Voglio rammentare a molti di voi che le mogli, esclusa qualche mosca rara, sono da sempre pronte a contrastare le nostre "manie strumentali", salvo poi chiederti quanto valgono gli stessi nostri strumenti in caso di nostra dipartita (a me me li conta e ricordo che, per far quadrare i conti, ho tenuto la mia Fender Jaguar del 1968, comprata usata ad inizio 1990, a casa di mia madre per oltre un anno e mezzo, cioè fino alla vendita di una mia Stratocaster palettona del 1978), adesso mi sta tormentando per farmi vendere un Fender Rhodes 88 Mark I del 1974, ma che nella abitazione precedente aveva accettato. Però due vecchie glorie, avute in blocco, più una comprata, tutte a fine anni 80, non le feci passare nemmeno per casa, cedendone una ad un amico negoziante e le altre 2 a 2 colleghi ferrovieri. Sto parlando in primis di un Leslie autentico, modello 760 a transistors, avuto insieme alla seconda, un organo PARI valvolare a doppia tastiera, ceduto ad un collega senza rimpianti, che mi aveva tenuto per qualche anno anche il Leslie (però nel succitato blocco comperato da un tecnico del suono di Barra, Napoli, c'era anche il mio attuale Fender Supertwin 180 black label del 1979, che era privo dei 2 speaker JBL, in riparazione, ma dopo essere saltati una seconda volta, ho montato due Jensen da 12 pollici e da allora non mi ha dato più fastidio). Quella comprata era un organo Hammond T522 a transistors, dotato di registratore a cassette stereo 7, costo lire 1,5 milioni di vecchie lire, che ho tenuto per alcuni anni in una sala affittata per intrattenimenti da colleghi pensionati, poi l'ho venduto ad un collega bravo tastierista, perdendoci pure, ma non avendo più dove metterlo ne sono stato costretto, però a malincuore, avendo preferito salire su in casa il Rhodes, ed ho cercato di sopperire con un modulo VOCE MicroB collegato ad una Masterkey Roland A-49.
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