Dall'introduzione del Custom Shop si fa un granparlare della qualità delle nuove riedizioni proposte da casa Gibson. Si disquisisce sulla qualità dei legni, sulle sonorità dei pickup e più genericamente si tende ad arrivare al solito discorso nostalgico, che "quelle di una volta erano meglio".Cercando di non farmi influenzare dai vari discorsi sentiti nel tempo, ho preferito fare le mie esperienze da solo e acquistare nel corso degli anni ciò che potevo permettermi. Finalmente, giunto alla maturità, sono riuscito ad aggiudicarmi una bella Les Paul Junior del 1957.
Qui siamo di fronte al "the real thing", non una copia, non una riedizione, non un tributo, solo la pura, semplice, originale e - lasciatemelo dire - splendida Les Paul Junior in una delle annate in assoluto meglio riuscite, con il suo P90, il suo condensatore bumble bee, i segni di una vita sul corpo che raccontano una storia di musica, di palchi, con tutto il mojo che deve avere una chitarra così.
Il suono è quello che ti puoi aspettare da un oggetto di questa natura, caldo, bluesy, potente ma mai sgarbato. Appena prendi dimestichezza con l'uso dei potenziometri, giorno per giorno ne scopri la versatilità. Abbassando il volume il suono diventa quasi acustico, lavorando sul tono la fai diventare nasale e jazzy, oppure apri tutto e tiri fuori l'anima da southern rock. A tutto volume con un buon ampli a valvole ricorda atmosfere alla Allman Brothers o alla Lynyrd Skynyrd.
Il mogano vibra fra le mani, il manico del '57 è generoso, ma mai eccessivo sotto le dita e ti sembra che il suono non finisca mai. Parliamo di una chitarra che nasce come entry level, ma non bisogna farsi fuorviare da questo dettaglio. Appena la capisci, ti rendi conto che è uno strumento completo. Puoi suonare di tutto e non sentire la mancanza di nulla.
Se come me apprezzi la corposità e la presenza del P90, qui godi e non la lasci più. Tre chili e 400 grammi al peso, una piuma. Ora, avute e provate tutte le copie e riedizioni, la mia personalissima opinione è che: le differenze ci sono, sebbene non abissali, e nel confronto diretto si sentono. I prodotti del Custom Shop sono i più vicini all'originale e le differenze le noti solo se le hai entrambe sotto esame, mentre su un palco non ci fai caso.
Il feticcio è impagabile. Se come me ami l'oggetto, la differenza non è colmabile, se sei un musicista e basta, smetti di crucciarti: quello che fa la vera differenza è sempre la mano.