di paoloanessi [user #32554] - pubblicato il 19 maggio 2014 ore 14:00
Chitarra Jazz. Conoscere più posizioni di uno stesso accordo amplia le possibilità nel creare arrangiamenti e accompagnamenti. Concentriamoci su una progressione di accordi e impegniamoci a svilupparla attraverso tutta la tastiera, su più diteggiature possibili.
Tra i vantaggi di conoscere più posizioni di uno stesso accordo, c'è la possibilità di mappare nuovi arpeggi semplicemente diteggiando in maniera melodica la forma dei nuovi accordi trovati. Inoltre, la conoscenza più estesa e ricca delle possibilità di diteggiare uno stesso accordo, agevolerà la sperimentazione con nuove scale e fraseggi ampliando la varietà sonora del nostro playing.
Per chi già mastica la chitarra jazz, sarà capitato spesso di ritrovare in qualche standard un introduzione di quattro o magari otto misure solo di due accordi che rimbalzano tra loro: per esempio pensiamo a "Wave" brano bossa nova di Antonio Jobim. Lavoriamo concentrandoci su una situazione analoga. Prendiamo due accordi, un Dm7 e un G7 e impegniamoci a suonarli e trovarli su più diteggiature possibili attraverso tutto il manico.
Raccomando di avvicinarsi al materiale che propongo in questa lezione con
uno studio approfondito, concentrandosi sulle singole posizioni. E’ necessario dedicare del tempo perché ogni singola diteggiatura sia curata nel dettaglio. E questo è fondamentale soprattutto per chi non ha ancora mai praticato posizioni complesse di accordi. In un secondo momento, si potrà cominciare a concatenare due diteggiature per volta; e, a seguire, aggiungerne un terzo, fino poi a completare tutta la progressione.
Ecco la serie completa di accordi da memorizzare e praticare.
Nel video propongo una prima versione arpeggiata a duine di ottavi e poi a quartine di sedicesimi. Successivamente, propongo un accompagnamento swing che posiziona il primo accordo, il Dm7, sul primo movimento della misura mentre il successivo, cioè il G7, sul levare del secondo movimento. Il tutto, ovviamente, suonato con portamento swing ovvero con la duina d’ottavi portata come quarto e ottavo di terzina.
Il risultato è una sequenza di voicing che alternano sempre Dm7 e G7 utilizzando diverse forme e opportunità, come per esempio, qualche corda a vuoto, piuttosto che rivolti con il quinto grado o il terzo come nota di basso.
Nell’eseguire questi studi partiamo sempre lentamente: prima di correre bisogna saper camminare! Non trascurate il fatto che questi esercizi possono essere un ottimo Warm Up per riscaldarsi in un pre concerto, alle prove o semplicemente, prima di una sessione di studio.