Diedi un’occhiata veloce alla Tele che avrebbe voluto più attenzioni visto l’infortunio….
ma quando afferrai la Strato….Quando la riafferrai….. Non seppi resistere.. Me la rimisi al collo…E fu di nuovo amore!
Non era più offesa…Sapeva di essere superiore all’americana e mi strizzò l’occhietto a mandorla con malizia!
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Chi ha altro da fare nella vita, perché magari ha fatto scelte diverse, perché la musica non è il suo lavoro, ma resta una grande passione sicuramente mi capirà.
GAS.
Sindrome da acquisto compulsivo volta a far desiderare l’acquisto di attrezzatura relativa alla propria passione.
Addirittura il caso vuole che Guitar così come Gear abbiano la stessa iniziale…Un caso?
Malato.
Questa è stata, ed in parte ancora lo è, la mia condizione di salute.
Due soldi in tasca, poco tempo libero e una grande passione che si cerca di non far spegnere..Il modo più semplice per tenerla viva e sentirsi dei chitarristi è acquistare chitarre e materiale che ci gira intorno ….
Caddi pure io inesorabilmente nelle trappola….Cercherò di essere breve…Partiamo dai numeri..:
Qualcosa come 14/15 tra classiche acustiche elettriche.
3/4 amplificatori.
Svariati pedalini (non esagero ma si parla di centinaia).
Per un semplice appassionato non è da poco!!!
Per quel che ci riguarda però, solo una chitarra merita di andare avanti da protagonista.
Purtroppo la malattia mi portò ad abusare della sua pazienza e della sua bontà..Un giorno infatti, e giuro che lo confesso con le lacrime agli occhi, la violentai e solo anni addietro mi accorsi dell’enorme dolore che non solo probabilmente le procurai ma che purtroppo feci a me stesso...(A seguire sulla serie..)
Ma andiamo per ordine…
Non elencherò tutte le chitarre che varcarono la soglia di casa mia ovviamente.
Tra queste però ve ne fu una in particolare che sconvolse gli equilibri.
In uno dei miei giri soliti, da tossico, alla ricerca di una dose, mi ritrovai quasi per caso dai Fr.lli Freganelli.
Ero alla ricerca di una semihollow per del sano blues.
L’occhio mi cadde su una Epippon coreana…Una Scelleraton…Alcune volte i nomi segnano un destino!
Chitarra splendida.
La provo.
Me gusta!
Pago.
Carta di credito e via…Adesso sì che sto benone!!!
L’ amore con questa orientale non scoppierà mai.
La vecchia diatriba nota a tutti i chitarristi del mondo:
“Ma tu sei più un Tenderista o un Pibsoniano?”
la risolverò molto velocemente.
Io sono un Tenderista.
Ci ho provato.
Ho provato di tutto ve lo giuro.
Le mie chitarre elettriche sono tutte Tender ormai o comunque parenti strettissime.
In un altro attacco di GAS e preso da una certa euforia andai a trovare il Tizio (il mio liutaio ricordate?) che lavorava in un negozio di chitarre e bassi vicino Milano.
La mia coreana in cambio di una Strat Tender American…Che novità!
Ne passai in rassegna un bel po’.
Unico filtro Il colore (sunburst scuro, il più classico, stile Eric Johnson) ma con la tastiera in palissandro (stile SRV) per intenderci.
Ricordo di averne provate almeno 4/5 e la scelta cadde su un’ Americana molto giovane con un fisico statuario che non avevo mai trovato prima.
Il manico era più sottile.
Leggera e leggiadra.
Ergonomia e forma diverse dalle solite Tender mi impressionarono.
Il suono a quel punto mi interessava relativamente perché avevo già elaborato il delitto…
Ci accordammo.
Anzi diciamo che si accordò, perché il proprietario del negozio alla mia frase:
“Gli affari di solito si fanno in due”
rispose con un lapidario:
“Ti sbagli…qui gli affari li faccio solo io!”
Non ricordo la cifra, i soldi non si calcolano più quando si è malati.
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