Direttore d’orchestra, arrangiatore, artista capace di vantare un sound altamente distintivo eppure versatile, che nei decenni è riuscito a farsi amare in ogni contesto, dal jazz fino al pop.
Quincy Jones è uno di quei nomi che, nell’ambiente, incutono quasi un timore reverenziale per quanto sono significativi, al di là delle epoche e dei generi musicali.
La sua è una lunga carriera nata con la tromba tra le mani nelle orchestre jazz di metà ‘900, da Count Basie a Lionel Hampton, poi esplosa con il talento per la direzione e l’arrangiamento. In particolare la sua sensibilità nei lavori in studio gli è valsa collaborazioni con artisti di livello assoluto, da Frank Sinatra a Ella Fitzgerald. Poi ancora Ray Charles, Barbra Streisand, Tony Bennett, ma anche - e soprattutto - escursioni memorabili nei generi pop. È suo il sound di Michael Jackson in Thriller, e senza di lui il singolo “We Are The World” non sarebbe stato lo stesso.
Dalla sua, Jones ha 26 Grammy Award, 76 nomination, è vincitore Oscar, nominato ai Tony Award e gli è stato insignito un Grammy Legend Award nel 1991. L’interesse trasversale per tutte le forme d’arte lo ha portato fino in TV, dove è stato tra i produttori esecutivi della serie “Willy il principe di Bel Air”. Ma l’uomo va oltre il valore artistico, e Quincy Jones sarà ricordato anche per il suo grande impegno nei diritti civili degli afroamericani.
Jones è morto nella notte presso la sua casa di Bel Air, circondato dall’affetto della sua famiglia.
A comunicarlo è il suo agente: “Stasera, con il cuore pieno ma spezzato, dobbiamo condividere la notizia della scomparsa di nostro padre e fratello Quincy Jones. E sebbene questa sia una perdita incredibile per la nostra famiglia, celebriamo la grande vita che ha vissuto e sappiamo che non ci sarà mai un altro come lui”.
La sua è stata una vita lunga e piena, che lo consegnerà senza dubbio alcuno all’eternità. |