Passarono un paio d’inverni.
Furono anni di grandissimi cambiamenti.
Uno su tutti: l’euro, la moneta unica europea.
Ormai mancava solo la tesi, avevo un po’ di tempo libero e soprattutto avevo un conto in sospeso coi F.lli Freganelli!
Chiesi alla mia compagna di accompagnarmi, presi la chitarra e via!
Un’ oretta di strada sulle dolcissime e malinconiche note di “Euphoria morning” di Chris Cornell ed eccoci..
Negozio enorme, bellissimo, lo girai rapidamente, incantato.
Ele, la mia fidanzatina, invece guardava me e rideva, perché non mi aveva mai visto con quella faccia da ebete!!!
-“ Prego mi dica, di cosa avevate bisogno?”
La voce era quella di un ragazzotto messo all’entrata dietro un bancone stile reception in un albergo..
-“ Cercavo il sig. Fulvio per una chitarra comperata qualche anno fa’ giù nella bassa ma non essendoci più il negozio…”
-“ Fulvio non c’è, non lavora più qui, anzi, qua non ci ha mai lavorato!
Dica pure a me…
Cosa ha combinato quel disgraziato
ancora?!…
Sono Pier, suo fratello mio malgrado! Piacere!”
Era il sig. Pier Freganelli in persona..
Girato di spalle aveva ascoltato il mio dialogo col ragazzo all’entrata e mi porgeva la mano presentandosi…
-“ Piacere! Francesco…Ecco Sig. Freganelli…Un paio di anni fa’ Fulvio mi vendette questa chitarra dicendomi che questo PU al ponte era un Dimarcio e purtroppo ciò non corrisponde al vero!”
-“ Potrei anche non crederle…Ma trattandosi di mio fratello ho già capito tutto! Cosa vuole?”
-“ Credo a questo punto che dovrebbe restituirmi i soldi spesi…”
-“Ok”-mi disse- “chiamo un secondo il collega che si occupa di chitarre e vediamo…”
Appoggiai la chitarra nella sua custodia sul bancone, vidi il collega e il Pier che confabularono per qualche secondo ma non riuscii a sentire cosa si stessero dicendo.
L’esperto si allontanò, il sig. Freganelli appoggiandosi al banco con entrambe le mani e piegando un po’ la testa verso la sua sinistra mi disse:
“600 euro. Non uno di più.”
Rimasi pietrificato.
————Cazzo!! 600 euro!!——pensai————Bravo!…Però ! Straonesto il Pier!!! ———
Mentre facevo sì col capoccione e lo guardavo negli occhi, lui faceva no col suo testone ed allargava le braccia come per scusarsi in un atteggiamento di totale imbarazzo per la sola colpa di essere il fratello integerrimo di un truffatore.
Stavo per accettare quando Ele a ciel sereno disse:
-“ Cosa te ne fai dei soldi?
Poi devi comprarne un’altra?”
Decisi così di tenerla, grazie alla mia compagna e grazie anche al gentilissimo Sig. Freganelli che nella circostanza dimostrò di meritarsi l’appellativo di Signor.
Mai fummo così vicini alla separazione io e la mia japina!
Ero felice…Dimarcio o no, avevo fatto un buon affare alla fine!
Sono convinto che se le chitarre si comprassero affidandosi più all’udito che alla vista e più al tatto che alle mode, ne vedremmo delle belle!!! |