Però a volte si esagera.
Avendo due marmocchioni che si dilettano tra le sei e le quattro corde, ho avuto modo di frequentare parecchi adolescenti che si danno da fare nelle numerose bands che spuntano come funghi un po' dappertutto.
Spesso invitato a dare una mano come "consulente anziano", non posso fare a meno di osservare la strumentazione utilizzata, notandone la qualità.
Altro che chitarra prestata dallo zio e batteria della parrocchia…
Per rendere l'idea, vi faccio l'esempio di una band vista da poco (età media 17 anni).
Primo chitarrista: Gibson Les Paul Junior, Epiphone Tom De Longe, Vox AC30 (aveva un Marshall MA50), mezza dozzina di pedalini Boss.
Secondo chitarrista: PRS CE22, Epiphone Les Paul Custom, Marshall Bluesbreaker, pedalozzi vari.
Bassista: Samick, combo SWR Workingman.
Batterista: batteria Pearl con doppio pedale, (parecchi) piatti Zildjan e Paiste
E anche un piccolo P.A. in sala prove, economico ma completo...
Suonare con una strumentazione valida aiuta, si impara sicuramente con minore fatica.
Ma siamo sicuri che un po' di sana gavetta non aiuti? Credo che imparare a riconoscere la qualità di uno strumento faccia parte del processo di crescita, sia musicale sia personale. Attribuire il giusto valore alle cose non è solamente una noiosa cantilena che ci si sente ripetere dai vecchi, è un passo essenziale di maturazione che, tra l'altro, consente di trarre gratificazioni ancora maggiori. Scoprire gradualmente cosa fa di un oggetto uno Strumento con la S maiuscola insegna a gradirne la qualità a prescindere dal prezzo, dalla moda o dalla firma che qualcuno ci ha stampato sopra.
Sentire adolescenti che parlano di amplificatori che costano più di uno stipendio di un operaio, come fosse una cosa normale, mi preoccupa e mi rattrista. E, naturalmente, la colpa non è loro.