Stasera abbondo: due diari nel giro di pochi minuti...
Sto continuando il mio studio del canto con la mia maestra: nonostante lei mi avesse raccomandato ad un suo collega maschio e l'audizione con lui fosse andata molto bene ho deciso di non cambiare per il momento.
I motivi sono molteplici: "a pelle" non mi sono sentito a mio agio con l'altro, era più caro (molto più di quanto pago adesso) e sento di potere ancora imparare molte cose da lei.
Dopotutto utilizzano metodi simili e se proprio devo spendere delle cifre importanti, fanculo, voglio il meglio che c'è in circolazione.
Il meglio che c'è in circolazione a Napoli spesso coincide con i soliti noti, maestri che spesso si trincerano dietro una fama conferita da quei pochi allievi che si sono realizzati il più delle volte grazie a loro stessi ed a una forte dose di culo.
Non è quello che ho in mente: quello che ho in mente necessiterebbe mi trasferissi altrove e dovrei cambiare lavoro per farlo...
Il più delle volte gli allievi di questi "grandi maestri" hanno le voci "rotte" da metodi basati su sensazioni, la mente piena di cazzate che non hanno alcun fondamento scientifico, cantano ingolati ed affossati. Ovviamente ci sono le debite eccezioni ma sono molto rare.
Non ho alcuna intenzione di fare quella fine: non mi va di riporre in loro soldi e speranze.
Nel canto lo "strumento" è unico e difficilmente può essere ripristinato e se si rompe non esiste "liutaio" che tenga che possa ripararlo.
Per mia fortuna il mio è ancora sanissimo.
A fine mese ho deciso di partecipare ad un seminario su un metodo di canto denominato Voicecraft: si tratta di un tipo di approccio all'atto fonatorio che si pone l'obiettivo di rendere cosciente il cantante (o chiunque lavori con la voce) di ciò che sta facendo e come farlo in maniera salutare.
Sarà una full immersion di tre giorni: di certo non sarà sufficiente per capire tutto (il percorso completo dura anni) ma almeno potrò confrontarmi con una brava professionista e rendermi conto di qualche abitudine errata di cui non sono consapevole e correggerla.
Una delle cose che un cantante deve assolutamente tenere presente è che lo strumento è il proprio corpo e deve cercare di averne cura affinchè duri il più possibile.
Ci sono infatti molti casi di grandi interpreti costretti ad un prematuro ritiro dalle scene a causa di una tecnica approssimativa o poco curata.
Ebbene in rete ho trovato un filmato di un grande tenore scomparso all'età di 72 anni e che ha continuato ad esibirsi fino alla fine della sua vita: qui eseguiva "la figlia del reggimento" di Donizetti, un brano che fa impallidire ancora oggi un sacco di cantanti in carriera per i suoi 11 Do di petto presi di fila. Lo ha interpretato anche Pavarotti ma era molto più giovane: Kraus aveva 70 anni all'epoca.
Ebbene questo tenore era Alfredo Kraus.
Non era il mio preferito ma era di certo uno dei più grandi: uno di quelli cha aveva piena consapevolezza delle sue capacità e dei suoi limiti.
A volte è un pò frustrante per me studiare sempre senza "concretizzare", senza vedere ripagati gli sforzi ed i sacrifici, però sento il continuo bisogno di perfezionarmi, migliorarmi e conoscere a fondo le mie capacità ed i miei mezzi.
Sono ancora all'inizio del mio percorso e credo di avere finalmente imboccato la strada giusta: almeno spero.
In questi ultimi mesi ho preso parte ad un interessante progetto che vedrà la luce ad Aprile di quest'anno: un musical!
Ebbene sarà una cosa "alla buona", si tratta di una compagnia amatoriale, ma vi sto riversando tutto me stesso: è come se sentissi che se riesco a fare bene quello, se riesco a mettere nel ruolo che mi è stato affidato, le emozioni che mi tengo racchiuse dentro da sempre, anche il resto si sbloccherà per me.
Sarà infantile ma io ci credo.
L'articolo in home page sul lavoro e la musica mi ha per un pò fatto deprimere, mi sono un pò "ammosciato" perchè mi sento in una condizione analoga a quella descritta da molti, così ho deciso di non commentarlo. Personalmente non ho intenzione di darmi vinto e continuerò a sognare e a battermi per realizzare i miei sogni fino a che la vita non mi costringerà a prendere atto di una eventuale sconfitta.
Credo di avere delle qualità inespresse e del talento: se poi mi sbaglio almeno saprò di avercela messa tutta.
Buonanotte a tutti,
Angelo