Prima di tutto, per chi se la fosse persa, .
invece trovate la Top 10 romantica.
Ora che avete tutto, procediamo!
Onesto nanerottolo valvolare, l'Ibanez Valbee deve subire l'onta di aprire questa "Flop 5", esattamente in quinta posizione.
5) Ibanez Valbee
È il 2006 e il nel mio personalissimo suq musicale sono già passati un sacco di strumenti, alcuni anche blasonati. Sul web si favoleggia di questo piccolo combo valvolare da 5 watt in Classe A che ti permette di ottenere suoni "veri" anche a volumi da casa. Sembra la quadratura del cerchio, lo compro senza pensarci, anzi ora che ci penso è il mio primo acquisto online. Il nanerottolo arriva, è carino da vedere, ci attacco la mia Stratocaster American Standard del ’96, sunburst con tastiera palissandro e... mah.
Non è male sui suoni saturi, ma il mio film mentale (del tutto autosceneggiato e autoprodotto, sia chiaro) si spegne. La magia non scatta, il cono da 6,5” i miracoli non può farli e il mio playing, in quel momento storico sciatto come non mai, non migliora la situazione.
4) Vox AC-4
Ennesima storia di aspettative mal riposte. Siamo nel 2008 e io ho appena venduto un Vox AC30. Che pesava come un capodoglio pasciuto a bomboloni, d’accordo, ma che aveva anche il suono più ricco e dinamico immaginabile. Impazzivo per quel crunch leggero, per quell'ineffabile incresparsi, colorato da un filo di tremolo. Ma l’essere umano crede di trovare ovunque conferme di ciò che vuole credere e infatti io, con cieca fiducia in una pomposa recensione letta su un forum, mi convinsi di quello che volevo, cioè che nell’AC-4 avrei trovato l’AC30 in miniformato. Evidentemente la faccenda del Valbee non mi aveva insegnato molto. Comunque, la pasta del suono non era brutta, ma... troppo, troppo, troppo “piccola”.
3) Blackstar HT-5
Da questa testata, comprata nuova nel 2009, mi aspettavo davvero molto. Era magnificata un po’ ovunque, non solo dalle recensioni professionali ma anche e soprattutto dai commenti entusiasti dei possessori. Così la acquistai convinto, restando un po’ perplesso quando la collegai a una cassa 1x12”. Se il canale distorto era piuttosto credibile in modalità “british” (tipo Marshall) e addirittura ottimo in modalità “USA” (tipo Mesa), la resa sul canale pulito fu proprio deludente. Questa volta, a differenza di altre occasioni, non ho voluto metterci subito una pietra sopra ma ci ho dedicato del tempo, cercando di capire quali fossero le regolazioni opportune e arrivare a una soluzione, anche di compromesso. Ma il suono restò sempre freddo, scarico, il volume stesso sul canale pulito era deficitario. Continuo ancora oggi a leggere ottimi commenti su questo ampli, perciò forse sono stato sfigato io. Peccato.
Prometteva bene, ma l'apparenza era più della sostanza: la Jackson RR PS3 Performer si piazza al numero 2 della classifica.
2) Jackson RR Performer
A volte, quando si è giovani e inesperti, si ascoltano troppo gli altri e poco se stessi. All’epoca (1998) avevo dei compagni di band che, pur non suonando la chitarra, erano attentissimi a certi dettagli. Al look più che al suono, per dirla chiara. Suonavamo thrash e speed metal e per parecchio tempo questi simpatici amici mi scavarono il cervello come la proverbiale goccia fa con la roccia, fino a convincermi che la mia Gibson Sonex 180 Custom non fosse abbastanza cattiva e che avrei dovuto sostituirla con qualcosa di più moderno e aggressivo. Da fan dei Megadeth, le Jackson mi piacevano eccome, la forma della Randy Rhoads poi era uno spettacolo, ma - credetemi - passare dai cazzuti Dirty Fingers montati sulla Gibson ai
piatti humbucker della Jackson (la serie Performer era piuttosto economica) fu un’esperienza deludente. Non a caso poco tempo dopo comprai una Flying V e fu davvero un’altra storia.
Un totem come il JCM800 nominato come flop dei flop? Qualcuno griderà allo scandalo.
1) Marshall JCM 800 4010
Lo so, qui il rischio è di irritare più di qualcuno. Perciò calma, metto le mani avanti: anche con il JCM800 la colpa del disastro fu mia e non dell’ampli. Del resto lo comprai perché era un mito ma, sapete, i miti fanno più effetto immaginati sull’Olimpo a suggere ambrosia che nel vostro salotto a prendere polvere. Soprattutto se si tratta di amplificatori degli anni '80, valvolari monocanale da 50W, se l’unico momento in cui li potete suonare è dopo cena e in particolare se vivete in un popoloso condominio di Milano. Restò con me un paio d'anni ma sentii davvero la voce del mio 4010 una volta sola, una sera d’estate quando suonammo con la band a una grande festa all’aperto. Un po’ poco, no?
Non fate finta di niente: lo so benissimo di non essere il solo ad aver avuto esperienze traumatiche come queste. Perciò fate un catartico outing, proponetemi la vostra Flop 10! |