorge...un'altra cosa a proposito delle differenze tra chitarre costose e non. ho avuto sotto mano chitarre costose (tanto per citarne alcune, PRS, MM, ESP, Ibanez ecc...) e posso dire con certezza che a volte anche se paghi migliaia di euro, non è detto che ti diano uno strumento perfetto, com'è giusto che ti aspetti per quelle cifre. infatti ho trovato delle imperfezioni costruttive evidenti nella verniciatura, rifiniture e anche nei cablaggi, che ti fanno capire come si lavora nelle fabbriche, dove il Dio denaro e il tempo sono strettamente collegati in barba alle imperfezioni che ne escono...del resto non mi stupisce perché ho avuto parecchie esperienze di fabbrica e nella stragrande maggioranza vige la regola che devi produrre velocemente senza soffermarti troppo sui particolari per non perdere tempo: il campo degli strumenti musicali, soprattutto le chitarre, non è da meno!
Rispondi
di Nike_spike [user #25363]
commento del 22/07/2016 ore 10:41:34
Ciao Waterdog, nemmeno io voglio entrare in polemica ma se vai a guardare questa tabella vai al link (tabelle norme CEI) vedrai che un cavo da 0,5 mm ha una resistenza di soli 36 ohm kilometro, non capisco dove hai trovato quel valore, hai idea dell'attenuazione che avrebbe.. non è che sono cavi tungsteno che effettivamente hanno una resistenza approssimativa su quei valori? si usano nelle lampadine ad incandescenza ;) la conduttività di un cavo in rame . . . non aumenta! solo se cambi il materiale passando a leghe rame/argento o argento ma comunque si discostano di poco i valori.
Rispondi
di calioster [user #34275]
commento del 22/07/2016 ore 10:59:36
premesso che sono d'accordo con l'articolo perché ho trovato riscontro sia nei collegamenti più corti possibile che nelle saldature pulite, racconto la mia (magari è utile a qualcuno):
ebbene, mi sono scoperto un fanatico del wiring!
ho una Ibanez RG in configurazione H-S-H con switch 5 vie che inizialmente aveva un wiring ovviamente più malesiano che giapponese...
ho sostituito i tre IBZ con un trittico DiMarzio e, siccome l'appetito vien mangiando, successivamente lo switch con un VLX91...
poi il pot del volume con uno Dimarzio con switch integrato per avere 10 combinazioni di timbro differente (tipo EGEN, anche se le posizioni 4a e 4b sono uguali)...
poi ancora il pot del tono con uno Shadow con killswitch integrato...
tutti i cavi con cablaggio di tipo militare certificato dall'esercito degli Stati Uniti!
Va da sè che avevo l'obbligo di creare una circuitazione pulita.
Ma non mi sono voluto fermare ed ho completato l'opera con una schermatura totale del battipenna e dello scasso, riproducendo un gabbia di Faraday. Risultato: il timbro 3a (middle single coil) ed il 3b (splitted neck humbucker + splitted bridge humbucker) sono identici. In pratica ho isolato così tanto l'ambiente che il single coil suona pulitissimo come un hum. ACCIDENTI!!!!

Meditate gente, meditate. ;)
Rispondi
di tormaks [user #26740]
commento del 22/07/2016 ore 11:15:5
Le differenze in questione non sono così abissali, ma certamente controllare un wiring di una chitarra è giusto e necessario.
Il mio amico liutaio......non è un liutaio, ma si diletta con ottimi risultati in tutto ciò che serve all'elettronica di un chitarra, mi ha rifatto il wiring di una godin che volevo (e dico volevo) vendere. Risultato: non la vendo più! suona molto, ma molto meglio ed ho ripristinato il SDsh5 al ponte
Il problema non era il wiring scadente, ma "fallace" perchè il precedente proprietario ed io stesso abbiamo cambiato pick_ups senza notare che c'era un cavetto volante ed una saldatura appesa ad un filo.
Quindi il concetto giusto è che aldilà della configurazione ed assemblaggio del wiring, rifacendolo si ovviano ad errori ed usure.
Io stesso controllando un Burny LP del '78 ho risaldato l'entrata jack con risultati impressionanti: ora suona come un Gibson vera (forse meglio delle odierne perchè è un unico blocco di legno!).
Bravo Rozzoaristocratico: ti impegni moltissimo a spiegarci tutto ciò che serve per ottimizzare i nostri strumenti spesso economici, ma cui siamo veramente affezionati.
E sempre tanti complimenti alla Cabronita.
Maks

Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 22/07/2016 ore 16:32:35
Ti ringrazio (e anche la Cabronita)! Ahimè è ciò che bisogna fare quando non si hanno i soldi per comprare strumenti più costosi già ben fatti alla fabbrica :D
Rispondi
di keydro [user #12646]
commento del 22/07/2016 ore 14:49:49
Ragazzi, grazie per il contributo, volevo chiedervi , visto che sono proprio ora in procinto di rifare un paio di circuiti, quali sono nella fattispecie gli errori da evitare e gli espedienti che vanno sempre utilizzati. Io da parecchio smanetto da solo e riesco sempre a sistemare solo che non ho capito come evitare ronza e se ci sono accoglimenti tecnici specifici per cavi e saldature che vanno rispettati. Chiedo una guida sintetica, ma specifica. Grazie
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 22/07/2016 ore 16:28:38
A grandi linee, un aspetto che ti permetterà di evitare gran parte delle seccature (senza stare troppo lì a pensare a dettagli progettuali come sezione dei cavi eccetera), è fare delle saldature pulite, non fredde e senza sprecare troppo stagno.
In linea di massima:
- stagna i cavetti prima di effettuare la saldatura
- scalda bene i terminali prima di applicare lo stagno
- assicurati che la saldatura sia lucida, non opaca, e aderisca bene alla superficie senza fare "la pallina". Nel caso, tira via con un succhiastagno e rifalla.
- aspetta che le saldature si solidifichino da sole, non soffiarci sopra.

Ci sono altri aspetti che potresti considerare (schermare i vani, evitare cavetti troppo lunghi...), ma questi secondo me sono quelli che meno vengono considerati e più spesso causano rogne a posteriori!
Rispondi
di keydro [user #12646]
commento del 22/07/2016 ore 18:10:23
Grazie RozzoAristocratico, ne farò tesoro .
Rispondi
di ventum [user #15791]
commento del 22/07/2016 ore 21:55:07
Per le saldature, stringendo al minimo i consigli, ti suggerirei di dare una leggera presaldata al filo (non sempre necessaria) ma sopratutto pensa allo stango come ad un collante tra due parti che devono comunque già essere in contatto tra di loro, non devono essere 'unite' dallo stagno, che è un pessimo conduttore, ma tenute assieme dallo stango. Andando ancora più sul concreto, appoggia il filo sul terminale, appoggia la punta toccando ASSIEME filo E terminale, in modo che si scaldino assieme, quindi appoggia sul lato opposto al saldatore il filo di stango, che non deve sciogliersi perchè è appoggiato sul sadatore, ma perchè inserito proprio nel punto in cui lo stagnatore sta scaldando le due parti. Vedrai che lo stagno si scioglie e liquefa andando naturalmente a 'bagnare' le due parti. Togli il filo di stagno, conta due secondi e allontana anche il saldatore, senza soffiare e senza muovere le due parti. La stagnatura diventerà lucida a specchio. Se è opaca o hai messo troppo stagno o non hai scaldato correttamente le parti. Indicativamente l'operazione in tutto deve durare sui 5 secondi con uno stagnatore adatto. Per la 'ronza' conta anche DOVE colleghi i fili, i particolare le masse.
Rispondi
di LocoLobo [user #13138]
commento del 23/07/2016 ore 01:23:
Complimenti, hai toccato un argomento che mi intriga molto. Tra le altre cose vedo che hai "twistato" i cavi dei pickups, cosa che ritengo molto utile per ridurre la radiofonicità nei segnali di bassa tensione. Per quanto mi riguarda, quando ho deciso di cambiare i pickup della mia Fender Classic Player 69 ('54,'69,'54) ho fatto qualcosa di simile a quanto da te riportato. Sinceramente ho avuto qualche problema con le saldature originali, che oltre ad essere "fredde", erano state fatte con uno stagno che sembrava cemento, l'ho sostituito con della lega all'argento che avevo per i miei lavori di hi fi. Ho ridotto i cablaggi e "twistato" i cavi dei pickup ricoprendoli con guaina termorestringente. Ho anche schermato il battipenna con alluminio da cucina. Il risultato è la quasi totale assenza di hum, come riportato anche da Calioster. Le molte precisazioni tecniche riportate da altri sono corrette, ma....la mia esperienza con l'hi fi mi dice che l'elettronica gioca strani scherzi e non sempre le leggi della fisica corrispondono all'esame del nostro orecchio (ma questa è una questione spinosa che solleva sempre un pandemonio). Per il miglioramento sulle medio alte ho il sospetto che i condensatori che hai usato abbiano molta responsabilità. Per mia esperienza, e confermo quanto detto da Gerlop sulle parti elettriche di chitarre costose, ho cambiato le "lenticchie" che la Gibson aveva messo dentro una LP Traditional con dei condensatori "mustard" stessa impedenza che avevo sotto mano, per capirci quelli usati negli amplificatori vintage e....sorpresa...il suono è notevolmente cambiato. Prima era cupo ed impastato sulle basse ora è trasparente e pienamente intellegibile. Un cambiamento riconoscibile anche in condizioni non controllate come la propria camera ed ancor meglio con i pedali effetti. Su pedali e cavi di segnale però si apre un mondo di teorie e non voglio finire fuori tema.
Ancora complimenti per l'articolo.
Rispondi
di luvi [user #3191]
commento del 27/07/2016 ore 18:22:05
Solo per precisare: nel circuito passivo dei nostri strumenti il segnale che passa attraverso il condensatore del tono viene disperso verso terra, sottratto da ciò che arriva all'amplificatore. In altri termini, non è semplicemente udibile, per cui ogni considerazione sulla scelta del componente verte unicamente sul valore della "capacità", grandezza che determina la soglia in frequenza al di sopra della quale il segnale verrà disperso verso terra. A parità di valore della capacità l'intervento di qualsiasi componente è identico e tale risulta infatti a qualsiasi misura di laboratorio.
In definitiva, diversi sound attribuiti a componenti di differente tipologia sono dovuti a tolleranze nel valore della capacità dichiarata del componente oppure rientrano nella sfera della suggestione.
Sono certo che se avessi avuto modo di misurare il valore dei singoli condensatori ed avessi analizzato il segnale in uscita dalla tua Les Paul prima e dopo l'upgrade ora avresti un quadro più realistico della situazione, dato che non parliamo di ipotesi teoriche, ma di leggi ben conosciute e di dati facilmente misurabili.
L'orecchio sarebbe un buon "tester", ma il cervello si mette di mezzo ed interpreta i dati nel modo più confacente alle aspettative di ciascuno di noi!
Per questo per valutare questi aspetti serve sempre un apparato terzo, uno strumento preciso e non soggetto ad emotività di alcun tipo! :-)
Rispondi
di Nike_spike [user #25363]
commento del 28/07/2016 ore 16:37:12
Perfettamente d'accordo! gli unici e insindacabili "giudici" della risposta in frequenza, del livello, delle attenuazioni e dei guadagni SONO GLI STRUMENTI DI MISURA. La soggezione e le "leggende" hanno consentito a molti commercianti di arricchirsi alle spalle di chi ha preso per vero una cosa che con gli strumenti non si è mai, sottolineo MAI, dimostrata vera. Ma qui ci sarebbe da aprire una serie infinita di articoli che ritengo potrebbero interessare molti e sfatare miti e leggende ;)
Rispondi
di vicky utente non più registrato
commento del 06/03/2023 ore 12:43:3
avevo fatto un articolo abbastanza dettagliato tempo fa vai al link
Ma dai commenti che lì potrete leggere c'è ancora chi crede alla stregoneria....
Rispondi
di Mm utente non più registrato
commento del 06/03/2023 ore 12:52:02
Mi fa sorridere come si cerchi il capelli,e poi le corde dopo mezz ora suonano diverse,dopo due giorni ancora diverse....e vedo il 99 % dei chitarristi che le tengono montate settimane....però poi si accorgono della purezza del rame,della differenza fra due cap di marche diverse e tante altre fesserie che tutto fanno tranne che avvicinare un chitarrista a fare il chitarrista
Rispondi
di vicky utente non più registrato
commento del 06/03/2023 ore 13:59:54
esattamente.....proprio così
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 06/03/2023 ore 14:25:49
Lo stavo pensando anch'io!

:)
Rispondi
di MuddyWaters [user #47880]
commento del 06/03/2023 ore 16:47:33
La cosa assurda è che questo wiring è effettivamente imbarazzante ma non c'è UN SINGOLO cristiano che lo scriva. Fa ridere il casino che si è riuscito a fare con così pochi componenti e non è assolutamente vero che lo spazio angusto ti obbliga a fare quello schifo. Questo è un primo tentativo di wiring di un ragazzino di 12 anni. Mi dispiace Pietreppà... non è per te. Tu magari di wiring ne avrai fatti tre in vita tua e tutti abbiamo iniziato da qualche parte. Anche io all'inizio facevo queste porcherie Ma non bisogna prendere esempio dalle tue foto e soprattutto i cavi non vanno stagnati prima. MAI. A meno che tu non debba saldare i relè dentro la macchina.
Rispondi
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 06/03/2023 ore 22:54:56
"i cavi non vanno stagnati prima. MAI."....sicuro?
Rispondi
di MuddyWaters [user #47880]
commento del 07/03/2023 ore 08:53:59
Faccio questo oramai secondo me da vent'anni e faccio elettroniche tutti i giorni. Sono sicuro.
Rispondi
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di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 07/03/2023 ore 11:49:07
sai che non sei il solo? io ho sessant'anni e maneggio il saldatore da quando ne avevo 14 e tutti dico tutti, anche il mio prof di impianti a scuola mi hanno sempre consigliato di stagnare i cavi prima per avere un migliore ponte termico nella saldatura, una più omogenea distribuzione dello stagno fuso ed evitare così il rischio di saldature fredde....posso sapere perchè consigli di non stagnare i fili prima di saldarli?
Rispondi
di MuddyWaters [user #47880]
commento del 07/03/2023 ore 11:52:18
Perché non serve. Se sai saldare è una cosa inutile. Inoltre vai a fare una saldatura su dello stagno col flussante già bruciato ed è molto probabile che ti venga una saldatura a due strati.
Rispondi
di gibsonmaniac [user #21617]
commento del 07/03/2023 ore 12:52:53
Grazie per la spiegazione....avevo pensato anch'io al flussante bruciato ma è anche vero che se sei bravo ad usare il saldatore il flussante nello stagno che metti sulle parti da saldare non fa in tempo a bruciare...io preferisco stagnare sempre le parti perchè la saldatura risulta più veloce grazie ad un migliore ponte termico e stressa meno i componenti, oltretutto in questo modo ho una mano in più libera, non mi è mai capitato di dover ritornare su una saldatura fatta e rivelatasi difettosa.
Comunque grazie per lo scambio di opinioni
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 10/03/2023 ore 11:24:47
Io ho sempre saputo (uso il saldatore a stagno da quando avevo 12 anni) che quando è possibile, è meglio non stagnare ("imbiancare") precedentemente le due parti da stagnare. Ma ci sono condizioni dove non è sempre possibile.
Io ho un amico, elettronico, molto bravo a stagnare, che adotta una tecnica che non avevo mai visto, per liberarsi una mano. Riesce (non so come, ho provato ma non è semplice) ad applicare un pezzetto di filo di stagno, della giusta lughezza, al filo da saldare, in pratica glielo attacca leggermente fondendone un tratto piccolissimo dell'estremità. In questo modo al momento della saldatura deve solo tenere in uma mano il filo e in una il saldatore, e lo stagno è già lì pronto e viene fuso tutto: saldatura perfetta.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 11/03/2023 ore 10:35:50
Ciao, la tecnica è esattamente quella, ce la insegnarono tra le basi della saldatura alle superiori per avere una mano libera in più, per stressare meno i componenti delicati e per garantire una saldatura pulita.
Se metti la giusta quantità di stagno sul filo di rame, quando poi scaldi l'altra parte e ci avvicini il filo stagnato questo ci si "appiccica" in un attimo.
Rispondi
di gerlop [user #44005]
commento del 10/03/2023 ore 07:00:27
Per mia esperienza la migliore schermatura si ottiene rivestendo il vano con fogli di rame adesivo
Rispondi
di lolloguitar [user #48123]
commento del 11/03/2023 ore 10:24:16
ho sempre sostituito l'elettronica in tutte le chitarre mettendo cps e utilizzando cavi decenti, la differenza si sente anche nella precisione e affidabilità, robustezza dei potenziometri. Sinceramente ho sempre usato ottimi condensatori e rimosso i circuiti treble bleed che non mi servono utilizzando un pedale volume a valle ma anzi mi serve che il potenziometro del volume diminuendo cambi la "saturazione" del segnale.
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