Che si respirasse una brutta aria lo hanno detto in tanti, e lo abbiamo detto anche qui su Accordo poco prima che si verificasse il ferimento di Berlusconi. E' accaduto. Ora dobbiamo fare i conti con la situazione che ci troviamo ad affrontare. Con lucidità.
Spesso non condivido le tesi e i toni di Marco Travaglio (e per carità, Di Pietro non nominatemelo nemmeno). Ma sull'analisi che segue rispetto al momento attuale, sottoscrivo quasi tutto.
NB: quando parla di "odio" però, bisogna considerare che non tutti i cittadini italiani sono in grado di gestire le loro azioni in modo pienamente consapevole (a causa, in primo luogo, del basso livello di istruzione), anche se legalmente adulti e responsabili. Inoltre alzare i toni incrementa certa polarizzazione emotiva che è un ostacolo al dialogo.
Come trovo sommamente diseducativo l'esempio vivente del premier che con il suo agire pubblico avvelena la nostra società, per gli stessi motivi trovo opinabile parlare alle masse di odio e con odio verso un avversario. Si può, certo, ma non si dovrebbe in sede pubblica.
Il concetto che faccio mio però, è che i toni simil-dittatoriali e i danni che questa cultura politica arreca al paese non vanno perdonati né dimenticati per quanto accaduto, anzi.