L'epistemologia insegna che realtà oggettiva e realtà soggettiva (ovvero percezione della realtà oggettiva) sono due aspetti distinti del reale. Non si tratta di contrapporre "realtà e teoria", ma di un diverso approccio al reale, o meglio, dell'approccio a due diversi ambiti del reale. C'è quello illuminista che tenta di eliminare la componente soggettiva usando gli strumenti scientifici. C'è quello romantico, che si affida ai sensi, dando per scontato il filtro dell'emozione, perché ritiene che la realtà non sia una, ma che ne esistano infinite, ciascuna "vera" come tutte le altre.
L'eminente farmacologo Silvio Garattini, presidente dell'Istituto di ricerca Mario Negri, sostiene che in un rimedio omeopatico c'è solo eccipiente, non c'è principio attivo, incurante del fatto che bambini, animali e piante reagiscano alle pasticche Dolisos e Boiron.
Roberto Pistolesi, con cui ho discusso più volte questi temi, era una di quelle rare persone illuminate che riescono a unire i due approcci, in una sintesi che il grande scrittore e filosofo contemporaneo Robert Pirsig definisce "Qualità". Nella sua ricerca della Qualità, anche Roberto Pistolesi coglieva l'importanza di superare l'osservazione scientifica, perché coglieva nel mondo anche valori e sfumature soprasensibili, ovvero le qualità che gli strumenti della scienza non riescono ancora (prendi nota di questo avverbio) a leggere.
A differenza di Pistolesi, il farmacologo Garattini non è una persona illuminata, quindi non arriva ad aggiungere un avverbio che fa la differenza: "ancora".
Ecco la quadratura del cerchio: alcune realtà soprasensibili esistono, sono percepibili, ma non sono "ancora" misurabili con gli strumenti (che oggi non sono ancora in grado di misurare non pochi fenomeni naturali).
Si fece fatica ad accettare la terra rotonda e il sole fermo, però non è una buona ragione per fare sarcasmo sugli scienziati e sul loro lavoro (o mandarli al rogo) perché è proprio da loro, dai tanti Luca Villani, che può venire l'impulso ad allargare i confini dell'ignoto, contribuendo ad ampliare la conoscenza. Il che è di per sé un atteggiamento meritorio e degno di rispetto.
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