Quanto riporterò qui di seguito vuole solo essere un racconto del tutto personale di come, in modo incredibile, a volte due passioni ben distinte, seppur spesso molto intrecciate le une alle altre, possano crescere in misura esponenziale di pari passo. “Donne e motori, gioie e dolori” recita un vecchio modo dire, ma se invece parliamo di donne e strumenti, ed in particolar modo di chitarre, che cosa succede? E' innegabile il fatto che il chitarrista, che si stia parlando di un professionista o di un menestrello da spiaggia, sia come ammantato da un'aura, che attira a se talvolta le gentili pulzelle. Ed è così che un giorno di fine primavera, mentre mi alleno per benino, appollaiato come un gargoyle sul cornicione del palazzo in cui vivo (tranquilli, non c'erano pericoli di cadute) con la mia fidata chitarra acustica di bassa lega, ripetendo all'infinito arpeggi tra l'altro da me inventati, che dovevano in teoria somigliare vagamente a Road Trippin' dei nostri amati Red Hot, una voce dall'alto (niente di soprannaturale, semplicemente dalla terrazza del piano di sopra) sembra domandarmi:<<Che cos'è?>>, ma non ne sono sicuro perché quando suono io mi estraneo dal mondo intero. Due battute così e null'altro. Trascorrono i giorni e di tanto in tanto ripenso alla chioma riccioluta di quella ragazza, domandandomi a che tipo di corpo fosse associata, giacché la terrazza non mi aveva dato modo di scoprirlo all'istante. Nel frattempo, avendo da poco acquistato una meravigliosa Stratocaster con la quale muovevo i primi passi verso Shine on you crazy diamond, intrattenevo le inquiline del piano di sopra con i miei tentativi, già di questo si tratta perchè vado principalmente ad orecchio. Finchè un paio di settimane dopo inaspettatamente quella ragazza si affaccia nuovamente dalla terrazza, in un momento in cui non sto nemmeno suonando ed il mio cervello, che di certo non è multitask come quello di una donna, può dedicarsi unicamente alla troppo breve discussione che intratteniamo. La fanciulla con una certa impertinenza manifesta tra l'altro la volontà di vedere la mia bella Pam (nome della Strat) non credendo alle parole del mio coinquilino, che, intromessosi nel dibattito, per farmi fare bella figura, mi aveva dipinto come un chitarrista elettrico. Allora io, maschio alfa, la invito a domandare con gentilezza se potessi mostrarle il mio tessssssoro; la bella, un po' seccata, cede e così corro in stanza a prendere orgoglioso Pam. Un po' di messaggi, qualche migliaio di ore trascorse a dialogare in maniera interattiva sui soliti social network ed alla fine decide che vale la pena prendere un caffè con me. Al primo incontro di certo non riesce a nascondere il suo crescente interesse nei miei confronti, partito dalla mia condizione di chitarrista e accresciuto a dovere dalle tonnellate di musica che le ho scaricato letteralmente addosso! Non vi racconto cosa sia successo in seguito perché questo non è un blog per ragazze romantiche, ma di certo la spinta che mi ha dato nell'approfondire la vera passione della mia vita va assolutissimamente condivisa con voi. Che si trattasse di serate a casa, di mattinate al mare o di pomeriggi in terrazza, mi ha sempre convinto a portare le mie chitarre con noi per sedersi lì davanti a vedermi/ascoltarmi suonare. D'altro canto io, che ho suonato la chitarra acustica a intervalli regolari di anni, mi sono riscoperto convintamente chitarrista elettrico in maniera continua alla veneranda età di 28 anni ed i miglioramenti che percepisco anche da solo sono in massima parte dovuti a lei. In fin dei conti, anche se a volte non mi va di imbracciare la chitarra, strimpello ugualmente per avere quello sguardo e quel sorriso che solo una donna innamorata e fiera sa e può regalarti. Così finalmente dopo 6 mesi ci siamo concessi un weekend a Bologna ed indovinate un po' dove non ho esitato a portarla??? Non credo si tratti di violazione di leggi assurde se vi dico che abbiamo trascorso 3 delle più belle ore della mia vita immersi tra le Les Paul di Tomassone. E qui lasciatemi la possibilità di ringraziare tutti coloro che hanno la fortuna di lavorare in quel paradiso, a cominciare dal Maestro, che mi ha dato utilissimi consigli su come trattare al meglio la chitarra acustica del 1936 ereditata dalla mia ragazza in seguito alla scomparsa del caro nonno qualche tempo fa, sino al ragazzo di cui non conosco il nome, che con pazienza ha fugato tutti i miei dubbi sulla tipologia di overdrive da associare al mio AC15CC1, per non parlare poi del buon Davide Tomassone, che mi ha regalato la possibilità di provare, pur sapendo che non fossi lì per acquistarla, una meravigliosa Les Paul Traditional (cazzate per chi dice che le Les Paul di nuova produzione suonino male, quella chitarra era incredibile). Bene, ciò che mi preme sottolineare è che la mia ragazza mi ha comprato un bel Vypyr da 15 Watt, perché con uscita cuffie ed effetti sopra installati possa suonarci divertendomi anche di notte. Mentre per quanto riguarda me, ho speso un po' di soldini per regalarle una classica con la quale prepararsi a far cantare poi la chitarra del compianto nonno. Ed ovviamente il suo maestro sarò io (ahahah io che ho imparato e sto ancora imparando da solo, cercando di avere l'upgrade a chitarraio)! E così tra mille sorrisi ci siamo scambiati con abbondante anticipo i regali di Natale. Cos'altro aggiungere se non che, vista la straordinarietà della persona che ho a fianco a me, investirò con piacere anche le ore notturne pur di regalarle la possibilità di esaudire l'ultimo desiderio del nonno e sentirla suonare spedita.
Ah quasi dimenticavo: il nome di una delle mie due donne è Pam e se siete arrivati sino a qui lo sapevate già, l'altra (e mi picchierà quando leggerà questo articolo) è Antonella.
Sono veramente un uomo fortunato.