Il cervello dei batteristi ha una marcia in più ed è pure contagioso!
di redazione [user #116] - pubblicato il 16 maggio 2014 ore 08:00
Nessuno osi più dire che i batteristi non siano intelligenti o che siano inferiori agli altri musicisti. A smentire queste infondate teorie, è una équipe del Karolinska Institutet di Stoccolma che ha condotto uno studio in merito.
Nessuno osi più dire che i batteristi non siano intelligenti o che siano inferiori agli altri musicisti. A smentire queste infondate teorie, è una équipe del Karolinska Institutet di Stoccolma che ha condotto uno studio in merito.
Pare che in una band il batterista risulti il più intelligente rispetto agli altri componenti del gruppo, genericamente meno focalizzati sul ritmo in quanto tenuto a bada dal batterista stesso. Lo studio ha infatti trovato un legame tra l'intelligenza, la buona gestione del ritmo e l'area del cervello usata per la risoluzione dei problemi (tecnicamente problem solving). I ricercatori hanno quindi chiesto a una serie di batteristi che si sono prestati all'esperimento, di suonare una serie di ritmi differenti l'uno dall'altro. Terminata questa fase, gli è stato sottoposto un questionario di 60 domande mirato alla valutazione dell'intelligenza di ciascuno. Per chiarezza, i batteristi scelti erano tutti destrorsi.
I batteristi che hanno raggiunto il punteggio più alto nella risoluzione del test, si sono rivelati anche gli stessi che sono riusciti a mantenere un tempo in modo più costante e accurato. In sintesi, pare quindi che riuscire a gestire il tempo per un batterista sia un "semplice" esercizio di problem solving.
Ma attenzione (e qui i batteristi dovranno farsi ringraziare dal resto della band), è emerso che questo tipo di intelligenza sia condivisibile. In buona sostanza suonare a un ritmo costante e preciso, migliora la funzione cognitiva delle persone coinvolte.
A tal proposito, un professore di psicologia presso l'università di Washington, ha sperimentato sui propri studenti l'utilizzo di un ritmo costante accompagnato da una luce che ne seguiva il tempo scoprendo che in questo modo le loro facoltà cognitive aumentavano con conseguente incremento dei voti ottenuti nell'arco del loro percorso di studi.
Il ruolo del batterista, oltre a essere fondamentale all'interno di un gruppo in quanto ne determina la linea ritmica, ora si scopre essere inportante come portatore benefici anche alla mente degli altri componenti della band. Questo perché il batterista - in un certo senso - trascina gli altri musicisti all'interno del suo recinto ritmico, con tutti i vantaggi appena elencati.
Ma cosa succede invece quando sono dei batteristi a suonare insieme? Arriva in nostro aiuto un'altra équipe, nello specifico quella dei ricercatori dell'università di Oxford. Loro hanno scoperto che quando dei batteristi suonano insieme, sia i loro livelli di felicità che di tolleranza al dolore aumentano notevolmente.
Mettiamo quindi via - qualora ci fossero - gli stereotipi sul batterista, sull'intelligenza necessaria per gestire un ritmo più o meno complesso e portiamone uno bravo all'interno del nostro gruppo. Farà bene a tutti.