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Gibson SG 1967: pezzo di storia tra alti e bassi
Gibson SG 1967: pezzo di storia tra alti e bassi
di [user #43441] - pubblicato il

Tacco del manico sfuggente, voce nasale e cattiveria vintage da vendere. La Gibson SG è un classico senza tempo, e portarsene una a casa del 1967 è un'esperienza unica per qualunque chitarrista appassionato di blues e rock.
Nata nel 1961 con il fardello pesante dell'illustre nome di Lester William Polfus, più noto al grande pubblico come Les Paul, la SG ebbe un inizio tutt'altro che promettente. Appena uscita, Gibson pensava di aver sfoderato il colpo del Drago e la presentò bella tronfia nel listino prezzi di quell'anno in varie livree, tra cui una versione Junior con un P90 dog ear, una versione Special con due P90 soap bar, una versione Standard con i mitici due PAF e un paio di versioni Custom in elegantissima finitura white, di cui una a tre pickup PAF e con la possibilità di avere a richiesta la nuova leva denominata Sideways Vibrato.
Sulla carta, goduria allo stato puro. Design innovativo, tutta in mogano e sottile, quindi più comoda, più leggera, con più facile accesso a tutta la tastiera, con una leva di design quasi art-déco, in cinque versioni. Insomma, un rigore a porta vuota, sempre sulla carta.
Ahimè il signore che le prestava il nome non era dello stesso avviso e immediatamente tirò le orecchie a mamma Gibson, lamentando che l'oggetto era gracilino, bruttino, più una entry level che una solid body di lusso come le "vere Les Paul". Insomma, a farla breve puntò i piedi e pose il veto sull'utilizzare il suo nome sullo sgorbietto. Per non parlare della leva che da utilizzare era un delirio e scordava la chitarra solo a guardarla, anche se molto bella.
Gibson corse ai ripari (senza impegnarsi più di tanto a mio avviso) e rinominò la nuova nata SG, ovvero Solid Guitar. Sobrio, sintetico, inequivocabile, altresì poco romantico o evocativo. Un po' come comperare un cane e chiamarlo "Cane".
A parte non brillare per inventiva il prodotto, dopo un iniziale scetticismo, divise i gibsoniani ma prese comunque piede, diventando una delle asce icona del rock.

Gibson SG 1967: pezzo di storia tra alti e bassi

Quella che mi è capitata tra le mani è una SG del 1967, secondo alcuni una delle annate migliori. Tra questi, uno per tutti Robby Krieger.
La chitarra pesa 3,2Kg. Nata color Cherry, oggi si è scurita un po' prendendo sfumature marroni. A differenza dei modelli fino al 1965, ha il battipenna largo, cosiddetto batwing. La leva vibrato è la famosissima Vibrola con la lira incisa sulla parte frontale. Indubbiamente un passo avanti rispetto al Sideways. Io ce l'ho di serie su svariate chitarre e devo dire che se non se ne fa un uso alla Steve Vai tiene egregiamente l'accordatura.

Gibson SG 1967: pezzo di storia tra alti e bassi

La voce è affidata agli originali Patent Number a magnete corto, eredi diretti dei PAF dismessi pochi anni prima. Sul suono e sulle armoniche c'è poco da dire: ascoltate i Doors, i Quicksilver di John Cipollina, perché no gli AC-DC, anche se Angus ne usa una un po' più recente, la pasta sonora è quella. Il tono è sempre corposo, con bassi ben definiti e quell'honk quasi umano sulle medie, che solo le chitarre pre-'70 possiedono. Non sono pickup di grandissima potenza, ciò che li caratterizza e li differenzia fra loro sono il colore, le sfumature sempre diverse e la presenza importante che te li fa riconoscere quando cantano.

Gibson SG 1967: pezzo di storia tra alti e bassi

Il mogano è vissuto e le cicatrici degli anni passati sui palchi sono ben visibili, ma non deturpano, anzi le danno quel carattere che oggi i vari custom shop si sforzano di riprodurre artificialmente nelle versioni aged o relic che dir si voglia, peraltro con ottimi risultati. Ma l'originale rimane l'originale.

Il numero di serie è poco indicativo, anche se questa in particolare ha un numero certamente del 1967. Erano anni in cui il fenomeno vintage non esisteva e le numerazioni a casa Gibson venivano distribuite un tanto al chilo. Un dettaglio che può far chiarezza sull'età è nell'attacco del manico: il '67 fa uno scalino, mentre il '68 ne è privo. Nel '67 si possono trovare i primi manici a tre pezzi e con un minuscolo accenno di voluta, quasi impercettibile, noto tra gli appassionati con il nomignolo di "mosquito bite".

Gibson SG 1967: pezzo di storia tra alti e bassi

In alcune palette, sparisce il puntino sulla I. La cosa simpatica è che non c'è un criterio assoluto, chi ce l'ha, chi no. Il dato pregnante rimane lo scalino nell'attacco del manico, per altro, nella mia insolitamente molto generoso nelle dimensioni, il che le dà a mio parere un suonone.

Gibson SG 1967: pezzo di storia tra alti e bassi

Come la giri la giri, rimane una chitarra pazzesca, con un suono meraviglioso. Controversie d'epoca a parte, la SG è una chitarra che ha fatto, fa e farà la storia ancora per molti anni. Le nuove sono ottime chitarre che possono dare grandi soddisfazioni, ma le vecchie sono un'altra cosa: fascino, storia e sostanza formano un legame compatto e indissolubile che, per chi come me è cresciuto con il rock e il blues degli anni giusti, fa e farà sempre la differenza.
Amici, non vi parlo più di tanto di prezzi, non è per tutte le tasche e, con il solito millino e spiccioli a cui sono abituato, qui ci fate poco. Una '67 tutta originale negli ultimi anni comincia a essere costosetta. Tuttavia, se siete armati di euro e non vi spaventate con facilità, potreste aggiudicarvi un pezzo che vi cambierà la vita.
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di SilverStrumentiMusicali utente non più registrato
commento del 14/09/2015 ore 08:08:20
una delle chitarre più belle di tutti i tempi. Ci sta poco da fare. E tu te la sei accaparrata in uno dei suoi migliori "flavour". Bella come questa, probabilmente, solo la sfarzosissima e sciccosissima CUSTOM, con tutto il terzo pickup che fa storcere il naso a moltissimi. COMPLIMENTI e INVIDIAAAAAA! :D
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 14/09/2015 ore 15:44:39
Sono già in caccia,anche se al momento non è compresa nei prossimi succulenti arrivi. Nel breve però sto ultimando un progetto divertente su ampli valvolari home made e telecaster auto costruite per vedere quanto serve nel dettaglio per avere un set professionale da paura senza svenarsi....ci sarà da divertisi....
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di SuperAdrian utente non più registrato
commento del 14/09/2015 ore 08:46:35
Stupenda, faccela sentire!
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 14/09/2015 ore 15:38:3
Ancora un attimo di pazienza. Si prepara un lungo inverno pieno di soddisfazioni. Sono in lavorazione per voi svariate chicche. Mi ci vuole ancora un poco per terminarle. Mi piace fare le cose per bene.
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di Guycho [user #2802]
commento del 14/09/2015 ore 09:10:49
Diavoletto!
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 14/09/2015 ore 15:38:57
Hell yeah!!!
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di Baconevio [user #41610]
commento del 14/09/2015 ore 09:19:44
vile!
di questa sg non mi ha mai convinto solo il ponte...ma non per problemi di scordatura (basta saperla usare con criterio), ma per l'attacco delle corde che conferisce di solito poco o scarso sustain. questo almeno con le riedizioni moderne che ho avuto per le mani.
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 14/09/2015 ore 15:23:55
Non dici una cosa sbagliata. In effetti ho avuto modo di provare una Robby Kriger tribute e in effetti la nuova vibrola aveva talmente poca piega nella parte che tiene le corde, che suonata in finger picking spesso non riusciva a trattenere le corde sulle sellette. Di conseguenza il sustain che è uno dei suoi pezzi forti "andava a farsi friggere". Tuttavia era produzione standard. Ne ho provate svariate del custom shop e andavano alla grande.
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di Repsol [user #30201]
commento del 14/09/2015 ore 09:25:14
Chitarra che ho avuto in varie salse, custom ('65), special ('62), junior ('61) ma che non sono mai riuscito ad amare. SG e Telecaster sono due splendide chitarre ma non fanno per me. Dopo anni l'ho capito e ho raggiunto la mia pace dei sensi, non le cerchero' mai piu'.
By the way, una gran chitarra
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 14/09/2015 ore 15:29:31
Non sei il primo che sento. Da un certo punto di vista un po' ti invidio, in senso buono,naturalmente. Io come chitarrista sono piuttosto ruvido e ho un approccio da bluesman anni 50 con una velata vena punk. In altre parole mi trovo bene a suonare quasi tutto e ahimè,ciò mi porta a desiderare tutti i pezzi storici. Pensa che in questo momento sto costruendo un ampli e tre tele su cui ho intenzione di scrivere prossimamente. Sono nel pieno della sperimentazione!!!! ... e sto sperperando un certo numero di quattrini, immolati per la causa!
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di Sparklelight [user #41788]
commento del 14/09/2015 ore 10:04:11
Consuete pillole di storia da biggiorgione, grazie!
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 14/09/2015 ore 15:39:33
Dovere!!
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di irmo [user #17391]
commento del 14/09/2015 ore 10:13:22
Sto ancora versando lacrime amare per averne venduta una uguale a quella dell' articolo nel lontano 1982, Mi sono voluto ricomprare due anni fa una SG STANDARD P90 , ottima chitarra, ma continuero' a darmi del pirla negli anni a venire.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 14/09/2015 ore 15:35:27
Ahimè come ti capisco!! Nella foga dell'acquisto compulsivo, tristemente subordinato al baratto, per mancanza dei fondi necessari, negli anni, ho rinunciato a chitarre incredibili e piuttosto costose, tra cui svariate strato (complessivamente una cinquantina) comprese tra il 1963 e il 1978 e alcune splendide custom shop, Gibson a non finire e una Guild Artist Award del 1968 che ancora rimpiango. Telecaster,ho perso il conto
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di MAT77 [user #27583]
commento del 14/09/2015 ore 10:36:04
Non so, non mi ha mai convinto tantissimo fino a quando non l'ho vista qualche giorno fà tra le mani di un certo Enrico Salvi detto Drigo ed ho pensato che era stupenda.
Probabilmente accade un pò così, te ne freghi finchè non vedi lo strumento nelle mani di qualcuno famoso. Chitarra uguale a questa nel colore, veramente bello, che le dona parecchio. Poi per il suono di Drigo vabbè, pedali e ampli hanno il loro peso.
Comunque complimenti, come detto più su, invidia a manetta!!!!!!!
Soldi spesi bene :-)))
Ciao
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 14/09/2015 ore 15:41:04
Io cerco sempre di provarle in prima persona. Spesso le cose che poi ti entrano nel cuore non sono "Amore a prima vista"
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di SteveZappa93 [user #38837]
commento del 14/09/2015 ore 13:10:16
Bellissima!
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 14/09/2015 ore 15:36:18
Grazie!
Rispondi
di ENZ0 [user #37364]
commento del 15/09/2015 ore 01:13:54
Toh... una SG :)

Bellissimo articolo come sempre e bellissimo strumento, grazie!

Io sono troppo di parte, non é "quasi oggettivamente" bella come la Les Paul che sostituiva, ma é la mia preferita, l'ho desiderata per anni!

É impressione o le linee sono piú morbide rispetto alla produzione odierna? Sara per via della produzione CNC?

Altra cosa che non ho mai capito é la colorazione aged cherry. La tua, come del resto le sue coetanee delle quali si trovano foto, tendono al marrone e non al rosso scuro. In pratica le vendevano proprio di quel colore o erano i vapori dell'ascella di Angus Young a renderla cosí?
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 15/09/2015 ore 22:18:5
Allora,andiamo per gradi: le forme ,anche se non di moltissimo,cambiano spesso nel corso degli anni. Cambiano dimensione e ampiezza nel corpo,nonchè spessore e tagli di modellazione. Il manico cambia ancora più spesso,così come le dimensioni della paletta. Attualmente cercano di riproporre quelle linee,tuttavia non sempre assomigliano. Per quanto concerne la colorazione, altro dramma, a seconda di quanta esposizione alla luce solare subivano, vi era un radicale cambio di pigmentazione. Così puoi trovare chitarre con un cherry ancora intenso,altre che sfumano su tonalità vicine al marrone,altre che diventano color noce chiaro e restano del colore originale solo nelle cavità e sotto il battipenna. Altre ancora diventavano ancora più scure tipo sciroppo al tamarindo, tipo appunto quella di Angus. A mio avviso comunque ,ciò rende grande l'SG è che la chitarra nel suo insieme è semplice. Un progetto con poche variabili costruttive se è azzeccato , difficilmente crea sorprese. Una Sg è talmente elementare nel suo insieme, che se ti piace , hai fatto bingo! Potrai trovare quella che ti piace un poco di più ,o, un poco di meno, ma nell'insieme difficilmente troverai quella che fa schifo. E questo non è così banale, come si potrebbe pensare. più fai delle varianti,più queste incidono sul risultato finale e ciò non è detto che sia un bene.
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di Benedetto utente non più registrato
commento del 16/09/2015 ore 07:30:04
bellissima chitarra e bell'articolo, si vede che sei un vero appassionato attento ai dettagli...io ho un paio di riedizioni del custom shop la special 2008 e la standard con leva 2014 e sono due strumenti fantastici!
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 16/09/2015 ore 07:45:59
Checchè se ne dica, sono dell'avviso che le chitarre del custom shop siano ottimi strumenti, in linea di massima ben costruiti e di grande affidabilità In particolare non ho mai sentito una sg suonare male. A mio modestissimo parere, già per le ragioni sopra esposte questa chitarra è vincente, se si aggiunge il plus-valore del custom shop,che effettua una più accurata selezione dei materiali.... Hai presente quando si dice :"comunque vada sarà un successo!" p.s. la special è forse meglio di una standard. Ne sono innamorato da quando ho sentito per la prima volta Santana in soul sacrifice a Woodstock. La adoro!!! Appena le finanze me lo consentiranno ne cercherò una come la sua.
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di Benedetto utente non più registrato
commento del 17/09/2015 ore 13:57:57
Si la penso pure io così sulle Special...sono strumenti davvero "speciali" i p90 eil wrap around (che non è mai intonatissimo ma fa bene il suo sporco lavoro...). Io ho montato il ponte con le sellette compensate sempre della gibson e stop!
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 17/09/2015 ore 14:51:35
Vanno provate,per rendersi conto di quanto possono dare. Spesso la gente si ferma alla prima occhiata e non va oltre. Ci sono chitarre che invece devi strapazzare se davvero ti vuoi divertire e le special sono così,più le conosci più le apprezzi.
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di gian37 [user #29984]
commento del 18/09/2015 ore 13:45:31
... si, tutto bello e giusto ma se qualcuno è intenzionato a comperarsi una SG di quegli anni consiglierei
una SG (anche Special) max '65 primi '66 quelle con manico largo e battipenna stretto (vedi Santana..) Sono tutta un altra storia credetemi.. ma il discorso vale per tutti gli altri modelli elettrici Gibson. Dopo il '66 con l'uscita di Ted McCarty cominciò il lento declino fino alla ripresa degli anni '90
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 18/09/2015 ore 21:44:23
Vero che da un punto di vista collezionistico pre 65 hanno un valore superiore, tuttavia gli scempi sono dopo il 70 e fisso una data da prendere con le pinze,perchè trattasi di una sommaria e superficiale linea di massima. In realtà fino a lì sono strumenti che se ben tenuti riservano poche sorprese e anche in annate successive ci sono ancora strumenti interessanti a onor del vero. Di contro, non me ne volere, hai dimenticato di far notare che essendo il 1965 l'anno di demarcazione per le Gibson, per quella che è l'attuale situazione del vintage,potresti spendere su una standard, realisticamente, dai 4500 ai 6500 eurini per una 66 e due /tre millini in più nel minimo, fino al doppio o più per una 65, per avere sostanzialmente lo stesso strumento. Allego qualche link a supporto di ciò che affermo. Poi, che siamo di fronte a strumenti bellissimi e storici,non si discute, con me sfondi una porta aperta. Quello del vintage è un mondo di pazzi,dove tutti credono di avere per le mani la "chitarra assoluta", il santo Graal! Si sentono quindi legittimati a chiedere cifre da "inchiesta" per i loro oggetti. Se li riescono poi a vendere è altra cosa. Il tuo rimane comunque un consiglio come si suol dire da "gourmet". Ovviamente nel senso buono del termine...Per seguirlo,le persone interessate devono avere due caratteristiche:
Palati fini e tasche capienti......
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di gian37 [user #29984]
commento del 19/09/2015 ore 00:13:17
carissimo sono perfettamente d'accordo con te, quello che vorrei ribadire e' che il crollo qualitativo e' cominciato nel '69/'70 (manici in 3 pezzi e sandwich body..) come sai bene! (questo per ottimizzare i costi di casa Gibson ma i prezzi di vendita erano sempre gli stessi se non di più..) quindi se qualcuno vuole spendere una piccola fortuna per avere un "pezzo vintage il mio consiglio e', se possibile, di considerare qualche migliaio di euro in più per assicurarsi anche un valore economico nel tempo. questo per quanto riguarda il triste discorso economico! Per quanto riguarda invece il lato artistico e musicale che e' quello che ci interessa alla fine, e' più facile trovare una Custom Shop anni '90 2000 o attuale che suona meglio di una anni fine '60/70 oppure trovare un gioiello anni '80 (anche se molto molto raramente) che rompe il c.... a tutte le altre e la trovi a due soldi (e questo vale per tutte le marche...) Comunque bando alle ciance vorrei ricordare a tutti noi che oggi 45 anni fa, moriva Jimi . Avevo 15 anni quella sera quando sentii alla radio della morte e rimasi interdetto per diversi giorni!! Un abbraccio fraterno a tutti quelli che lo amano e anche quei pochi che possono non amarlo (ma forse non esistono tra noi chitarristi..) La sua musica ci guiderà nei secoli dei secoli.
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 19/09/2015 ore 19:56:47
Per notizia, in questi giorni su sky è in programmazione un film su gli anni londinesi del vecchio Jimi con Andrè Benjamin che lo impersona. Film a mio avviso interessante e ben realizzato, salvo che per il fatto che non ci sono spezzoni d'epoca e non si vede l'ombra di una vera Fender nelle mani di Jimi. Per i dannati precisini, quando a Londra, Jimi, incontra Clapton con i Cream, l'attore che impersona Jack Bruce usa un Telecaster bass che uscirà l'anno seguente oooopsss!!! Perdona Signore, chi non ama Hendrix, perchè egli non sa ciò che fà!!!! Una piccola digressione sulle Gibson del 70: il cosiddetto pancake, ovvero una fetta di acero inserita nel body fra due pezzi di mogano, era appannaggio delle blasonatissime Les paul così come il manico in tre pezzi di acero. Nelle sg il manico in tre pezzi di mogano si trova già all'inizio del 67, sebbene la scelta,si narra fosse non solo di natura economica,in quanto si potevano utilizzare più parti dello stesso albero, ma anche perché i tre pezzi davano più stabilità a manici che all'epoca tendevano spesso ad avvitarsi. La qual cosa, se ci si riflette sopra,fa capire che già a metà anni 60 l'invecchiamento del legno era un ricordo del passato. Si avvita un legno fresco,non uno vecchio e stabile.Non vi è invece il pancake o sandwich che dir si voglia e il manico resta di mogano. A prescindere da queste personali considerazioni, del tutto opinabili, ho personalmente posseduto les paul custom e de luxe dei primi anni 70. Sui 4 kg abbondanti di peso e con propensione ai cantini squillanti, ma nell'insieme chitarre piacevoli da suonare, specie se ritastate, poichè in origine avevano tasti molto bassi,i cosiddetti fretless wonder. Personalmente li ritengo detestabili e poco fruibili, ma forse perchè essendo essenzialmente portato al blues,ho un modo di suonare di mezzo secolo fa e non sono probabilmente il soggetto più indicato per trovare caratteristiche positive in quel tipo di tasti. Ciò detto, sempre viva Jimi!!!!!!
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di gian37 [user #29984]
commento del 19/09/2015 ore 00:31:54
.. ho visto ora i link che hai mandato di Reverb. Non le vendono del '65 sopra i 7000 dollari.. sicuro! solo strato e les paul hanno la loro "follia" ciao G
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 19/09/2015 ore 20:02:38
E siamo di nuovo dello stesso avviso, ma uniformandosi il mercato attuale del vintage,quello che si comperava discretamente anni fa, sta salendo a vista d'occhio e quindi se vuoi certi oggetti ti devi "grattare in tasca" o rassegnarti a spostare il target su un altro oggetto. The ugly truth!!
Rispondi
di gian37 [user #29984]
commento del 19/09/2015 ore 23:52:26
Grazie per le info sul film di Hendrix di cui non sapevo nulla e in quanto dannato precisino non posso che inorridire alla scena di un Bruce con un Telecaster Bass.. che vergogna.. e il bello è che ci viviamo tutti i giorni con queste finzioni e distorsioni della verità.. Come quella di aver fatto passare sempre Jimi per un tossicodipendente eroinomane.. Non è così !! ..chi ama Jimi lo sa.. Le verità sono altre e non mi va nemmeno di stare ad analizzarle.. la sua musica è dentro di noi come la sua bellezza!! e questo ci basta. Ciao..
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 20/09/2015 ore 00:09:10
Il titolo é "Jimi. All is by my side". Film del 2013, ripercorre il periodo da quando lascia Kurtis Knight al pop festival di Monterey, soffermandosi sul periodo londinese con un sacco di bei dettagli. Peccato che probabilmente la produzione non si è messa d'accordo con la Fender e le chitarre sono palesemente diverse,se non altro però le gibson invece, sono giuste. Volendo proprio fare il precisino la "Beano" di Clapton non è del colore giusto. Ovviamente ti allego il link con il film completo, poi mi dirai....

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di matteo1982 [user #33974]
commento del 25/09/2015 ore 15:41:34
Ho visto il film su Jimi qualche giorno fa su sky: esteticamente molto ben fatto (piccole magagne a parte), ma nel complesso SCANDALOSO!!! Se nella realizzazione di un film sul re della chitarra non hai i diritti dalla Fender nè dalla fondazione Hendrix per l'utilizzo delle canzoni (a parte wild things durante i titoli di coda)... FORSE LA REALIZZAZIONE DEL FILM STESSO POTEVA ESSERE EVITATA!!!
Che delusione...
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 26/09/2015 ore 20:06:56
Non sono del tutto d'accordo. Mi spiego meglio: se lo guardi con l'occhio di chi vuole sentire un concerto, sono pienamente d'accordo,la tua osservazione è ineccepibile. Se però lo guardi con l'occhio di chi vuole capire la psicologia del personaggio,in un determinato periodo della sua vita e, quindi, inquadrare l'Hendrix umanamente,nel suo passaggio da nulla a star di primo piano, concentrando l'attenzione sull'aspetto umano e psicologico, secondo me non è così male. In più è un film che scorre abbastanza bene senza essere troppo pesante da vedere. Comunque capisco perfettamente il tuo punto di vista.
Rispondi
di gian37 [user #29984]
commento del 20/09/2015 ore 12:31:21
ok.. grazie! chissà che dalle digressioni su una SG non sia nata un amicizia! un abbraccio..
Gian Luca
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 20/09/2015 ore 19:16:28
Beh,sicuramente le affinità ci sono. Goditi il film che è carino. Ciao!
Rispondi
di blues65 utente non più registrato
commento del 25/09/2015 ore 19:54:32
Signori, per me questa è la chitarra!!! La Les Paul si, la Strato anche, ma questa è nata cattiva e muore cattiva! E poi, quei medi che escono anche se nell'ampli li hai a zero è eccezionale...
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 26/09/2015 ore 19:58:44
Beh non posso che condividere l'opinione che sia un gran pezzo. La numero uno? non saprei,si va anche a gusti. Sicuramente un gran pezzo!
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 01/10/2015 ore 15:52:39
La mia prima "vera chitarra" è una SG. USA 1968 un amicone mi porta a casa sua, apre un armadio e tira fuori una SG Standard. Dice "è una Les Paul" ma ho chiesto "dov'è il logo???". Non conoscevo la SG ma suonicchiandola senza ampli me ne sono innamorato. Venezia 1969: si sparse la voce "c'è una Gibson in un negozio a Verona che costa 150.000 lire" e ci vado in treno pur dubitando e dicendomi che è già stata venduta. Quando ho visto la SG Special mi son detto che questa non la venderanno e che nessuno sarebbe stato interessato... Era un relic totale:

Mancava il P90 al manico. Il ponte era un wraparound modificato alla buona con un attaccacorde primitivo in ottone e il corpo reliccato al massimo. Mi è stato detto che l'hanno acquistata da un militare americano. Poco male, me la compro e la modificherò. Battipenna rosso, un p/u Framus promozionale regalato dal negozio Regazzo di Venezia proprio prelevato alla fiera di Francoforte e macchinette Grover. È quella dei Blues Right Off 1970 e Venetian Power 1972. È poi andata distrutta del tutto.

Pete Townshend mandava i roadies in giro per ogni città toccata e la loro missione era di comprare tutte le Special vi fossero per poi distruggerle in palco. La SG Special ha di sicuro un record imbattibile di chitarre distrutte!!!

Ne ho poi comprato una nuova denominata "Classic" col tipo di scritta della LP Deluxe e LP Standard a quei tempi. Ho tolto quella orribile scritta sulla LP Standard però non sulle altre 2.

Quindi... una domandona a Biggiorgione: cos'è quella menata di scritte ben presto tolte?
Rispondi
di biggiorgione [user #43441]
commento del 01/10/2015 ore 22:41:59
Dunque, tu sei Claes Cornelius dei Blues Right off? Beh allora innanzitutto i miei rispetti! Con l'album Our Bluesbag, che ho avuto la fortuna di ascoltare, hai portato in Italia una ventata di blues psichedelico degno del miglior John Mayall, o, come dicevano le critiche dell'epoca dei migliori Canned Heat. Tanto di cappello, per aver scritto una pagina a mio avviso importante nel panorama della musica del nostro paese. Mi permetto di allegare un link per chi avesse voglia di ascoltare un gran bell'album del 1970 se non sbaglio:

vai al link

Per tornare a noi, non mi meraviglia ciò che mi racconti sul vecchio Pete. Lui senza dubbio è stato un grande sfasciatore di chitarre, tra cui anche pregevoli Gretsch 6120, per le quali oggi sborsiamo delle fortune. Per quanto concerne la scritta Les Paul sulle SG, come appunto dicevo, si trattava di una pensata di mamma Gibson, fatta all'inizio del 1961 , senza il benestare del vecchio Lester,al quale la nuova diavoletto proprio non andava a genio. Tuttavia, a differenza del Les Paul standard, la scritta riportante il nome era sul copri truss rod in corsivo, vi allego una foto del ricambio offerto oggi dal cs Gibson:

vai al link

In realtà la Gibson smise abbastanza in fretta e già un paio di anni dopo ribattezzò la creatura con il noto nome, come ho detto nell'articolo. Non faccio però fatica a credere che sul finire della decade,quando il vintage non era ancora contemplato e quindi, modificare e cambiare, per personalizzare la propria chitarra, era ammesso e consigliato,qualcuno abbia preso la scritta copri truss rod e l'abbia spostata su una special, perchè no? Di certo su una LP standard era brutta e ridondante, ma su una special, non meraviglia. Un particolare vintage per i gourmet del marchio di Kalamazoo: la SG del 1972 non montava i classici p-90, bensì due ottimi e sonori mini humbuckers con la copertura nera. Checché se ne dica sono chitarre interessanti e con un bel sound,che tira alle firebird pari epoca. Carine , carine.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 02/10/2015 ore 11:17:29
SG con mini HB: mai sentita nominare! A me, piacciono molto quei p/u - la Deluxe (per fortuna) non ha il solito sound della Standard. Grazie per il link per i pezzi di ricambio!

Blues Right Off: teenage blues e home recording con 3 microfoni. SG con Vox senza pedalini - è una lunga storia...
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 02/10/2015 ore 15:09:20
Alla fine è il modo che più mi piace per suonare. Una buona chitarra, un buon ampli e quello che hai dentro. Sincero,genuino e senza trucchi, come deve essere un buon blues. Ti allego un link con la foto dell'sg special del 72, l'unica fatta con i mini humbuckers che ti dicevo:

vai al link
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di Claes [user #29011]
commento del 02/10/2015 ore 15:43:16
Mi fai salivare... se non altro per i mini hb NERI!!! Le foto sono bellissime. Ponte "Nashville style" - info pleeze! Sembra più comodo che il TOM normale.
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di biggiorgione [user #43441]
commento del 02/10/2015 ore 16:42:03
Beh, più che parlare, cominciamo con il sentire il suono di questo diavoletto:

vai al link

Non così comune come si potrebbe pensare, ha il look tipico dei primi anni 70,con uno shape del body più grezzo,battipenna ed elettronica meno accattivanti di modelli più datati, verniciatura glossy, disponibile anche con bigsby corto. Sicuramente un pezzo molto rock. Non sono certo,ma mi sembra di aver visto anni fa un video con Frank Zappa che ne suonava una. Ho provato svariati modelli dei primi anni 70 e la caratteristica comune era per tutte, un suono che si spostava su acuti cristallini e un ottima suonabilità. Di contro un appeal nettamente inferiore. Facile trovarne in Walnut brown,un colore all'epoca super cool. Ponte tipico del periodo, sebbene discretamente realizzato era facile alle ossidazioni e oggettivamente con un look un po' pimp, che ti deve piacere o lo odii
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