All'aspetto economico dell'evento non ci avevo mai dato peso: spese di viaggio,biglietto e pranzo ci stanno per una domenica fuori porta.
Forse per gli impegni o la mancanza di motivazioni forti che ti portano ad andare su un posto dove vorresti tutto ma in realtà non ti serve nulla, ho lasciato perdere.
Ho lasciato perdere il rivedere persone che si vedono solo in queste occasioni, dove un saluto vale più di un pedalino.
Un anno fa me n'ero tornato a casa con tre mute D' addario.
Oggi c'è pure il ricordo del primo SHG che ho condiviso con una fidanzata che ora manca.
La Gas non c'è più, purtroppo.
C'è qualcosa di meglio che quest'anno ho voluto gustare distante dal bellissimo mondo SHG.
C'è un gruppo nuovo da imbastire, con il quale ho provato domenica pomeriggio.
C'è l'impegno come educatore per il gruppo giovani dell'anno 97, nel quale c'è un ragazzo appassionato di chitarre. Chi me lo fa fare?! si, sono masochista.
C'è pure un ragazzo che cercava un multieffetto per suonare in chiesa e al quale ho prestato un vecchio RP100 che neanche sapevo di avere.
E c'è l'amico batterista che ci tiene che tu vada a sentirlo in un pub a 30 km da casa e c'è un grosso concerto nel quale ti senti un fotografo serio.
C'è l'amica che ti regala una maglietta inaspettata al ritorno di un concerto di qualche sera prima.
C'è una serata con il gruppo storico e una birretta parlando di progetti futuri.
Magari sono cavolate, ma 'sto giro le ho preferite al marasma entusiasmante del Quark.
Ce ne saranno altri di SHG, ma quest'anno per come sono andate un sacco di cose, non posso proprio lamentarmi.
C'è stata musica e chitarre, amici e divertimento anche se non ero a Milano.
E forse il fatto di essere "meno accordiano" del solito mi fa vivere un filino meglio.
ps: We, non ho mica detto che l'anno prossimo non vengo!