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Il solo motivo per non venire a Custom Shop 2017
Il solo motivo per non venire a Custom Shop 2017
di [user #17844] - pubblicato il

Dire che Custom Shop 2017 sarà il più variegato mai visto è riduttivo. L'artigianato dominerà le sale e l'area street food e, mentre sul palco si susseguiranno workshop imperdibili, una lista di espositori da leccarsi i baffi farà il resto. Vi racconto perché domani non dovreste mancare. Intanto, gustatevi il catalogo della fiera in anteprima.
Domani mattina alle 11:00 aprono i cancelli di Custom Shop 2017.
È la terza edizione, il traguardo più recente raggiunto da Accordo con l'esperienza maturata attraverso SHG in oltre vent'anni di attività e qualcosa come 41 edizioni. Inutile dirlo, è anche e soprattutto un risultato dovuto all'impegno e alla fiducia degli oltre cinquanta professionisti che, mentre leggete queste righe, approntano gli ultimi preparativi per regalarvi, regalarci, un'esperienza che si prospetta senza precedenti.



Piccoli e grandi eventi legati al mondo della musica non mancano in Italia e, in questo, SHG ha di certo fatto scuola. Senza falsa modestia, si può affermare che le manifestazioni di Accordo hanno tracciato strade che poi altri hanno seguito, e ritengo sia esattamente questa la forza di SHG, e ora anche Custom Shop: propongono innovazione, esperienze alternative alla solita mostra-mercato garantite da un continuo desiderio di fare di più e di meglio, edizione dopo edizione.

Vincente è stata l'idea di introdurre sale prove isolate in cui gustarsi in pace gli strumenti più gustosi dell'esposizione, e particolarmente apprezzata è stata anche l'iniziativa di attrezzare delle stanze separate per alcuni espositori che preferiscono tenere volumi più sostenuti senza dover gareggiare con tutti gli altri tavoli che, di rimando, si godono la tranquillità delle aree comuni prive di amplificazione.
Dopo anni di battaglie con gestioni talvolta "difficili" al fine di contrattare convenzioni accettabili per i bar e i ristoranti delle strutture ospitanti, allo scorso SHG è nato anche il desiderio di "fare da sé" e dedicare un'area al ristoro, con prelibatezze dello street food e abbeveraggi di gusto a prezzi umani. Vera chicca per godersi la giornata a tutto tondo, non poteva non essere messa al servizio di Custom Shop: il meglio dell'artigianato in campo musicale fianco a fianco con una selezione di specialità regionali preparate al momento e con la freschezza di un birrificio, manco a dirlo, artigianale anch'esso.
Il tutto è condito da un programma eventi fitto e interessante, in cui le dimostrazioni tradizionali delle novità in esposizione si alternano ad approfondimenti stilistici e workshop di didattica, sullo strumento e sul lavoro del musicista.



Per l'edizione 2017 tutto è studiato a puntino, e quella che vivrete questa domenica a Milano sarà una fiera matura, completa, che non ha lasciato nulla al caso. Dopo la prima esperienza al Quark nel 2015 e al Melià nel 2016, ora Custom Shop sbarca al Palazzo Stelline, nel pieno centro di Milano. Facile da raggiungere con i mezzi quanto in auto, è la prestigiosa sede di eventi internazionali ai quali Custom Shop 2017 promette di affiancarsi senza complessi d'inferiorità, forte anche del supporto di istituti come la Civica Scuola di Liuteria di Milano e con il patrocinio della Confartigianato Lombardia.

La portata principale, come sempre, è rappresentata dalla distesa di chitarre, bassi, batterie (sì, ci sono pure quelle), amplificatori, pedali, accessori e chincaglierie di ogni tipo con cui ogni musicista o appassionato di musica si scioglie irrimediabilmente.

Quest'anno il catalogo vede molti nomi inediti affiancarsi alle firme storiche del made in Italy, segnale che l'interesse per la categoria è più vivo che mai. In barba alla crisi e al suo strascico più lungo di ogni previsione, nuove realtà nascono, quelle già esistenti si ampliano, e il mercato musicale dell'handmade è tutto un fermento di idee, spunti, interpretazioni di classici e folli iniziative con un taglio netto dalla tradizione. Insomma, una gioia per gli occhi, per le orecchie e per chi, come il sottoscritto, non nasconde di aver riservato un posticino speciale nel proprio cuore per tutto ciò che nasce dal genio e dal sudore di chi, in ogni strumento che produce, ci infonde tutta la sua umanità.

Quanto segue è solo un'anticipazione, ma se come me non riuscite a tenere a freno la curiosità, eccovi il catalogo che verrà distribuito gratuitamente in fiera e sul quale trovare mappe, elenco espositori, programma eventi e altre perle per godersi al meglio la giornata.



Se non visualizzi il catalogo, clicca qui per scaricarlo.

Custom Shop 2017 è solo il 26 marzo al Palazzo Stelline di Milano, in Corso Magenta. Non commettete l'errore di mancare, e se non avete ancora acquistato il vostro biglietto in prevendita (forse l'unico caso la mondo in cui la prevendita costa ancora meno del biglietto fatto in cassa, non comprenderò mai gli sconti folli del nostro reparto commerciale!) sbrigatevi a prenderlo sullo Store di Accordo a questo link.
Lì troverete anche i bundle esclusivi con le corde Galli, col quaderno di Accordo firmato da Gianni Rojatti e col libro Fender edito da Accordo.

Metteteci che l'ingresso è ridotto a 5 euro per gli studenti. Metteteci che è gratuito per i ragazzi di età inferiore a 14 anni, per gli allievi dei conservatorii e della Civica Scuola di Liuteria di Milano e gratuito anche per tutte le donne. Metteteci che tutti gli eventi in programma sono inclusi nel biglietto. Metteteci pure che a un fortunato tra i visitatori andrà un Line 6 AMPLIFi in regalo. L'unico motivo per non esserci è odiare la buona musica, la birra fresca e le belle chitarre.
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di Zado utente non più registrato
commento del 25/03/2017 ore 11:54:49
Oppure la distanza, mi dicono.
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di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 25/03/2017 ore 12:33:40
No, non lo è :P
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di ndrecchia [user #43094]
commento del 25/03/2017 ore 12:12:56
alla fine online si trova di tutto, le chitarre sono sempre le stesse, i modelli pure, i suoni che si possono tirare fuori sono invariati da 40 anni. i liutai possono essere i migliori dell'universo, ma tirano fuori sempre le stesse cose e te le fanno strapagare, perchè "boutique". onestamente, non vedo un solo motivo per venire.
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di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 25/03/2017 ore 12:25:38
Sicuro che stiamo parlando della stessa cosa?
Sembra quasi come dire che non vale la pena di andare al sushi perché posso trovare online il filetto di tonno e che tanto il riso si mangia da millenni :D
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 25/03/2017 ore 12:44:21
scrivere - me ne frega un emerita fava- sembrava maleducato e così ha scelto la versione soft...
Rispondi
di ndrecchia [user #43094]
commento del 25/03/2017 ore 15:14:4
Io penso, dico e faccio, ciò che voglio. Non avendo alcun rientro economico dal trovare qualsiasi motivo per invitare le persone ad andare, dico i motivi per cui è sostanzialmente inutile andare.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 25/03/2017 ore 15:17:47
Per carità, liberissimo di farlo, mi spiace solo tu viva la passione per lo strumento (e per una domenica fuori, e per il food, e per la birra, e per gli altri musicisti, e per i workshop, e per il contatto diretto con gli artigiani...) in un modo così spoetizzante ;)
Rispondi
di ndrecchia [user #43094]
commento del 25/03/2017 ore 16:28:00
a me sembrano più spoetizzanti i prezzi da infarto che propongono certi personaggi a certi eventi, che spacciano come "boutique" tecnologie vecchie di 40 o 50 anni. chi se ne frega del food e della birra (se voglio mangiare bene vado al ristorante, non ho bisogno di partecipare ad un evento per chitarristi). degli altri musicisti non è che mi interessi più di tanto, alla fine nessuno fa innovazione, si tratta di gente che ricerca sonorità vecchissime. Non ho bisogno di alcun confronto. E' solo un baraccone per moltiplicare i prezzi. E' molto più poetico andarsene in riva al mare con una chitarra acustica, una bottiglia di amaro del capo ghiacciata e una bella donna, anzichè partecipare a eventi dove l'unico motivo è quello dei prezzi "boutique".
Rispondi
di aleck [user #22654]
commento del 26/03/2017 ore 01:27:13
Io non ci potrò essere per la distanza e mi dispiace. Posso assicurarti per esperienza diretta con alcuni degli artigiani che abitualmente partecipano all'SHG che sei totalmente fuori strada sul "boutique". Certo, c'è anche quello, ma ci sono un sacco di belle persone che lavorano bene e applicano prezzi più che equi per quello che propongono. Probabilmente non li conosci proprio perchè schifi a prescindere questo genere di evento.

Tanta, tanta sostanza e ben proposta anche, grazie agli organizzatori attenti e appassionati.
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 26/03/2017 ore 12:17:46
"molto più poetico andarsene in riva al mare con una chitarra acustica, una bottiglia di amaro del capo ghiacciata e una bella donna"

E qui è impossibile non darti ragione (anche se l'amaro del capo non ci azzecca nulla eh!) :)
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 25/03/2017 ore 13:34:30
i commenti del genere mi fanno cadere le braccia: in poche righe qualunquismo, spocchia, saccenza, preconcetti. Complimenti, fare di peggio era difficile.
Rispondi
di alberto biraghi [user #3]
commento del 25/03/2017 ore 16:37:32
"Stesse cose trite e ritrite". Forse. Ma nonostante questo domani a CustomShopMilano ci saranno la Rai, il presidente del Cafim, i DJ di Virgin Radio, il direttore della Scuola Civica di Liuteria, gli assessori alla cultura di Comune e Regione, Rolling Stone, l'onorevole Vignali (unico parlamentare davvero interessato agli strumenti musicali), i rappresentanti di Confartigianato lombarda e nazionale, i rappresentanti del Conservatorio, i giornalisti di Corriere, Repubblica, Giornale, eccetera. Tutti entusiasti dell'iniziativa e dei contenuti.

Non sarebbe neppure il caso di commentare se le critiche del paio di noiosi cecchini da tastiera fossero rivolte a noi che organizziamo, ci siamo abituati. Ma è troppo sgradevole per passare sotto silenzio l'offesa nei confronti di un mondo di artigiani bravi, appassionati, creativi (compresi quelli che non espongono a CSM) di cui dovremmo tutti andare orgogliosi e invece finiscono a essere più apprezzati all'estero che in Italia.

Ecco. C'è chi come ACCORDO decide di valorizzare questa qualità, a vantaggio della musica italiana. Ma c'è anche chi dalla sua cameretta si sente vivo sbertucciando (a volte anche per conto terzi) chi lavora bene e produce qualità. Il bello della libertà è che si può sempre scegliere se fare o disfare e da che parte stare.
Rispondi
di Don Diego [user #4093]
commento del 27/03/2017 ore 15:52:09
ben detto Alberto! aggiungo anche una cosa: una chitarra, per esempio, di Black Beard, costa poco più di mille euro, che è perfettamente in linea col mercato! mercato asiatico e a stento americano!!!! però siamo di fronte ad uno strumento fatto con grazia senza pari!!!! un ampli Breach, per esempio, costa sui 1500 euro, e anche lì siamo in linea con il mercato, con l'unica differenza che stiamo parlando di pezzi prodotti con grande cura del particole e criterio costruttivo!!! e sono i soli due che mi sono venuti subito in mente......siamo quindi sicuri che artigianato e boutique siano sinonimo di prezzi esorbitanti? ovvio poi che se vuoi il top della chitarra fatto col legno dell'arca di noè costerà na cifra! ma anche il CS della fender si fa pagare cifre esorbitanti per rifiniture tutto sommato dozzinali.....cmq complimenti per il lavoro che avete fatto! una giornata INSIEME a chi adora le stesse cose che adori tu non ha MAI prezzo!
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di mehari [user #25169]
commento del 28/03/2017 ore 13:35:25
Grazie per la citazione Diego... e rilancio dicendo che non sono nemmeno l'unico che ha prezzi in linea con la produzione industriale... mi viene da ripetere che sono LORO che dovrebbero essere considerati fuori mercato, ma di fatto purtroppo sono LORO che fanno il mercato perchè la MASSA è abbagliata dal MARCHIO. Riguardo alle innovazioni, io ne ho viste diverse ma non sono mica ordinate dal dottore. E' un po' lo stesso discorso della musica, va bene la sperimentazione come va bene la cover band, basta che ci sia la passione. Tu fai Rockabilly, io suono blues e siamo ovviamente dei "ripetitori" di un concetto musicale vecchio, ma a me non sembra che la musica classica, che viene suonata a centinaia d'anni di distanza (e quindi è una cover a tutti gli effetti) sia trita e ritrita e non smuova anima e corpi quando risuona...
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di Don Diego [user #4093]
commento del 28/03/2017 ore 13:38:16
sai una delle basi della vincente economia americana quale è? la miglior sorpresa è non avere sorprese!!!!! a volte mi ci rivedo....quando compro un disco e mi aspetto la musica che amo......o attacco una tua chitarra in un ampli a valvole.....ma che sorprese voglio??? voglio solo sentire dei classici! punto!
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 25/03/2017 ore 18:34:50
C'è un fondo di verità nel fatto che un ambiente molto conservatore come quello chitarristico tenda a essere legato a progetti vecchi anche di 50 anni. Però bisogna considerare almeno due cose: l'innovazione c'è in ogni caso sia per quanto riguarda progettazioni di nuovi prodotti, sia per l'aggiornamento di vecchi progetti con tecnologie e materiali moderni. Secondo le generazioni si susseguono: molte persone sopratutto giovani questi artigiani e costruttori quando li possono vedere insieme visto che 50 anni fa manco i loro genitori erano nati (o erano bambini)? Solo su internet? Almeno si possono toccare con mano le produzioni sopratutto locali, parlare discutere e farsi delle idee.
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di JFP73 utente non più registrato
commento del 25/03/2017 ore 23:49:40
Io non ci sarò perché sono a Londra. Quanto all'innovazione manca da tanto. Almeno negli anni 80 tra ponti e pick ups c'era da divertirsi
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di Aktarus [user #5855]
commento del 26/03/2017 ore 18:04:57
Oggi ci sono andato e purtroppo non mi ha molto entusiasmato. dopo un oretta mi ero già stancato..
Non so ma nonostante sul cartello ci fossero molti espositori, a me è sembrato di vedere poca roba, insomma un poco tristino.
Anche le persone erano poche, (ci sono andato verso le 14). insomma, saranno stati anche oggetti di ottima qualità, ma sembravano poche cose messe li in modo poco accattivante...non so avete presente quelle sfigatissime feste di paese dove ci sono 4 bancarella all'oratorio ?...stessa sensazione purtoppo
Rispondi
di alberto biraghi [user #3]
commento del 26/03/2017 ore 21:51:45
hai evidentemente sbagliato indirizzo :-)
Rispondi
di Aktarus [user #5855]
commento del 26/03/2017 ore 22:52:58
no no :) e anche se inserito in un bel contesto l'impressione è quella descritta sopra. SIcuramente gli oggetti esposti saranno stati di ottima qualità ma, ho visto pochi stand con due o tre chitarre o effetti messi sopra....non è che ci ho messo tantissimo a guardare tutto ,)
Rispondi
di alberto biraghi [user #3]
commento del 26/03/2017 ore 23:11:08
La qualità non va di pari passo con la quantità. Comunque possiamo riprendere la riflessione nel primo pezzo di commento che uscirà tra poco.
Rispondi
di Aktarus [user #5855]
commento del 26/03/2017 ore 23:40:21
NON entro nel solito discorso del "costa troppo" :)
Rispondi
di chikensteven utente non più registrato
commento del 26/03/2017 ore 20:53:31
l'unico motivo per cui non sono venuto a custom shop, è perche non guido l'auto in quanto sono ipovedente, e la mia donna è avanti con la gravidanza, altrimenti saremmo venuti volentieri entrambe , soprattutto per ascoltare gente veramente brava e capace di tirare fuori il meglio di sè regalando sicuramente emozioni:) peccato sarà per un altra volta
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di PegasusVanDerKlyne [user #19758]
commento del 27/03/2017 ore 00:12:42
Una ragione che, purtroppo, mi trattiene: mi sono comprato tre chitarre in tre mesi:O

Meglio che, per un po', stia a digiuno da tentazioni... ahimè!

Rispondi
di Fritz [user #333]
commento del 27/03/2017 ore 15:46:49
Senza nessuna polemica e con tutto il rispetto per organizzatori, artigiani e appassionati, ma colgo l'occasione per dire la mia.
A me le fiere non interessano.
Ho la netta impressione che da parecchi anni a questa parte i musicisti, e in special modo i chitarristi, siano molto più interessati agli strumenti che alla musica. Il NAMM, il Musikmesse e tutte le fiere a corollario di queste da tanti anni sono "l'evento dell'anno". Da giovincello ero più interessato, mi sembrava tutto fantastico, con l'età ho maturato un certo distacco da tutto questo mondo incentrato sullo strumento in se.
Mi chiedo: ma la musica? Possibile che il chitarrista moderno non veda l'ora di provare "l'orgasmo" per il suono di questo o quell'ampli, e non scriva mai una cippa sull'orgasmo per "l'ultimo disco di..."?
Io non ce l'ho con gli strumenti, gli artigiani, il boutique, ma mi pare che tutto ciò abbia preso il sopravvento, anzi, abbia completamente divorato l'attenzione dei musicisti, e sopratutto dei chitarristi.
C'è troppa gente che passa l'intera vita musicale a provare, cambiare e modificare strumenti...senza preoccuparsi che con quegli strumenti dovremmo farci della musica, dovremmo creare emozioni (madonna quanto suona retorico...ma non mi veniva meglio).
Sia chiaro, non è che io non mi diverta a provare ampli e chitarre, ma vivo la cosa con lo stesso distacco che posso dare chessò, a una partita di calcetto il giovedì.
Se riuscissimo ad avere tutto questo entusiasmo per i dischi e i concerti mi piacerebbe di più.
Rispondi
di Don Diego [user #4093]
commento del 27/03/2017 ore 15:55:14
hai perfettamente ragione! ma non è il caso di CS 2017 dove ci sono state otto ore di clinic, mini lezioni e piccoli concerti....
Rispondi
di maltisglt [user #16977]
commento del 27/03/2017 ore 18:45:29
quoto...gia' la tua clinic e' valsa il solo prezzo del biglietto..
Rispondi
di Don Diego [user #4093]
commento del 27/03/2017 ore 18:46:08
ecco mi hai fatto emozionare!!!! ;)
Rispondi
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