L’Accordiano George S.L.A
commentanto la recente sui bending di semitono applicati al blues, ci ha chiesto qualche suggerimento per approfondire lo studio delle pentatoniche ibride.
Per pentatoniche ibride si intendo quelle scale generate dalla sintesi tra pentatoniche blues maggiori e minori. Sono scale da utilizzare prevalentemente nel blues e quasi esclusivamente sopra accordi di dominante, in grado di accogliere reggere un gran numero di tensioni e cromatismi. Spesso, si arriva alle pentatoniche ibride anche semplicemente partendo dalla pentatonica minore e integrandola con le note della scala Dorica o Misolidia.
Queste scale sono un argomento che abbiamo trattato spesso e in maniera approfondita qui su Didattica. Per questo, ecco una serie di link a nostre lezioni, utili per approfondire o affrontare questo argomento.
STEF BURNS
Con ci siamo concentrati sulle pentatoniche ibride prendendo come punto di partenza la pentatonica maggiore che abbiamo pian, piano ampliato con note della scala blues minore. Negli esempi suonati da Burns - che abbiamo trascritto e risuonato isolandoli in una serie di lick ed esercizi - sono messi in evidenza i cromatismi che queste pentatoniche contengono. Sfiziosa l’intenzione country rock con la quale Burs affronta questo materiale armonico.
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DOUG ALDRICH
invece propone l’altro tipo di approccio descritto e arriva alla pentatonica ibrida arricchendo la pentatonica minore e aggiungendoci colori ed estensioni presi in prestito dalla scala misolidia.Nell’approccio di Aldrich sembra essere evidenziato in maniera particolare il passaggio tra la terza maggiore (propria dell’accordo di dominante sopra al quale stiamo suonando e della scala misolidia) e la terza minore della pentatonica. Un colore di fraseggio davvero blues.Anche in questo caso, abbiamo isolato i fraseggi di Aldrich in una serie di lick ed esercizi che abbiamo anche risuonato per agevolarne lo studio.
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PAUL GILBERT
ci ha offerto invece un approccio più legato agli arpeggi, ma assolutamente riconducibile e facilmente integrabile a un fraseggio pentatonico ibrido.Paul isola all’interno di un accordo di 13° le note più interessanti e le elabora in una diteggiatura molto simile a quella di una pentatonica maggiore. In questa maniera, pur mantenendo a livello gestuale gli stessi pattern e fraseggi del fraseggio pentatonico, invita a esplorare sonorità più moderne.