L'altra sera mi chiama un tizio.
"Mi ha dato il tuo numero Paolo, mi ha detto che sei bravo con le registrazioni"
In sostanza questo qui è venuto a sapere che mi piace registrare, mixare e spippolare con software per registrare: vuole dei consigli su degli acquisti che deve fare per potersi registrare e comporre qualcosa a casa.
Da questa richiesta mi son sorte un sacco di domande riguardanti l'home recording.
Ho iniziato qualche anno fa, un pò per curiosità e un pò per necessità... Poi ci prendi mano, inizi a capire come funzionano (e come NON funzionano) gli strumenti che hai sotto il naso, i limiti umani e gli scogli tecnici/conoscitivi/preconcettuali che danno una stima al lavoro che stai facendo.
Ho aggiunto schede audio, monitor di riferimento, microfoni per essere "completo" e autosufficiente per una produzione casalinga.
Sempre senza pretese: è un gioco per me, non un lavoro.
Ho perso ore a "provare", imparando.
Forse l'approccio empirico è proprio quello più gratificante:
sbagli, impari, correggi, memorizzi.
Se qualcosa non viene come vuoi cerchi in internet tra i forum e approfondisci con magari qualche manualetto che trovi qua e la in Pdf.
Tutto a portata di mano, di click.
L'Home Recording è a portata di tutti.
E mi viene difficile quantificare in euri un qualcosa che faccio più per passione che per necessità.
Quanto chiedi ad un gruppo che registra un demo di 5 canzoni?
Chi sono io per darmi un prezzo, qualificarmi rispetto a chi ci vive con questa passione?
Ripeto: senza pretese io arrivo ad un certo punto.
E quel punto a tanti sta bene. Hanno il loro disco fatto senza tanta pressione, qualitativamente ascoltabile e piacevole.
Poi si fa il passetto successivo: ti chiedono consigli (torniamo al tizio X che non sa una mazza).
E che gli rispondi? "Prendi una scheda audio e la attacchi al pc"
Magari si fermasse tutto la!
Tralasciando i discorsi puramente "di cablaggio" per una registrazione casalinga, le cose si complicano quando ci si va a scontrare su una cosa PERSONALISSIMA.
IL GUSTO
C'è poco da fare: o lo si ha oppure bisogna apprenderlo.
Mi fa sempre impressione ascoltare dei dischi e pensare "cacchio, questo sound mi piace!" e sistematicamente leggere che a produrre il lavoro è sempre il produttore X, anche se su lavori di genere musicale diverso ma con una caratteristica ben definita e intelleggibile (es. il delay delle chitarre, il suono della batteria...).
Il gusto quindi è l'impronta personale che da qualcuno (il musicista, il fonico, il produttore o il manager... chi volete insomma) e che rende unico ed efficace un lavoro.
Mi chiedono: "che ne pensi di questa?"
Soggettivamente -soprattutto in ambito homerecording- ci viene naturale dare un'opinione di gusto personale: o ci piace o non ci piace. E se ci piace qualcosa di "nostro" vorremmo sentirlo.
E la perplessità nasce quando il "nostro" non sta bene nel contesto.
Son cose che si imparano ascoltando un sacco di musica e mi accorgo solo ora che ascolti superficiali portano a fare un sacco di fatica mentre si lavora su progetti/sonorità/canzoni altrui.
Ecco, secondo me il gusto va coltivato e raffinato. Ma bisogna aprire un pò la mente...
Poi c'è la QUALITA'
Chi spende ha maggiore qualità. Niente da dire.
Ma perchè gente spende 1000 euro per qualcosa che non sa usare o che userà solo al 10%?
Manca (ed è una cosa abbastanza diffusa) la lucidità di autodefinirsi: cosa devo fare? dove posso arrivare? cosa mi serve per raggiungere questo obbiettivo senza buttare via soldi?
Il tizio X sopracitato che mi chiede queste cose sicuramente resterà sbalordito se gli dico che può fare tutto con un paio di carte da 100 euro.
Ognuno è libero di fare quello che vuole, sia chiaro, ma sapere usare al massimo strumenti (anche economici) valorizza di più la ricerca e l'applicazione umana per la riuscita del progetto.
E' una strada sempre in salita ma piena di soddisfazioni.
Ogni tanto ci sta pure bene imbattersi in domande scomode da parte di chi non ci è passato (vedo tanti post che chiedono chiarimenti su come/cosa/quando riguardanti l'homerecording ), giusto per ridimensionare l'idea di "HOME".
Di conseguenza mi piace pensare che lavorando più sul GUSTO che sul risultato immediato, a lungo termine le conoscenze e la varietà di soluzioni che si apprendono nel corso delle registrazioni/mixaggi sono l'ingrediente giusto per non annoiarsi mai, trovare stimoli e cercare confronti costruttivi con chi sa qualcosa che a noi sfugge (o viceversa).
A volte può essere logorante, altre invece rilassante.
Penso che passerò una bella serata di chiacchere con quel tizio, perchè di insegnare proprio non me la sento...
Buone registrazioni a tutti!
ps: son graditi i commenti, le discussioni intelligenti e costruttive.