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Chitarristi Chicago blues
Chitarristi Chicago blues
di [user #42446] - pubblicato il

Prima delle Stratocaster e delle Les Paul che stridevano lancinati solismi alla pentatonica attraverso amplificatori potenti e voluminosi, il blues di Chicago riempiva le strade e la chitarra aveva uno stile profondamente diverso.
Prima delle Stratocaster e delle Les Paul che stridevano lancinati solismi alla pentatonica attraverso amplificatori potenti e voluminosi, il blues di Chicago riempiva le strade e la chitarra aveva uno stile profondamente diverso.

Il Chicago blues, o early electric blues è stato un genere spesso sottovalutato dai chitarristi di oggi in favore del blues moderno. Ha dominato la scena urbana di Chicago per tutti gli anni '40 e '50, periodo in cui l'elettrificazione degli strumenti cambiò radicalmente il modo di fare musica, portando a sonorità e timbri nuovi, soprattutto per la chitarra e l'armonica.

La record company del tempo più famosa nell'immaginario di oggi è certamente la Chess (con la sua satellite Checker), ma non si tratta della prima né dell'unica. Le figure di cui parleremo hanno spesso iniziato incidendo in sessioni per piccole-medie etichette che registravano in maniera spartana, come Aristocrat (che fu acquistata poco dopo la fondazione proprio da Leonard Chess), Parkway, Ora Nelle, Tempo-Tone, JOB, Trumpet, ecc.

Chitarristi Chicago blues

Dimenticate per un momento le sonorità delle chitarre blues moderne, create da pedalame vario, amplificatori da 50 watt e Les Paul o Stratocaster. I chitarristi di cui andremo a parlare utilizzavano archtop con pickup magnetici o, successivamente, i primi modelli di chitarre solid-body e si collegavano, per lo più, ad amplificatori valvolari da 5-15 watt.
Gli strumenti tipici di un combo Chicago blues sono armonica, chitarra, contrabbasso, batteria e pianoforte.
Nel Chicago blues tradizionale la chitarra non è lo strumento solista principale come succede invece nella gran parte del blues successivo. Essa partecipa attivamente al groove generale e sostiene la voce e l'armonica solista con una tecnica mista di accompagnamento standard e frasi di accentuazione ritmica. Se durante il pezzo essa diventa lo strumento solista, non prevarica mai sugli altri in maniera netta. Molte volte, per esempio, i momenti strumentali di assolo sono eseguiti insieme da chitarrista e armonicista o da chitarrista e pianista, con un'interessante interazione tra più strumenti.

Per tenere in caldo gli animi, ecco un bel pezzo di Snooky Pryor con Moody Jones alla chitarra.

"I'm Getting Tired"
Snooky Pryor - Voice, Harp
Moody Jones - Guitar
Alfred Elkins - Bass


In ogni breve articolo mi focalizzerò su un chitarrista, soffermandomi sulla sua biografia e sulle sue collaborazioni con altri musicisti e proponendo un paio di pezzi. Il mio scopo non è quello di scrivere una serie di testi esaustivi (si trovano già informazioni online fornite da persone molto più esperte di me). La mia intenzione è invece quella di presentare uno stile e un periodo su cui c'è davvero tanta confusione, cercando di approfondire e diffondere la conoscenza di alcune figure che apprezzo e che hanno molta influenza sul mio modo di suonare.

curiosità gli articoli dei lettori
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Molto interssante!
di Cisco77 [user #36156]
commento del 12/01/2015 ore 11:27:15
Davvero interessante, piace molto anche a me il primo blues elettrico… seguirò con piacere i prossimi articoli!
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Ciao
di mmas [user #15948]
commento del 12/01/2015 ore 12:36:28
Articolo interessante, grazie per averlo scritto, è un argomento che mi interessa molto
ciao
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Ho visto in TV un ...
di BillyU [user #14094]
commento del 12/01/2015 ore 13:49:32
Ho visto in TV un be film sulla storia della Chess. Per chi conosce bene l'argomento è forse pieno d'imprecisioni ma non ne sa molto dovrebbe cercare di vederselo. Io me lo sono goduto dal primo all'ultimo minuto e se ripassa me lo rivedo volentieri.
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Re: Ho visto in TV un ...
di nawa utente non più registrato
commento del 12/01/2015 ore 14:55:22
Cadillac Records 2008 con adrien brody. bellissimo :-)
Rispondi
Devo dire che l'articolo è ...
di Claudio80 [user #27043]
commento del 12/01/2015 ore 14:38:29
Devo dire che l'articolo è molto interessante, e che il blues di chicago è fondamentale per capire l'evoluzione di questo bellissimo genere di musica, che poi è anche una filosofia di vita, come è altresì importante, per capire il blues di chicago, conoscere il delta blues..
Per cui grazie mille!!Aspetto il prossimo articolo!
Un saluto!
Rispondi
.
di BaccoDandi [user #42662]
commento del 12/01/2015 ore 15:30:21
Claudio80, la prego, non dica cose sciocche. Il blues è una filosofia di vita, forse, a casa sua. Vedo da ciò che scrive su hendrix che lei non apprezza la tecnica. Bene bene, volerà lontano!
Rispondi
Re: .
di Mimmo66 [user #26026]
commento del 15/01/2015 ore 18:41:37
...è una battuta vero???
Rispondi
bell'articolo, bella idea e bel ...
di Orange70 [user #37435]
commento del 12/01/2015 ore 16:48:41
bell'articolo, bella idea e bel pezzo.
Rispondi
bravo bisogna tornare sempre alle ...
di lucky54 [user #18494]
commento del 12/01/2015 ore 20:38:39
bravo bisogna tornare sempre alle origini per capire cosa c'è stato e ci sarà dopo...
complimenti e blues on ;)
Rispondi
GRAZIE
di carlo002 [user #42296]
commento del 12/01/2015 ore 22:47:2
Veramente, grazie di cuore, è un genere che mi colpisce, ed essendo alle prime armi non faccio altro che ascoltare solo Blues e provare a riprodurre il tutto. Seguirò l'articolo con molto interesse, a presto!
Rispondi
Re: GRAZIE
di Claes [user #29011]
commento del 13/01/2015 ore 16:56:09
È un articolo da seguire - anche le prossime puntate :) Tutti conoscono le pentatoniche ma pochi sanno da dove derivano e da dove proviene il sound. O perché.
Rispondi
bellissimo articolo, grazie :D attendo ...
di dantrooper [user #24557]
commento del 13/01/2015 ore 21:20:25
bellissimo articolo, grazie :D
attendo con ansia gli altri ;)
Rispondi
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