Finalmente sono disponibili i ticket neurali per il concerto di Steve Return, e Joe Murina. L'unica contro indicazione, è che da quando sono in commercio questi nuovi sistemi spazio temporali, sistema peraltro bellissimo per saltare da una parte all'altra del mondo, mi crescono in continuazione i peli sui gomiti e sulle ginocchia... Mah ! Così, per pochi eurodobloni, ne acquisto uno, mi sdraio nella mia camera, il mio corpo viene ibernato per due ore, e la mia testa viene catapultata nel palazzetto dove si tiene il concerto, pazzesco, riesco persino a sentire gli odori, vedo e sento il mio corpo, anche se so che fisicamente sono nella mia cameretta! Giusto cinque minuti prima che cominci, ci si trova di colpo tutti riuniti, sold out, come sempre, così per pochi soldi, chiunque ma veramente chiunque può assistere a qualsiasi spettacolo, incredibile tecnologia inventata già da trent'anni. Steve Return, esce con una chitarra stellare, a cinque manici disposti proprio a stella, lui è un mutante incredibile, sei braccia, con cinque suona "le chitarre" quattro Guitar synt che pilotano in tempo reale basso, chitarra ritmica, tastiere e sezione fiati disposti uno per corda, partendo dal C grave della chitarra trombone, sax baritono, soprano e tenore, controfagotto e corno francese. Con la sesta mano, esegue le sue incredibili melodie, in grado di selezionare il tipo di dopamine ed endorfine scaturite negli ascoltatori. A volte, si dice che qualcuno, dopo un suo concerto, non è più tornato, ha continuato a vagare per i grandi deserti, credendosi Clapton, chi Hendrix, chi Van Halen persino Gilbert, tutti miti del passato, in rete si trovano ancora dei filmati, l'era primitiva della chitarra... Preistoria! La tecnica sopraffina, crea delle vere e proprie scintille, con i fret dei manici, la velocità è tale, che se non fossero fatti in tungsteno, fonderebbero dopo pochi passaggi, la controindicazione, peraltro molto scenica, è che restano iridescenti per tutto il concerto, saranno cambiati per la data successiva. Certo, da quando è stata abolita la mano che plettra, tutti questi manici suonati in tapping, ne risente un po il lato musicale, che a volte risulta un po' monotono, però a livello scenico e molto bello! Rimane ancora una mano, su questi ci sono cinque sensori, cassa, rullante, ciarly, ride che suona anche da crasch e due soli tom, che pero in base a come si inclinano le dita, possono variare l'intonazione secondo il sistema intemperato a dodici ottave, incredibile, migliaia di tamburi, gestiti, così come se fossero patatine o coriandoli, incredibile, da quando i mutanti fanno parte di questo mondo, tutti poli strumentisti, mannaggia, nascere con due sole braccia... La prima ora scivola incredibilmente veloce in un susseguirsi di stili e suoni, epoche ed emozioni, note a manciate, ma la cosa che alla fine ti chiedi, è che testa cià sto uomo per pensarle?!
E poi finalmente lui, Joe Murina, l'unico mutante con la capacita della telecinesi strumentale e musicale, Joe entra in scena, saluta tutti, e si siede davanti a questo treppiede che sorregge il suo strumento, una Ibanus a 21 corde, collegata a novantasei amplificatori, con molti, moltissimi pedali, un angar di fianco al palazzetto per contenerli tutti, compreso le persone, che ricevono i comandi da lui attraverso la telecinesi, per cambiarli in perfetto sinc con le sue esecuzioni, anche qui, incredibile. E lui, rimane li seduto impassibile, comandando queste duecento quaranta persone che saltano e zompettano, cambiando i suoni che lui desidera, intanto che con l'incredibile capacità di controllo separato di sei cervelli, controlla le sei corde, che producono sei musiche separate, ma che poi si arrangiano e amalgamano perfettamente tra di loro! Il concerto, è il solito spettacolo, sempre bello, ma purtroppo sempre il solito, il pubblico, per un ora intera grida titoli di brani, che cominciano dai canti gregoriani del mille trecento, fino a Lady Gnagna ultima hit radiofonica, e lui Joe, impassibile, seduto di fianco alla sua super chitarra, fermo e impassibile, esegue il tutto in un incredibile mashup chitarristico, senza una sbavatura, con i suoni riprodotti in tempo reale a seconda dell'epoca, dello stile, o dell'artista profilato. Io provo a gridare Surfin with the Alien, di un artista del passato, ma nulla anche a questo concerto è andata buca, forse non mi avrà sentito, o forse appartiene ad un epoca troppo rudimentale della chitarra, sarà per la prossima volta, Joe è incredibile, riesce a pilotare undici ponti mobili, su ventun corde, intanto su quattro va di trilli, due con il bending, e la melodia tutta in glissato, ma lui sempre molto british, impassibile e immobile, sempre concentrato sulla sua chitarra e sui duecento quaranta rodie che zompettano sui pedali. Alla fine, mi sveglio di botto, nella mia camera, bel concerto, una certezza come sempre, ora vado a depilarmi gomiti e ginocchia, ci videorivediamo dal futuro un altra volta!
Buona neuroalizzazione a tutti.
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