di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 11 dicembre 2013 ore 16:00
Le camere tonali sono spesso al centro di discussioni accese riguardo il loro influsso sul suono. Manne Guitars ha effettuato un esperimento per scoprire se e come un body chambered altera il timbro di una chitarra elettrica.
Le camere tonali sono spesso al centro di discussioni accese riguardo il loro influsso sul suono. Manne Guitars ha effettuato un esperimento per scoprire se e come un body chambered altera il timbro di una chitarra elettrica.
Che le si chiami camere tonali o fori di alleggerimento, le cavità ricavate all'interno di alcune chitarre comunemente associate al mondo delle solid body sono degli elementi da non sottovalutare nella scelta di uno strumento.
Una chitarra con un corpo chambered (così viene detto un body con spazi cavi più o meno ampi nascosti sotto il top) è sicuramente più leggera e maneggevole, ma sembra suonare e risuonare anche in maniera differente. In genere una chitarra elettrica con camere tonali, rispetto a una solid body, sembra suonare più calda e ovattata, vagamente ammiccante al timbro di una semiacustica. Va anche detto, però, che spesso questo tipo di chitarra è studiato per avere un suono più cupo già di suo, basti pensare a certe Les Paul con fori di alleggerimento o addirittura con quasi tutto il body cavo. Le variabili in ballo, quando si parla di chitarre elettriche, sono davvero tante ed è difficile individuare il ruolo di ogni componente nella definizione del tono generale dello strumento, tuttavia isolando gli elementi è possibile arrivare a risultati chiarificatori. Il laboratorio di liuteria Manne Guitars ha deciso di prendere in mano la faccenda e misurare scientificamente le caratteristiche tonali di un body prima e dopo avervi praticato i famosi fori.
A differenza di altri costruttori di chitarre elettriche chambered, Manne non si limita a svuotare il body ovunque sia possibile togliere legno, bensì scava dei piccoli fori rotondi in una sorta di schema a nido d'ape. Il processo è studiato per alleggerire il body, caratterizzare il sound ed eliminare alcuni difetti che possono verificarsi con delle camere più ampie.
In questo post, Andrea Ballarin di Manne Guitars spiega i motivi che lo hanno portato a preferire tale metodologia e descrive con chiarezza e nel dettaglio gli esiti del suo esperimento. La premessa è che, senza ombra di dubbio, un body chambered altera il suono di una chitarra almeno sul lato acustico, senza ancora far riferimento al suo comportamento elettrico, quando cioè i pickup si sommano all'equazione. Per verificare le effettive differenze tra un body solido e uno con camere tonali, Manne ha picchiato su un pezzo di legno prima e dopo avervi applicato il suo sistema a nido d'ape, ha registrato il suono e lo ha dato in pasto a un software di analisi audio. I risultati sono illuminanti. Di seguito sono riportati i due grafici ottenuti a confronto. Per l'interpretazione e le conclusioni tratte dal test, invece, vi rimando all'articolo sul sito ufficiale Manne.