di black poodle [user #1259] - pubblicato il 09 marzo 2006 ore 02:34
Stavolta non mi sono tirato indietro ! Complici 9 ore di lavoro, 2 di macchina e un buon bicchiere di porto il mio sistema nervoso immunitario ha ceduto e sono riuscito a salire sul palchetto del pub dove il mercoledì sera è prevista la Jam libera. Tutto ha avuto inizio alle 19.15 quando chiamo il mio amico Alberto, nonchè chitarrista degli Strange Brew, e gli dico "che facciamo allora ci andiamo alla Jam ?" lui mi risponde "boh, ho paura che per via della festa delle donne hanno organizzato qualcosaltro e la Jam non la fanno" e allora io gli dico "vabbè andiamoci lo stesso, al limite ci prendiamo una birra e ci facciamo 2 chiacchiere. Vediamoci alle 22.15, dopo che ho addormentato Alessio".
Il nostro programma prevedeva di andare lì solo con le chitarre e con l'ottima voce blues di Chiara, moglie di Alberto e poi vedere cosa succedeva, sperando di trovare un bassista e/o un batterista. Alle 22.15 Alberto si presenta solo, senza Chiara, mentre io ero riuscito, organizzando per tempo, a trascinare addirittura mia moglie in carne ed ossa. Decidiamo di entrare per bere e attendere gli eventi anche se si profilava una impresa improbabile; eravamo gli unici due muniti di strumenti, senza cantante, basso, batteria, senza aver mai suonato insieme e senza uno straccio di repertorio comune.
Ci sediamo, poggiamo le chitarre al muro e ci mettiamo a parlare, bere e mangiare pensando che la serata sarebbe passata così. Ad un certo punto due coppie di ragazzi ci dicono "ma perché non suonate ? noi siamo venuti apposta per vedere la Jam così la prossima volta veniamo a suonare anche noi !" io guardo Alberto e gli dico "dai saliamo sul palco, al limite montiamo gli strumenti e poi facciamo suonare loro !" glielo devo ripetere per 3 volte ma alla fine accetta. Nel locale ci saranno 15-20 persone al massimo, la possibilità di fare figure di merda è molto limitata. Lui ha portato la sua Tele squier mentre io (furbo) ho portato la Epiphone Casino che suono quasi esclusivamente come acustica in balcone e che monta corde 012-052 che per uno che non suona in pubblico dal 1990 sono proprio quello che ci vuole per facilitare le cose e non correre il rischio di prendere stecche. Lui si attacca al mixer, io trovo un marshall valvestate da 10 watt ma per fortuna manca il cavo di alimentazione ! decido di collegarmi all'amplificatore del basso e attacco il mio fido Tubulator nel caso mi servisse un pò di distorsione. Ci guardiamo e ci diciamo "e mò che famo ?" Alberto ha un'idea bizarra ma geniale al tempo stesso "facciamo i pezzi tuoi, mi dice".
E' incredibile, non abbiamo alcun classico del rock che sappiamo suonare entrambi ma lui conosce i miei pezzi, cioè non è che li sa suonare però sa come devono suonare ! E così, superata la paura (mia), attacchiamo ad improvvisare Voglia Di Strato, a seguire Intimo, poi Come Mai ? e La Mano In Faccia e la gente pare gradire ! Vola pure qualche timidissimo applauso (e solo quello, niente ortaggi !). Ovviamente io ho dovuto suonare la ritmica e lui ha improvvisato tutti gli assoli ma siccome ha una gran bella mano il tutto è sembrato meno strampalato di quanto potessimo credere. Poi, anche per cercare di accontentare quei pochissimi che non conoscono i miei pezzi, ho attaccato qualche cover senza neanche dire ad Alberto che pezzo era, gli facevo solo vedere che accordi stavo facendo. E così abbiamo regalato al gentile pubblico Passenger di Iggy Pop, One degli U2 e Knockin' On Heaven's Door incattivita in stile Guns & Roses, il tutto inframmezzato da un accenno di Run Run Run dei Velvet Underground. Purtroppo, in assenza di Chiara, ho dovuto cantare io ! Poi ce ne siamo andati perché dovevo venire a scrivere questo diario ;-DChe dire, sono contento. Se ci sarà una prossima volta cercherò di preparare qualche pezzo prima in modo da potermi lanciare anche in qualche assolo ma tutto sommato non ne ho sentito la mancanza stasera, misono divertito e questa è la cosa più importante.Buona notte a todos...
Stavolta non mi sono tirato indietro ! Complici 9 ore di lavoro, 2 di macchina e un buon bicchiere di porto il mio sistema nervoso immunitario ha ceduto e sono riuscito a salire sul palchetto del pub dove il mercoledì sera è prevista la Jam libera. Tutto ha avuto inizio alle 19.15 quando chiamo il mio amico Alberto, nonchè chitarrista degli Strange Brew, e gli dico "che facciamo allora ci andiamo alla Jam ?" lui mi risponde "boh, ho paura che per via della festa delle donne hanno organizzato qualcosaltro e la Jam non la fanno" e allora io gli dico "vabbè andiamoci lo stesso, al limite ci prendiamo una birra e ci facciamo 2 chiacchiere. Vediamoci alle 22.15, dopo che ho addormentato Alessio".
Il nostro programma prevedeva di andare lì solo con le chitarre e con l'ottima voce blues di Chiara, moglie di Alberto e poi vedere cosa succedeva, sperando di trovare un bassista e/o un batterista. Alle 22.15 Alberto si presenta solo, senza Chiara, mentre io ero riuscito, organizzando per tempo, a trascinare addirittura mia moglie in carne ed ossa. Decidiamo di entrare per bere e attendere gli eventi anche se si profilava una impresa improbabile; eravamo gli unici due muniti di strumenti, senza cantante, basso, batteria, senza aver mai suonato insieme e senza uno straccio di repertorio comune.
Ci sediamo, poggiamo le chitarre al muro e ci mettiamo a parlare, bere e mangiare pensando che la serata sarebbe passata così. Ad un certo punto due coppie di ragazzi ci dicono "ma perché non suonate ? noi siamo venuti apposta per vedere la Jam così la prossima volta veniamo a suonare anche noi !" io guardo Alberto e gli dico "dai saliamo sul palco, al limite montiamo gli strumenti e poi facciamo suonare loro !" glielo devo ripetere per 3 volte ma alla fine accetta. Nel locale ci saranno 15-20 persone al massimo, la possibilità di fare figure di merda è molto limitata. Lui ha portato la sua Tele squier mentre io (furbo) ho portato la Epiphone Casino che suono quasi esclusivamente come acustica in balcone e che monta corde 012-052 che per uno che non suona in pubblico dal 1990 sono proprio quello che ci vuole per facilitare le cose e non correre il rischio di prendere stecche. Lui si attacca al mixer, io trovo un marshall valvestate da 10 watt ma per fortuna manca il cavo di alimentazione ! decido di collegarmi all'amplificatore del basso e attacco il mio fido Tubulator nel caso mi servisse un pò di distorsione. Ci guardiamo e ci diciamo "e mò che famo ?" Alberto ha un'idea bizarra ma geniale al tempo stesso "facciamo i pezzi tuoi, mi dice".
E' incredibile, non abbiamo alcun classico del rock che sappiamo suonare entrambi ma lui conosce i miei pezzi, cioè non è che li sa suonare però sa come devono suonare ! E così, superata la paura (mia), attacchiamo ad improvvisare Voglia Di Strato, a seguire Intimo, poi Come Mai ? e La Mano In Faccia e la gente pare gradire ! Vola pure qualche timidissimo applauso (e solo quello, niente ortaggi !). Ovviamente io ho dovuto suonare la ritmica e lui ha improvvisato tutti gli assoli ma siccome ha una gran bella mano il tutto è sembrato meno strampalato di quanto potessimo credere. Poi, anche per cercare di accontentare quei pochissimi che non conoscono i miei pezzi, ho attaccato qualche cover senza neanche dire ad Alberto che pezzo era, gli facevo solo vedere che accordi stavo facendo. E così abbiamo regalato al gentile pubblico Passenger di Iggy Pop, One degli U2 e Knockin' On Heaven's Door incattivita in stile Guns & Roses, il tutto inframmezzato da un accenno di Run Run Run dei Velvet Underground. Purtroppo, in assenza di Chiara, ho dovuto cantare io ! Poi ce ne siamo andati perché dovevo venire a scrivere questo diario ;-D
Che dire, sono contento. Se ci sarà una prossima volta cercherò di preparare qualche pezzo prima in modo da potermi lanciare anche in qualche assolo ma tutto sommato non ne ho sentito la mancanza stasera, misono divertito e questa è la cosa più importante.