Ho appreso con leggero ritardo dell'infelice sviluppo dell'ormai famigerato articolo sulla PRS. Ritardo minimo, ma sufficiente a perdere le fasi iniziali, precedenti alle cancellazioni e/o rettifiche dei posts.
Sono un accordiano "preistorico", partecipo costantemente e a volte attivamente all'attività di questo meraviglioso luogo di incontro tra persone il più delle volte speciali, e comunque "spiritualmente affini".
Per questo soffro particolarmente questi avvenimenti e, anche se inizialmente mi ero riproposto di non farlo, sento il bisogno di dire qualche parola anch'io. Non per condannare o criticare nessuno, ma con la speranza che ogni piccolo contributo possa servire a rendere questa comunità sempre migliore (anche se è già eccezionale così com'è).
La "perdita" (mi auguro temporanea) di utenti come Triumph mi rattrista.
Anche se si tratta di uno su ventimila, mi rattrista.
Credo che eventi come questo, anche se rari e percentualmente infinitesimali, siano delle piccole macchie che in parte offuscano l'immagine che Accordo ha costruito negli anni con fatica, passione e professionalità.
Non so chi abbia torto e chi ragione, anzi, non so nemmeno se ci siano un torto o una ragione. Posso solo dire che, pur non conoscendo nel dettaglio i fatti, in altre occasioni degli utenti sono stati... crocifissi da una comunità che evidentemente tiene moltissimo ad Accordo, e che per questo motivo vuole o cerca di difenderla da quelli che ritiene possano essere dei pericoli. A modo suo, magari, ma in buona fede (e a volte con ragione).
Purtroppo nemmeno io, che frequento Accordo con notevole, quotidiana assiduità, non so o non ricordo tutto di tutti. Sarei potuto cadere tranquillamente anch'io nell'errore (se di errore si tratta, non posso saperlo) di confondere l'autore dell'articolo, serio professionista, con un furbetto. Pur leggendo la gran parte degli articoli pubblicati, tuttora non riuscirei a ricordare il collegamento tra il nick dell'autore e la sua connotazione professionale.
Per questo, al solo scopo di evitare inutili polemiche o semplici malintesi, penso che sarebbe consigliabile -e di fatto semplicissimo- un modus operandi "idiot proof", che renda praticamente impossibili i fraintendimenti.
Anche se nella maggior parte dei casi potrebbe non sembrare necessario (c'è qualcuno che non sa chi siano Andrea Ballarin o Luca Villani, per esempio?), tra ventimila persone possono benissimo essercene 10... 100... 500? che non sanno esattamente chi stia parlando. E non c'è niente di strano in questo.
Penso che una semplice firma "in chiaro" sarebbe sufficiente a fugare qualsiasi dubbio, in ogni situazione.
E sono convinto, tra l'altro, che questo non debba nemmeno essere un onere di Accordo, bensì di ogni singolo professionista che decide di comparire con un contributo e ci tiene a non essere equivocato, neanche per sbaglio.
Spero di rileggere Triumph, in ogni caso.
Il suo buonumore mi manca già.