Oltre la maestria dell'alta liuteria italiana, oltre l'abete della foresta di Paneveggio e l'acero dei Balcani, resta il gusto per il bello. Con la Praha 16", Ran De Gal dimostra cosa accade quando il liutaio incontra l'ebanista.Superata una certa soglia di raffinatezza liuteristica si entra a pieno diritto nel lusso, che per sua stessa definizione va a innescare una serie di parametri nella valutazione di uno strumento e sposta l'attenzione da oggettività a soggettività.
Di fatto, qual è la ragione per cui un liutaio come Erik Perrotta impiega il quadruplo delle energie per dar vita a uno strumento come la Praha 16"? Una volta raggiunta la formula per ottenere un timbro ricco e pieno, bilanciato nella sua estensione racchiuso in uno strumento intonato, scorrevole e pratico, cosa si può volere ancora di più da una chitarra?
L'intento non è la vendita né il business, ma semplicemente la passione per il proprio lavoro e la possibilità di sfidare le proprie capacità, capire i propri limiti e superarli durante la costruzione di una chitarra in cui la soglia tra strumento e gioiello da collezione si assottiglia notevolmente.
La cura dei dettagli rasenta l'incredibile. Nella paletta è letteralmente intarsiata, o meglio incastonata, la riproduzione dell'orologio astronomico della piazza principale di Praga, città alla quale è dedicata la
Ran De Gal Praha (per l'appunto).
La tastiera in ebano con radius da 12" contiene 22 tasti perfettamente rifiniti, scorrevoli e con un livello d'intonazione quasi imbarazzante, per essere una chitarra.
La tavola è in finissimo abete della foresta di Paneveggio mentre fondo e fasce sono in acero marezzato dei Balcani. Il manico in cedrella è molto confortevole e immediato nell'impugnatura.
Imbracciando lo strumento è impossibile non notare il foro ovale presente nella fascia superiore. Va da sé la curiosità di guardarci dentro, e qui l'emozione colpisce ancora attraverso la vista perché le fasce dello strumento, all'interno, sono interamente dipinte a mano con rappresentazioni di diversi scorci della città. Piazze, chiese e palazzi sono dipinti con la stessa dovizia di un miniaturista olandese di fine '700.